La Struttura

Riprendendo l’ abitudine presente sin dai tempi più remoti,  il generale bizantino Giorgio Maniace(XI sec) allestì sull’ estremo sperone di Siracusa, ad Ortigia, un impianto di fortificazioni delle quali non ci giunge tuttora nessuna testimonianza. Unico strascico tradito di questa presenza  non è per noi altro che il trasferimento, postumo, del nome del generale al castello federiciano che adesso si erge nella stessa sede della precedente fortificazione bizantina.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

polveriera posta nella struttura. Da qui fu necessaria una ricostruzione integrale delle parti distrutte dall’ esplosione, occasione in cui nella torre angolare Nord non fu implementata la scala a chiocciola originaria, né lo stesso numero di feritoie presenti nelle altre torri.

Del primo piano sovrapposto si presume che dovesse presentare lo stesso motivo architettonico del piano terra ed un cammino di ronda.

La costruzione della struttura primigenia in modo completo impiegò un secolo, dal XIII al XIV secc. Il castello doveva svilupparsi in in 18 m d’altezza, ma di cui solo 12, oggi, sono osservabili.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Posto su una base quadrata, di 51 x 51 m, il piano terra era costituito da un unico ambiente interno con campate, sorrette da volte a crociera poggianti su un sistema di 16 colonne: una visione di gusto islamico, caro alla cultura promossa dalla corte federiciana. Erano inoltre presenti quattro colonne angolari, le quattro semicolonne ai lati e due camini nelle pareti a Nord e Sud di cui niente rimane se non l’ incasso di uno.

Pianta del piano terra del castello

             Salone ipostilo

La struttura viene poi contornata all’ esterno da quattro torri angolari cilindriche, dal cui corpo vennero dedotte le scale a chiocciola che avrebbero dovuto portare ad un secondo ambiente, sopraelevato,di cui non ci rimane traccia a causa  dei numerosi danni subiti dall’ edificio durante il corso dei secoli: in particolare la torre angolare a Nord fu coinvolta nel 1704, insieme a tutta la parte Nord-Est del castello, nell’ esplosione della polveriera

All’ esterno è presente un portale ogivale nel muro di cinta a Nord-Ovest recante uno stemma aragonese mutilo dell’ inizio XVII sec, a cui sottostà la lapide marmorea recante la proprietà del castello acquisita da Carlo V che lo affidava al vicerè di Sicilia. Ai lati del portale sono presenti due mensole, sorrette da capitelli marmorei, su cui erano poste le celebri arieti bronzee d’ età ellenistica. Oggi la struttura è collegata alla terraferma, ma originariamente presentava un fossato che la separava dall’ isola di Ortigia.

Portale sulle mura a

Nord-ovest