I Simboli lapicidiari |
In analogia con altre strutture di ascendenza federiciana(Castrum vetus di Lentini, Castello Ursino di Catania) e non(Duomo di Cefalù, Abbazia di Montmajour), anche nel Castello Maniace sono presenti dei simboli incisi su molti blocchi dai lapicidi. Questa pratica non è affatto inusitata, quanto invece sarebbe necessario individuare gli usi a cui sono finalizzati. Si è ipotizzata una loro funzione da contrassegno di posa dei blocchi della struttura, da firme dei lapicidi che indicassero la provenienza dalla cava e la qualità oppure la manifattura, da segni cabalistici.
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Alcuni dei segni lapicidiari del castello Maniace. |
Ognuna delle ipotesi fatta è dedotta da altri casi in altre strutture: ad esempio tali segni sono spesso usati nell’ area franco-ispanica in chiese di origine merovingia o templare come simboli cabalistici. Nel nostro caso è stata quasi del tutto scartata la loro funzione da segni di posa, vista la loro disposizione affatto regolare: non in tutti i blocchi sono presenti i segni, né essi si possono trovare con regolare frequenza. Tanto più è stata notevolmente criticata la tesi secondo cui essi indichino le cave di provenienza o la qualità: tale circostanza avrebbe senso nei blocchi allo stato grezzo, ma non in dei blocchi rifiniti ed in una struttura completamente edificata. Ad esempio, lo stesso Paolo Orsi, celebre archeologo operante a Siracusa all’ inizio del XIX sec., aveva riscontrato simili simboli sui blocchi di demolizione delle mura spagnole della città: in questo caso i segni sono stati ricondotti ad una funzione di contrassegno che ne indicasse il gruppo di cave dalle quali erano estratti i blocchi. La più condivisa è stata ritenerli come simboli delle maestranze, secondo una tradizione ben diffusa soprattutto nel medioevo, dove spesso tali simbologie venivano tramandate dai maestri agli allievi diretti. |