Miao,
eccomi qua, finalmente in vacanza nella
fresca Val di Ledro, poco distanti da Riva del Garda,
in Trentino.
Ho detto finalmente... però non mi piace abbandonare,
seppur temporaneamente, la mia casa, i "miei angolini"
sul divanetto di vimini o sul letto di Luca o la mia
cesta in cucina... però
a Milano si boccheggia dall'afa, si sta veramente male.
Non sono più un giovincello, soffro molto il caldo,
per combatterlo dormo quasi tutto il giorno e rimango
immobile nella stessa posizione per molto tempo e poi
cerco i posticini dove passa un po' di "correntino"...
in mezzo al soggiorno o vicino agli angoli delle porte
e allora mi sdraio lungo e disteso e immobile, tanto
che Isabella e Claudio e Luca e Fabrizio devono stare
attenti a non calpestarmi.
Mammina mi tasta spesso i polpastrelli delle zampine
per sentire se sono umidi.
Dovete sapere che noi micetti sudiamo solo dai polpastrelli
delle zampette, non facciamo come i cagnolini che tengono
fuori la lingua, se questo accade ad un gatto vuol dire
che ha problemi di cuore.
Capisco subito quando è ora di partire, me ne accorgo
dai preparativi che ci sono in casa: Claudio che prende
la valigia (e la apre subito perchè sa che a me piace
entrarci dentro ad annusare), i due monelli che preparano
gli zaini con i loro giochi (oltre a quello di scuola
per i compiti delle vacanze), mammina che prepara il
trasportino e il mio zaino
con le ciotole e le pappe, le crocchette, il riso soffiato,
la lettiera da viaggio, il collarino con il guinzaglio
ed il collare antipulci con il campanellino...
Eh si, queste ultime due cose non le sopporto, mi sono
antipatiche.
Non amo indossare il collare con il guinzaglio ma Isabella
me lo mette per sicurezza.
Il viaggio per andare in montagna è breve, non come
quando siamo andati a Gallipoli
o a Castro Marina: allora i bimbi non erano ancora nati
e mammina mi faceva uscire dal trasportino così potevo
gironzolare in auto (sempre con il guinzaglio, quello
che si allunga), mi acciambellavo sulla testana del
sedile posteriore a guardare il paesaggio che "correva"
e le facce divertite dei passeggeri delle auto dietro
la nostra. Quando ero stanco, andavo a sedermi sulle
gambe di Isabella
ed ogni tanto leccavo le sue braccia e quelle di Claudio
per fargli capire che tutto andava bene, che ero contento
di essere insieme a loro, e poi sgranchivo la mia vocetta
con qualche miagolìo.
Qui in Val di Ledro si sta bene, c'è fresco,
e posso stare sdraiato in finestra a godermi il paesaggio,
i prati, le montagne... e pisolare.
Isabella non mi fa uscire a gironzolare nei boschi,
non sono abituato e lei ha paura che mi possa accadere
qualcosa. Quando arrivo nella nostra casetta (non è
veramente nostra, però) mi tocca indossare quella cosa
puzzolente che si chiama collare antipulci... con l'aggiunta
di quell'antipatico campanellino...
Sapete perchè Isabella mi impone questa tortura tintillenante???
Ovviamente, sapete tutti che noi gatti siamo animali
misteriosi, sappiamo nasconderci mooolto bene e potete
cercarci ovunque senza trovarci... per poi vederci apparire
all'improvviso dal nulla o dal cantuccio che avevate
appena ispezionato con esito negativo.
Allora... avevo trovato un angolino delizioso e l'avevo
fatto subito mio...
Isabella e Claudio erano appena tornati da Riva, nonna
Mira aveva già apparecchiato la tavola ed era
quasi pronto il pranzo, mammina mi chiama per darmi
le crocche... ed io non arrivo. Mi chiama ancora...
le pare mooolto strano che io non arrivi trotterellando
al rumore della scatola dei croccantini, allora mi cerca
sotto i letti, negli armadi, nel locale adibito a sgabuzzino
ma nulla... impossibile... dunque riprova ancora...
letti-armadi-sgabuzzino... e ancora: letti-armadi-sgabuzzino...
NULLA.
Isabella è nel panico, teme i pensieri che le
si affollano nella mente, ricorda gli anni passati insieme,
inizia a piangere, prende la scatole delle crocchette
e va cercarmi nei boschi vicino a casa, scende fino
alla fine del paese e scruta con terrore la strada statale...
NULLA NULLA NULLA.
Ritorna a casa, anche la ricerca di Claudio era stata
infruttuosa.
I bimbi sono costernarti, nonna Mira e nonno Luciano
rimangono in silenzio, Isabella piange, mi chiama, agita
la scatola delle crocchette...
"Ho trovato il Kiwi! Ho trovato il Kiwi!"
urla Luca tutto agitato... corrono tutti nella camera
da letto dei nonni... "Credo che sia qui, ho sentito
un miao..." dice Luca. Isabella apre i cassetti
del comò uno ad uno e finalmente...
dal penultimo... sbuca la mia testolina. Mi alzo...
faccio una gobbetta con la schiena... e Isabella (sempre
piangendo, ma questa volta di gioia) mi prende in braccio
e mi sbaciucchia... Mi avrà dato 1000 baci in
meno di 10 minuti...
Il giorno dopo, nel mio rosso collare antipulci dondolava
un tintillenante campanellino!
KIWI
|
Tutto
è bene quel che finisce bene...
Però, non tutti gli animali sono fortunati
come me o come altri che possono seguire i loro umani
in vacanza, o che vengono affidati a persone che li
curano durante l'assenza dei loro cari, o alloggiati
in pensioni per animali...
Molti vengono vilmente abbandonati da quei BASTARDI
dei loro padroni, da quei BASTARDI che credono
che noi siamo solo dei giocattoli da buttare via al
primo impedimento, da quei BASTARDI che immagino
abbandonati, ai lati delle strade, al posto dei loro
fedeli compagni che non capiscono il perchè
di quell'atto crudele, non capiscono il perchè
di quell'abbandono, non capiscono il perchè
di quel TRADIMENTO!
I VOSTRI GATTI,
I VOSTRI CANI,
I VOSTRI CANARINI,
I VOSTRI AMICI ANIMALI,
FEDELI COMPAGNI DI VITA,
VI AMANO.
NON LI ABBANDONATE,
NON SIATE DEGLI
ASSASSINI!
|