KIWI THE CAT
THE WONDERFUL WONDERFUL CAT
IL GATTO PITTORE
E se fosse il micio a dipingere un quadro?

NEL GATTO DI CASA PUO' NASCONDERSI UN ARTISTA

Da diversi anni i biologi del Dipartimento di Estetica applicata del Rudkin College di Dallas, nel Texas, svolgono studi affascinanti sulla capacità dei gatti di... dipingere. È raro, ma capita che un comune gatto di casa dimostri di possedere un innato senso artistico: se gli si mettono a disposizione delle ciotoline di colore, esso vi immerge le zampe e si mette a tracciare strisce di diverse tinte sulle pareti o su un foglio di carta, creando composizioni di "arte astratta" molto gradevoli anche per le proporzioni tra i vari segni. In simili dipinti gli esperti riscontrano spesso analogie con gli oggetti presenti nell'ambiente dove i gatti vivono. Questo dovrebbe significare, secondo i biologi di Dallas, che i mici sono addirittura in grado di ritrarre ciò che li circonda. Analoghi studi sono in corso nelle università inglesi di Oxford e Cambridge. Tutte le ricerche mirano a capire se il comportamento dei gatti pittori dipenda dal semplice istinto di delimitare il territorio o se si possa parlare di un loro senso estetico. In attesa di appurarlo, ci rimane una certezza: alcuni dipinti eseguiti dai mici lasciano davvero a bocca aperta. A volte le cose rappresentate appaiono capovolte, come se il micio avesse dipinto stando a testa in giù: i ricercatori hanno scoperto che questo succede nei gatti che passano molto tempo sdraiati sulla schiena e che quindi vedono gli oggetti alle loro spalle capovolti. I dipinti felini sono tenuti in grande considerazione, soprattutto negli Stati Uniti, in particolari ambienti artistici "gattofili". Alcuni di essi sono stati esposti in importanti mostre, come nella "Top Gallery" di New York. E qualcuna di queste opere è stata acquistata da collezionisti per cifre da capogiro: nel 1993 un dipinto eseguito dai gatti Wong Wong e Lu Lu è stata venduta all'asta per 30 milioni di dollari. Le doti artistiche dei gatti sono note da almeno cinquemila anni. Sono stati ritrovati papiri egiziani che raffigurano gatti con le zampe appoggiate su un muro, intenti a dipingere. Anche numerosi disegni medievali rappresentano mici pittori. In un Bestiario del 950 conservato nella Bodhead Library di Oxford c'è un gatto che dipinge con le zampe su un cavalletto, non molto diversamente, dunque, da Matisse, il micio pittore del celebre film "Gli Aristogatti" di Walt Disney. Un'antichissima leggenda irlandese, inoltre, racconta di un micio che viveva nel monastero di Columkille e aiutava i monaci a decorare le miniature dei codici. E in una carta da gioco tedesca risalente al 1430 si vede la regina Bianca porgere una ciotola di colore al suo gatto, il quale riempie di impronte la veste della sovrana. All'inizio dell'Ottocento i gatti pittori erano diventati molto popolari nei salotti delle signore. Queste mettevano dei piattini pieni di farina sul pavimento e lasciavano che i gatti vi intingessero le zampine e si divertissero a tracciare strani disegni per terra. Spesso si interpretavano quei segni come si fa coi fondi del caffè. Esistono diversi cuscini ricamati di quell'epoca che mostrano mici pittori. Alla fine dell'Ottocento una gatta giapponese divenne famosissima per i suoi disegni. Il talento di Otakky - così si chiamava la micia - attirò moltissimi curiosi nella bottega del suo padrone, anche lui pittore. E ancora oggi in ricordo di Otakky in molti negozi del Giappone si trovano statuette di gatti che dipingono, considerate dei talismani contro la sfortuna.

autore Roberto Allegri - Fonte PetNews
IL GIORNALE DI BRESCIA
Giovedì 2 ottobre 2003

Artiglismo ed Espansionismo formale: l’arte moderna sa anche graffiare
01/03/2002

L’arte contemporanea è un mondo allucinante. Spesso dietro alle opere contemporanee c’è del concettuale. E il bello quando si uniscono arte e concetto, è che si ottiene una specie di ibrido sterile per cui vale tutto. L’arte è il massimo della libertà e il pensiero il massimo delle possibilità. Qualunque cosa, ben motivata, è arte e merita tutto il nostro interesse. Achille Bonito Oliva, o il mio amico Willy Montini di Telemarket, sarebbero capaci di parlare per ore di qualsiasi opera d’arte contemporane, anche se a dipingerla fosse stato, per assurdo, un gatto.

Se i vostri amici sono stati presi dal fuoco sacro per l’arte e ormai vi snobbano perché voi alle pareti di casa avete appeso acquerelli scadenti, allora per rientrare nelle loro grazie non vi resta che stupirli. Ecco come: procuratevi un bel gattino di pochi mesi, meglio se randagio, e magari chiamatelo Matisse, come il cucciolo degli Aristogatti. Abbiate cura di fornirgli sempre una bella ciotola di latte, ma accanto, sistematene altre colme di colori acrilici... se avrete fortuna ben presto il micio riempirà le pareti di irresistibili affreschi, trasformando la vostra cucina in una vera e propria galleria di arte felina.

E’ ufficiale: i gatti sanno dipingere! Le opere dei pittori felini più importanti sono riconosciute ed apprezzate da critici specializzati in espressioni artistiche insolite, come il neozelandese Burton Silver, curatore di mostre d’arte felina, collaboratore del museo d’arte dei Non-Primati di Tokyo ed editorialista della rivista CAT ART Today. Silver qualche anno fa pubblicò per Mondadori un libro intitolato “Perché i gatti dipingono. Una teoria dell’estetica felina”, esaustiva critica di opere di diversa corrente pittorica dipinte da dodici grandi artisti. Artiglismo, Neo-Felinismo, Riduzionismo spontaneo, Espansionismo formale o Romanticismo rurale, questi i nomi dei movimenti principali della Cat Art.

I Picasso e I Van Gogh gatteschi si chiamano Orangello, Misty e Bootsie e i loro quadri intitolati “Adattamenti materni” oppure “Conseguenze di coito” possono arrivare a costare svariate migliaia di Euro. Fra i grandi nomi ci sono anche degli italiani Wong Wong, femmina di Havana marrone, e il suo maestro, Lu Lu, uno splendido Seal Lynx beige. Il duo opera e vive sulle colline bolognesi. Amici inseparabili hanno per compagni due cavalli, sul dorso dei quali amano scorrazzare per i verdi pascoli. Da queste lunghe cavalcate è nata la loro opera più importante “al Galoppo”, un acrilico su lamiera ondulata attualmente esposto in un museo di Madrid.

Purtroppo il bel volume di Burton Silver è oggi praticamente introvabile nella versione italiana, quella inglese è però disponibile su Amazon. Sempre su internet è possibile collegarsi al sito monpa.com dove troverete tutte le informazioni utili sull’arte dei non-primati: indirizzi di gallerie e musei, suggerimenti per indirizzare il vostro micio alla pittura e perfino una sezione dedicata a un'altra disciplina artistica nella quale i gatti eccellono: la danza! Non si sa mai... magari in casa non avete un Dalì dalle lunghe vibrisse, ma forse un bel Nureyev tigrato che balla in punta di zampa, si!

Fonte dISPENSER




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