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«Scuola, tutti i professori in classe per il via»

La Moratti rassicura gli studenti. In arrivo un disegno di legge sui precari: sarà riequilibrato il punteggio


ROMA - «La scuola inizierà regolarmente». Secondo il ministro dell’Istruzione Letizia Moratti le proteste dei precari e il caos-graduatorie degli ultimi mesi non creeranno intoppi di sorta o impedimenti insormontabili. Studenti e insegnanti si ritroveranno in classe tra qualche giorno e, a dispetto di allarmi e manifestazioni di piazza, non troveranno «nessun problema. Tutti i docenti - sostiene il ministro - saranno puntualmente in classe dal primo giorno di scuola». I precari «storici», però, dovranno rassegnarsi. La guerra dei poveri con i giovani abilitati nelle Ssis, le scuole di specializzazione per l’insegnamento secondario, non si concluderà con il decreto «salva scuola» invocato lunedì mattina durante il sit-in davanti a Montecitorio: sarà infatti un disegno di legge a riordinare l’intero sistema di reclutamento dei docenti.

«TUTTI IN CLASSE» - Nessun disagio, dunque, per i 7 milioni e mezzo di studenti e gli 810 mila insegnanti che tra pochi giorni torneranno a scuola. Il responsabile del dicastero ha voluto tranquillizzare le famiglie, sostenendo che le supplenze e gli incarichi annuali (riguardano il 10% dei docenti, 91 mila professori circa) verranno attribuiti entro i tempi previsti. «Fino ad oggi è stato coperto il 95% di cattedre. Entro il 31 agosto si ultimeranno i lavori». Solo le provincie di Roma e Latina completeranno le operazioni più tardi, entro i primi di settembre.
Sono molte le novità introdotte dalla riforma che caratterizzeranno l’anno scolastico dei quasi 11 mila istituti sparsi per l’Italia: dallo studio dell’inglese e dell’informatica nelle prime due classi delle elementari all’anticipo dell’iscrizione alla prima elementare a cinque anni e mezzo. Un’innovazione, quest’ultima, che interesserà circa 28 mila bambini.


NUOVA LEGGE - Intanto, un disegno di legge dovrà bilanciare i crediti dei precari «storici» e dei «sissini», ripristinando graduatorie più giuste. Il provvedimento, ha annunciato Letizia Moratti, andrà in Consiglio dei ministri entro la prima metà di settembre. Il ddl conterrà probabilmente un solo articolo con pochi commi: una normativa «leggera», dunque, che, con la corsia preferenziale della sede deliberante, potrebbe essere approvata in una ventina di giorni. Il disegno di legge, però, non affronterà la questione delle immissioni in ruolo, bloccate da quasi due anni e considerate fondamentali dai sindacati. Il ministero, a fronte di 40 mila posti disponibili, ha chiesto nomine per 21 mila precari, ma la decisione finale deve essere presa in concorso con il ministero dell’Economia. Da via XX Settembre però, per il momento, il via libera non è arrivato.


PUNTEGGI - Il provvedimento riequilibrerà il punteggio tra i docenti che hanno vinto il concorso e quelli che hanno frequentato le scuole, avvantaggiati nelle attuali graduatorie da un ricco bonus di 30 punti. È possibile che il provvedimento riduca questa gratifica, o assegni crediti in più ai precari di vecchia data. In realtà lo scorso aprile un decreto ministeriale aveva già cercato di ridurre il gap tra le due categorie, attribuendo ai professori meno giovani 18 punti. Senza successo: il Tar del Lazio dopo poche settimane emanò una sentenza che toglieva i crediti appena concessi.
Il provvedimento, infine, farà anche chiarezza sulle diverse tipologie dei punteggi: servizio, tirocinio, abilitazione, specializzazione e altri titoli saranno valutati secondo criteri oggettivi, in modo da eliminare ogni rischio di confusione. Tutto il disegno di legge, ovviamente, sarà limitato a una fase provvisoria, visto che la legge di riforma prevede in futuro una specializzazione universitaria.