Veneto 24-06-2003
Superiori,
tagli allorizzonte
Pertini e Mattiussi tra le scuole a rischio di ridimensionamento
La
sindrome del posto fisso: è lansia delle vacanze che
accomuna precari e soprannumerari della scuola, ancora al buio sulle
opportunità di lavoro. Dietro langolo il pericolo della
razionalizzazione degli istituti: la lista nera provinciale dei
15 istituti sottodimensionati rispetto allo standard del rapporto
docenti-alunni stilata un anno fa non è stata archiviata,
dicono le gole profonde sindacali. A partire dagli istituti tecnici
e professionali di Pordenone: dopo i tagli poderosi a 17 cattedre
dellorganico funzionale dellIpsc Flora, toccherà
allItg Pertini e allItc Mattiussi il ridimensionamento?
Ce nè abbastanza per unestate di fuoco.
I precari
(oltre 1.500 tra docenti e Ata del Pordenonese) soffrono vacanze
bloccate per le scadenze legate alla pubblicazione delle graduatorie
permanenti entro giugno e il corollario delle definitive a luglio
con la tornata di nomine a incarico annuale messa in conto entro
agosto: forse saranno un centinaio i contratti in meno rispetto
al 2002. Malumori forti anche tra i docenti di ruolo caduti nel
girone dellesubero, i cosiddetti Dop. Lo zoccolo storico di
una settantina divisi tra medie e superiori, aumenta questanno
di altri 50 nuovi perdenti posto concentrati soprattutto nellarea
superiore e anche i docenti tecnico-pratici rischiano di essere
declassati, con i venti della riforma dei cicli, al ruolo di assistenti
tecnici di laboratorio.
Lincubo
del licenziamento dopo due anni di soprannumerarietà a stipendio
ridotto, in base alla legge 212 del 2002, è passato ma resta
il vulnus di come e su quali posti riconvertire le competenze
professionali degli esuberi. Un problema da affrontare subito, secondo
i sindacalisti di Cgil scuola.
«Non
ci saranno licenziamenti per il personale in esubero o inidoneo
nel 2003-2004 rassicura il cigiellino Gianfranco DallAgnese
, però il problema è soltanto rinviato allapplicazione
della riforma Moratti. Bisogna aprire un confronto tra sindacati
e ministero, per monitorare la situazione degli esuberi che nel
Pordenonese raggiungono ormai quota 150 unità e sono destinati
ad aumentare tra un anno con il taglio di altre 8.500 cattedre,
cercando soluzioni che non siano le mancate assunzioni.
Lidea
di procedere a una ristrutturazione della scuola basata non sullutilizzo
del personale ma sul suo azzeramento progressivo, la rispediamo
al mittente. Il diritto al lavoro non si tocca e rivendichiamo lassunzione
in ruolo dei precari su tutti i posti liberi, da settembre».
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