02-06-2003
Il segretario guadagna più del docente
Lo
stipendio del segretario sorpassa quello del docente. Rispetto a
un insegnante di scuola superiore il «direttore dei servizi
amministrativi» - si chiama così, ora, il capo della
segreteria di un istituto - avrà 97,32 euro lordi in più
ogni mese, a inizio carriera. In altre parole, il suo stipendio
sarà di 1.608,05€ lordi, mentre il professore avrà
in busta paga 1.510,73€.
Arrivati
all'anzianità massima, oltre i 35 anni di servizio, la differenza
sarà maggiore: il responsabile della segreteria scolastica
prenderà 2.517,50€ e il docente 2.370€. Con un
divario di 146,78€ al mese. È l'effetto degli incrementi
previsti dal nuovo contratto della scuola, siglato il 16 maggio
scorso. Giunta dopo una lunga vertenza, l'intesa ufficialmente ha
trovato quasi tutti contenti: Cgil, Cisl, Uil e Snals, il ministro
dell'Istruzione Letizia Moratti e l'Aran, l'agenzia per la contrattazione
presieduta da Guido Fantoni.
Solo
Gilda - che ha abbandonato il tavolo delle trattative - Cobas e
Unicobas hanno protestato, insieme all'Anp (associazione nazionale
presidi) che peraltro sta aspettando l'apertura del confronto sulla
dirigenza scolastica. L'accordo su docenti e personale Ata (amministrativi,
tecnici e ausiliari) è ora alla verifica delle assemblee.
E cominciano a emergere molte delle obiezioni fatte durante la vertenza
dagli addetti ai lavori, anche se poi soffocate dal clamore della
firma. Il testo - che dovrà essere comunque ratificato prima
di entrare in vigore definitivamente, dopo una serie di passaggi
burocratici - rischia infatti di alterare equilibri già fragili
e delicati all'interno degli istituti.
Di
per sè, i rapporti tra gli insegnanti, i dirigenti e il personale
amministrativo non sono sempre idilliaci e si misurano anche su
confronti tra retribuzioni, mansioni e titoli di studio posseduti.
È dunque molto probabile, per esempio, che i docenti delle
superiori non gradiranno affatto sapere che il direttore di segreteria
guadagnerà più di loro, magari senza avere neanche
la laurea. Certo, l'aumento medio lordo mensile per gli insegnanti,
pari a 147€, non è poco, anzi è uno dei maggiori
degli ultimi anni. Ed è anche vero che la busta paga più
alta per i responsabili di segreteria è l'effetto di un complicato
meccanismo di nuovo inquadramento del ruolo, che si trascina fin
dallo scorso contratto. È difficile, comunque, escludere
mugugni e polemiche. Una partita rinviata a tempi migliori è
quella della carriera degli insegnanti.
L'ombra
minacciosa della rivolta generale contro il "quizzone"
proposto tre anni fa dal ministro Ds, Luigi Berlinguer incombe ancora.
E allora, si ricomincia cambiando le carte in tavola: attraverso
l'attuazione della riforma Moratti - che prevede un percorso articolato
di formazione e di sviluppo professionale - si tenterà con
mille cautele di affrontare il confronto con i sindacati. Anche
se questa intesa prevede la nomina di una commissione ad hoc sulla
carriera dei docenti, se ne parlerà in pratica con il prossimo
contratto.
Con
questo, invece, arrivano aumenti a pioggia per tutti. Per la cronaca,
il nuovo contratto ha introdotto la carriera per il personale Ata.
Le confederazioni sindacali, tuttavia, dovranno fare i conti con
la mossa d'anticipo giocata da Giorgio Rembado, presidente dell'Anp.
Rembado di recente ha rotto gli schemi aprendo la sua associazione
alle iscrizioni dei docenti, in particolare tutti quelli che svolgono
funzioni di responsabilità. In cambio, l'Anp promette una
battaglia sindacale per la carriera e l'articolazione delle figure.
Spazio al merito, dunque: l'operazione è rischiosa, ma potrebbe
riservare sorprese.
E i
sindacati dei docenti dovranno fare i conti anche con questo. Così
come avranno molto da lavorare, dopo la firma finale, poiché
l'intesa ha previsto quattro livelli di contrattazione: oltre a
quello con l'Aran, c'è l'integrativo nazionale, regionale
e scolastico. Una specie di trattativa continua.
|