GdM
- 26-07-2003
Annullate
le graduatorie della secondaria
È tutto da rifare per i supplenti
In attesa che il destino si compia. Tutto da rifare a sei giorni
dalla chiusura delle operazioni di assegnazione delle cattedre,
in teoria compito del centro servizi amministrativi (Csa). Ennesimo
colpo di scena ai danni dei precari che sperano nella supplenza
annuale. Graduatorie permanenti: si ricomincia. Ieri il dirigente
del Csa, Fabio Scrimitore, ha fatto affiggere il comunicato: «Il
ministero ha disposto che siano ripubblicati gli elenchi di coloro
che aspirano ad insegnare nelle scuole secondarie». Ancora
niente di fatto dunque per i docenti che sognano la cattedra alle
medie inferiori o superiori.
Motivazione:
la Moratti si adegua alla sentenza del Tar Lazio (del 17 luglio)
che le impone di azzerare il «bonus» di 18 punti attribuito
ai precari storici. E, in linea con quanto accade da Nord a Sud
dell'Italia, insorgono i sindacati. Segreterie provinciali convocate
sempre ieri negli uffici di via Re David. Alla nota del Csa, la
risposta di Cgil, Csil, Uil e Snals è una serie di paletti:
«Chiediamo precise garanzie e certezze sulla attendibilità
delle nuove graduatorie. Dovrà essere data la possibilità
a tutti gli aspiranti di inoltrare reclamo nel caso in cui figurino
errori».
Insomma, inutile andare di fretta, ora che di giorni ne sono passati
tanti e invano. I sindacati avanzano la proposta di «individuare
le scuole polo dove effettuare gli incarichi, pubblicare a breve
il calendario delle convocazioni ma rinviare le nomine all'ultima
settimana di agosto». Per dare inoltre la possibilità
ai dipendenti del Csa di lavorare con tranquillità. «Anche
in virtù del fatto - aggiunge Lena Gissi, segretario provinciale
della Cisl scuola - che alcuni istituti stanno ancora, e quindi
in forte ritardo, facendo pervenire le disponibilità di spezzoni
di ore e di posti vacanti. Inadempienze che pregiudicano le posizioni
stabilite e che costringono gli operatori, stremati dal caldo e
dal superlavoro, a modificare di continuo gli elenchi».
In
estrema sintesi, il ministero ha accettato la decisione del Tar
Lazio, che a sua volta ha accolto i ricorsi presentati dagli abilitati
con le Ssis (scuole di specializzazione interateneo, frequentate
da chi non ha vinto il concorso) contro il «bonus» di
18 punti «donato» ai precari storici, nel tentativo
di riequilibrare i punteggi. Ai sissini inizialmente venne data
la possibilità di cumulare ai 24 punti del corso quelli eventuali
del servizio. Opzione poi venuta meno. Ora cade pure il «regalo»
- che il tribunale definisce «arbitrario» - dei 18 punti
a chi figura nelle liste da molto tempo e che ancora non è
di ruolo. Ad aggravare la situazione, la scelta del ministero di
andare avanti nella battaglia legale e di fare appello - contro
il Tar - al Consiglio di Stato.
Il risultato è il disorientamento di utenti e personale del
Csa. Panorama poco confortante se si tiene conto di un altro rebus:
la riserva del 30 per cento dei posti da attribuire ai collaboratori
(ex bidelli) che spetta agli ex lavoratori socialmente utili. «Chiediamo
ancora - conclude Gissi - che vengano coperti tutti i 1622 posti
liberi nella nostra provincia. Quando il ministro firmerà
la riserva, si dovrà procedere alla surroga».
Antonella
Fanizzi
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