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Scuola, scontro sul decreto «graduatorie»

ROMA - È battaglia sul decreto ministeriale che riapre le graduatorie permanenti nella scuola. La trattativa è particolarmente serrata e potrebbe ritardare l'emanazione del provvedimento, prevista per domani. Nel mirino, ancora una volta, il punteggio attribuito ai diplomati delle Ssis (Scuole di specializzazione per l'insegnamento secondario): 30 punti che, per i precari "storici", spalleggiati da molti sindacati, costituiscono la pietra dello scandalo. Dopo una serie interminabile di discussioni, Viale Trastevere, anche in seguito a una sentenza del Tar, ha deciso di equilibrare questo svantaggio decidendo di attribuire 18 punti di "bonus" ai precari.

E proprio sui 18 punti si fronteggiano due schieramenti all'interno di viale Trastevere: da una parte il sottosegretario Valentina Aprea (Fi) che appoggia le ragioni dei "sissini" e non vuole che si riduca il vantaggio competitivo di questi specializzati. Dall'altra parte, invece, l'Udc - che avrebbe stretto un'intesa con il ministro Letizia Moratti - e gran parte dei sindacati, schierati con i precari "storici" e quindi strenui sostenitori della scelta dei 18 punti. La soluzione finale sembra essere quella sostenuta da questa parte. C'è poi discussione su una situazione particolare: se, cioè, è opportuno dare il bonus anche ai "sissini" che hanno vinto un concorso ordinario o hanno un'abilitazione riservata.

Un altro scoglio da superare è l'ammissione alle graduatorie dei diplomati Ssis che conseguiranno l'abilitazione dopo il termine previsto per le domande. Lo scorso anno sono stati accettati con riserva, a patto di completare gli esami entro il 31 maggio. In gioco, anche in questo caso, migliaia di posizioni in graduatoria. Ma una decisione dovrà essere presa in tempi strettissimi, perché le graduatorie vanno pubblicate entro il 31 maggio 2003. La scelta riguarda l'esercito dei docenti precari: nel 2002-2003 la lista d'attesa era lunga di oltre 420mila nomi.

Per un meccanismo che, senza le immissioni in ruolo, rappresenta l'unico modo per riuscire a conquistare una cattedra, seppure a tempo. Alle graduatorie permanenti si attinge per le immissioni in ruolo dei docenti nella misura del 50 per cento dei posti disponibili. L'altro 50 per cento è, invece, coperto con i concorsi per esami e titoli che vengono periodicamente banditi dall'amministrazione scolastica. Le graduatorie permanenti si utilizzano anche per il conferimento delle supplenze annnuali (fino al 31 agosto) e fino al termine delle attività didattiche (30 giugno). Coloro che vi sono inseriti usufruiscono, inoltre, della precedenza assoluta nelle supplenze temporanee delle scuole in cui hanno presentato domanda. Per questo tipo di supplenze si utilizzano, infatti, le graduatorie d'istituto che sono articolate in tre fasce, la prima delle quali è formata da quanti risultano inclusi nelle graduatorie permanenti. LUIGI ILLIANO

Giovedí 17 Aprile 2003