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da Il Sole 24 ore del 1/05/03

Primi ricorsi sulle graduatorie
MARCO LUDOVICO

ROMA - Primi ricorsi contro il decreto sui nuovi punteggi in graduatoria per le supplenze scolastiche. Mentre arriva un "bonus" di 18 punti per i laureati in scienze della formazione primaria, con un provvedimento che sarà sottoposto, la prossima settimana, al parere del Consiglio nazionale della pubblica istruzione (Cnpi). Le ultime novità in materia di supplenze annunciano soprattutto un clima molto teso. È stato già depositato, infatti, un ricorso al Tar del Lazio su iniziativa di oltre un centinaio di "sissini": i diplomati, cioè, delle scuole di specializzazione all'insegnamento secondario, che si ritengono danneggiati dalle nuove tabelle di valutazione (si veda «Il Sole-24 Ore» del 19 aprile).

Il provvedimento ministeriale attribuisce 18 punti in più ai precari "storici", per colmare il divario creatosi con i diplomati delle Ssis, che hanno diritto a 30 punti. Il Tar del Lazio dovrebbe pronunciarsi già lunedì prossimo sull'istanza di sospensiva del decreto presentata dall'avvocato Gioia Vaccari, mentre ci sono altri studi legali contattati dai "sissini" per continuare la battaglia legale. Ma gli altri aspiranti docenti interessati - i cosiddetti "precari storici", ma non solo loro, in generale, tutti coloro che hanno vinto un concorso ordinario o riservato - non staranno a guardare. Tant'è che ai giudici del Tar dovrebbe essere presentato anche un ricorso ad opponendum, per far valere le ragioni di chi ritiene che il decreto Moratti sui nuovi punteggi debba essere difeso (o almeno non modificato nel senso delle ragioni dei "sissini").

Un fatto è certo: all'avvicinarsi del 17 maggio, data di scadenza per presentare i nuovi titoli - e i relativi punteggi - per entrare in graduatoria, si sta scatenando una guerra a colpi di ricorsi in tribunale. E presto potrebbe aprirsi un altro fronte: quello delle date degli esami finali dei corsi Ssis. Ci sono, infatti, alcuni tentatativi di anticipare queste sessioni - che erano state generalmente fissate alla fine di maggio - in modo da svolgersi al massimo entro il 16 del mese. In questo modo i diplomati hanno un giorno di tempo - l'ultimo utile - per presentare la domanda di inserimento nelle nuove graduatorie. Anche su questo gli altri aspiranti docenti stanno con il fucile spianato, pronti a impugnare le eventuali decisioni degli atenei di anticipo delle date degli esami. Per l'Anci non c'è più il tempo pieno nell'istruzione di base.

Sparisce, di fatto, il tempo pieno nella scuola primaria, perchè «al massimo, con le ore previste, si possono ipotizzare prolungamenti orari per tre pomeriggi alla settimana». È uno dei timori espressi dall'Anci in una lettera inviata al ministro Moratti. Secondo il presidente dell'associazione dei Comuni, Leonardo Domenici, nella scuola dell'infanzia preoccupa l'indicazione secondo cui l'orario oscilla in relazione alle «convenzioni con enti e istituzioni del territorio per lo svolgimento di determinate attività o servizi».

La Moratti pre senta il programma per il semestre Ue. Il ministro francese dell'istruzione, della ricerca e della gioventù, Luc Ferry, ha espresso ieri «grande apprezzamento» per il programma del semestre europeo italiano, che il ministro Letizia Moratti gli ha esposto in un lungo colloquio. In particolare, il ministro francese ha trovato «importante e interessante» il progetto di affrontare il problema del fallimento scolastico che, ha spiegato la Moratti, «prevede il recupero di chi ha lasciato la scuola senza diploma e trova difficoltà ad inserirsi» nel mondo del lavoro