Chiudi finestra
© copyright 2002, tutti i diritti riservati


www.retescuole.net

Attendendo le risposte di Valentina Aprea
di Marco Donati
--------------------------------------------------------------------------------

il 26 maggio presso l'istituto S Vincenzo in via Boncompagni 18 a Milano, Valentina Aprea ha fatto la sua prima apparizione pubblica a Milano per "spiegare" a noi poveri e "preconcetti" genitori e lavoratori della scuola gli alti significati etici e morali della riforma Moratti.
Prima dell'inizio della confrenza governativa abbiamo distribuito il volantino che trovate di seguito.
Sul tavolo della presidenza sedevano tre esponenti della maggioranza che hanno esordito dicendo che le posizioni dei detrattori della riforma erano mosse solo da opportunismo politicizzato, (sull'opportunismo vi consiglio di dare una occhiata qui) e che raccontano un sacco di bugie. Il sottosegretario in persona si è fatta carico di darci una risposta pubblica che attendiamo con ansia.
Insieme alla risposta ci piacerebbe avere anche una nuova opportunità di confronto, magari in una scuola pubblica della città, meno blindato e con pari dignità di tempo per gli interventi per poter avere dal Governo tutte quelle risposte che docenti, ATA, genitori e studenti stanno attendendo da molti mesi.
Si può fare Onorevole? O a parlare basta la Finanziaria di Tremonti?

Lettera aperta

È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un povero vada all’università.
Avremmo voluto discutere insieme a voi dei contenuti di questa riforma ma sembra impossibile.
La Ministra e i suoi collaboratori si sottraggono a qualsiasi contraddittorio, malgrado abbiano riempito le case con spot pubblicitari che parlano di ascolto.
Quella che sta passando è a nostro avviso una pessima riforma. Vorremmo che per un attimo separaste il problema del finanziamento alle scuole private dai contenuti etici e culturali che questa riforma porta avanti. Non fatevi sviare da un piatto di lenticchie.

«Tutto ciò che farete loro l’avrete fatto a me»
Cosa c’è di cristiano nel negare ai bambini e alle bambine portatori di handicap il sostegno che gli è dovuto secondo la gravità della loro patologia; cosa c’è di cristiano nel negar loro quella normalità che la piccola comunità-classe ha saputo creare in questi anni?
Il risparmio è una buona giustificazione?
Cosa c’è di cristiano nel taglio a tutti i progetti di accoglienza e inserimento dei bambini stranieri ?
Il risparmio voluto dal Ministro Tremonti è una buona giustificazione?
Come potete condividere la scelta precoce, da effettuare a tredici anni, tra il percorso che porterà agli studi superiori e quello che invece porterà alla formazione professionale o peggio ancora all’alternanza scuola lavoro? Siete veramente convinti che sarà così facile passare dalla formazione al liceo come dice la nostra Ministra? Non credete che i bambini e le bambine che provengono da famiglie svantaggiate, sia economicamente che culturalmente, verranno condannati a quell’immobilità sociale che la scuola media unificata degli anni ‘60 aveva cercato di combattere?
Voi sapete bene che in questi anni la scuola dell’obbligo ha accolto tutti, nessuno escluso, e ha cercato di garantire a tutti il diritto alla promozione e alla formazione, ha messo a confronto pensieri e culture differenti, ha cercato formare cittadini consapevoli.
La scuola, ovviamente, non è un corpo separato dalla società, essa stessa genera comportamenti sociali e disegna la società futura. Siamo convinti quanto voi della necessità di renderla migliore e più vicina alle esigenze del nostro tempo, ma vi siete soffermati su quale è il modello di società che ci propone il Ministero? Non pensate che con questa riforma saremo tutti un po’ più soli?
Soli nelle decisioni importanti, quelle che riguardano i nostri figli, soli con il nostro bagaglio culturale a fare i conti con le nostre possibilità economiche. Non vi spaventa l’idea di una società divisa tra chi ce la fa e chi non potrà mai farcela?
Il nostro Governo spende molti, molti soldi in operazioni militari e nega finanziamenti alla formazione e all’istruzione: non provate scandalo? E i bambini che a 5 anni e mezzo verranno iscritti nella scuola primaria avranno ambienti consoni al loro bisogno di gioco, di riposo e di apprendimento? Sarà possibile seguirli e farli “sbocciare” in classi di 27 alunni? Sarà la stessa cosa se il tempo mensa lo passeranno con con i bidelli (o peggio in compagnia di personale esterno) invece che con le loro maestre?
Avremmo voluto parlare di questo, il finanziamento pubblico alle scuole private, credeteci,
è un’altra cosa.