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Attendendo le risposte di Valentina Aprea
di Marco Donati
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il
26 maggio presso l'istituto S Vincenzo in via Boncompagni 18 a Milano,
Valentina Aprea ha fatto la sua prima apparizione pubblica a Milano
per "spiegare" a noi poveri e "preconcetti"
genitori e lavoratori della scuola gli alti significati etici e
morali della riforma Moratti.
Prima dell'inizio della confrenza governativa abbiamo distribuito
il volantino che trovate di seguito.
Sul tavolo della presidenza sedevano tre esponenti della maggioranza
che hanno esordito dicendo che le posizioni dei detrattori della
riforma erano mosse solo da opportunismo politicizzato, (sull'opportunismo
vi consiglio di dare una occhiata qui) e che raccontano un sacco
di bugie. Il sottosegretario in persona si è fatta carico
di darci una risposta pubblica che attendiamo con ansia.
Insieme alla risposta ci piacerebbe avere anche una nuova opportunità
di confronto, magari in una scuola pubblica della città,
meno blindato e con pari dignità di tempo per gli interventi
per poter avere dal Governo tutte quelle risposte che docenti, ATA,
genitori e studenti stanno attendendo da molti mesi.
Si può fare Onorevole? O a parlare basta la Finanziaria di
Tremonti?
Lettera
aperta
È
più facile che un cammello passi per la cruna di un ago,
che un povero vada alluniversità.
Avremmo voluto discutere insieme a voi dei contenuti di questa riforma
ma sembra impossibile.
La Ministra e i suoi collaboratori si sottraggono a qualsiasi contraddittorio,
malgrado abbiano riempito le case con spot pubblicitari che parlano
di ascolto.
Quella che sta passando è a nostro avviso una pessima riforma.
Vorremmo che per un attimo separaste il problema del finanziamento
alle scuole private dai contenuti etici e culturali che questa riforma
porta avanti. Non fatevi sviare da un piatto di lenticchie.
«Tutto
ciò che farete loro lavrete fatto a me»
Cosa cè di cristiano nel negare ai bambini e alle bambine
portatori di handicap il sostegno che gli è dovuto secondo
la gravità della loro patologia; cosa cè di
cristiano nel negar loro quella normalità che la piccola
comunità-classe ha saputo creare in questi anni?
Il risparmio è una buona giustificazione?
Cosa cè di cristiano nel taglio a tutti i progetti
di accoglienza e inserimento dei bambini stranieri ?
Il risparmio voluto dal Ministro Tremonti è una buona giustificazione?
Come potete condividere la scelta precoce, da effettuare a tredici
anni, tra il percorso che porterà agli studi superiori e
quello che invece porterà alla formazione professionale o
peggio ancora allalternanza scuola lavoro? Siete veramente
convinti che sarà così facile passare dalla formazione
al liceo come dice la nostra Ministra? Non credete che i bambini
e le bambine che provengono da famiglie svantaggiate, sia economicamente
che culturalmente, verranno condannati a quellimmobilità
sociale che la scuola media unificata degli anni 60 aveva
cercato di combattere?
Voi sapete bene che in questi anni la scuola dellobbligo ha
accolto tutti, nessuno escluso, e ha cercato di garantire a tutti
il diritto alla promozione e alla formazione, ha messo a confronto
pensieri e culture differenti, ha cercato formare cittadini consapevoli.
La scuola, ovviamente, non è un corpo separato dalla società,
essa stessa genera comportamenti sociali e disegna la società
futura. Siamo convinti quanto voi della necessità di renderla
migliore e più vicina alle esigenze del nostro tempo, ma
vi siete soffermati su quale è il modello di società
che ci propone il Ministero? Non pensate che con questa riforma
saremo tutti un po più soli?
Soli nelle decisioni importanti, quelle che riguardano i nostri
figli, soli con il nostro bagaglio culturale a fare i conti con
le nostre possibilità economiche. Non vi spaventa lidea
di una società divisa tra chi ce la fa e chi non potrà
mai farcela?
Il nostro Governo spende molti, molti soldi in operazioni militari
e nega finanziamenti alla formazione e allistruzione: non
provate scandalo? E i bambini che a 5 anni e mezzo verranno iscritti
nella scuola primaria avranno ambienti consoni al loro bisogno di
gioco, di riposo e di apprendimento? Sarà possibile seguirli
e farli sbocciare in classi di 27 alunni? Sarà
la stessa cosa se il tempo mensa lo passeranno con con i bidelli
(o peggio in compagnia di personale esterno) invece che con le loro
maestre?
Avremmo voluto parlare di questo, il finanziamento pubblico alle
scuole private, credeteci,
è unaltra cosa.
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