Protestano
gli insegnanti di sostegno
1/5/2003
Un
centinaio di insegnanti ha manifestato ieri pomeriggio davanti a
Palazzo Campana, sede della Scuola Interateneo di Specializzazione
(bloccando via Carlo Alberto), per protestare contro i termini di
una circolare ministeriale che riguarda il rinnovo delle graduatorie
permanenti e che li esclude insieme ad altri 200 colleghi di Torino
e di varie aree della regione. In pratica, le domande per essere
inseriti nelle graduatorie - a cui il ministero attingerà
per le eventuali assunzioni a tempo indeterminato - devono essere
presentate entro il 17 maggio.
Ma
i docenti piemontesi concluderanno il corso Sis (indispensabile
per entrare negli elenchi) solo in luglio. «Stiamo frequentando
il corso di specializzazione per il sostegno riservato ai docenti
precari già abilitati e con almeno un anno di insegnamento
con i disabili». Frequenza obbligatoria da lunedì a
venerdì dalle 14,30 alle 19, lavoro in classe al mattino:
una fatica doppia per persone che hanno da una a cinque abilitazioni
in varie discipline, che lavorano da anni (anche 20 e più)
nella scuola statale, senza aver avuto la possibilità di
entrarvi stabilmente.
Tutte,
ad un certo punto, si sono ritrovate impegnate al fianco degli alunni
disabili, tutte quindi si sono iscritte al corso abilitante (i posti
vacanti sul sostegno in Piemonte sono oltre 1000). «La data
del 17 maggio ci nega un diritto. Lo scorso anno era stato possibile
inscriversi alla graduatoria con riserva, cioè presentando
successivamente il titolo conseguito», hanno detto i docenti
che hanno inviato una lettera alla Direzione regionale dellIstruzione
ipotizzando la stessa soluzione o, in alternativa, la riorganizzazione
del calendario delle lezioni per finire entro il 16 maggio. «Non
ci interessa il probabile rimpallo di responsabilità tra
Miur e Sis», osserva Cosimo Scarinzi, coordinatore Cub Scuola.
«Questi docenti non possono attendere ancora. Le incapacità
organizzative non devono diventare un loro problema».
Del
caso, ieri, si è occupata la Direzione regionale del Miur.
«La possibilità data nel 2002 derivava da un accordo
locale con i sindacati», spiega il vice direttore Paolo Iennaco.
«Ma questo è prima di tutto un problema della Sis che
non ha tenuto conto dei tempi indispensabili per la preparazione
delle graduatorie. Il corso, che noi abbiamo finanziato, doveva
avere durata annuale. Sul calendario delle lezioni non siamo intervenuti».
Una nuova calendarizzazione, a 15 giorni dalla scadenza, potrebbe
presentare delle difficoltà. «Certo, lo scorso anno
la situazione era la stessa. E una soluzione si è trovata»,
sdrammatizza il dottor Iennaco.
Maria
Teresa Martinengo
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