Giornale di Brescia 18-06-2003
Precari
sul piede di guerra
Se
il Governo non darà risposte immediate per limmissione
in ruolo di migliaia di insegnanti precari, per la scuola italiana
si annuncia un «settembre di fuoco». A minacciarlo sono
i sindacati di categoria, che ieri hanno chiamato a raccolta a Roma,
in piazza Santi Apostoli, i docenti fuori ruolo di tutta Italia
per gridare in piazza «basta al precariato».
Sfidando
la canicola, i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil scuola e dello
Snals hanno spiegato le ragioni della protesta, alla quale hanno
aderito anche i Comitati genitori di alcuni istituti romani. «I
tre quarti delle persone che sono qui - ha dichiarato il leader
della Cgil scuola Enrico Panini - non hanno più una speranza
di poter lavorare a settembre, e questo in presenza di posti vacanti.
Si tenga presente - ha aggiunto - che il precariato è comunque
solo la punta delliceberg, il fatto che 200mila persone non
hanno prospettive è il problema più evidente, ma non
il solo.
Preoccupa
lintenzione di mettere in discussione il rapporto di lavoro
di tutto il personale della scuola mediante assunzioni dirette da
parte degli istituti e una drastica riduzione degli organici».
Per Daniela Colturani, segretario generale della Cisl, «è
necessario che si sblocchi, e subito, la situazione insostenibile
di migliaia di lavoratori da 2 anni in attesa di un segnale politico
sul loro futuro professionale.
Ogni
anno, a fine anno scolastico, si apre per loro unincognita.
Quello che chiediamo è un segnale che sarebbe importante
per tutta la scuola pubblica dopo i tanti messaggi di tagli e di
razionalizzazione degli organici». Colturani ha osservato,
tra laltro, che se la riforma della scuola «venisse
applicata in un certo modo ridurrebbe i posti di lavoro e ciò
non fa che accrescere i nostri timori». «La scuola -
ha affermato il segretario generale dello Snals Fedele Ricciato
- deve recuperare il protagonismo dei giovani nella stabilità.
Dal
Governo vogliamo risposte puntuali perchè i prof . precari
non possono attendere ancora un piano delle immissioni in ruolo
disatteso da due anni». «La Moratti si era impegnata
- ha ricordato Massimo Di Menna, segretario generale della Uil scuola
- a emanare entro la fine dellanno scolastico il decreto per
le immissioni in ruolo. Ci ha detto che ha fatto una richiesta in
questo senso al Governo e noi aspettiamo risposte».
Una
delegazione sindacale ha incontrato ieri a questo proposito il sottosegretario
alla Presidenza del consiglio Gianni Letta e, per il Ministero delleconomia,
con un delegato dal sottosegretario Vegas. «O ci sarà
una risposta positiva, ossia per il 1° settembre sarà
pronto il decreto per le immissioni in ruolo - ha avvertito Di Menna
- o avvieremo una mobilitazione che coinvolgerà tutto il
mondo della scuola».
I precari
della scuola italiana sono 175mila; 96mila di loro (docenti e Ata)
hanno un contratto annuo (da settembre 2002 ad agosto 2003), mentre
circa altri 79mila hanno un contratto fino al termine delle attività
didattiche (30 giugno).
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