Polemiche
dopo la cancellazione dei 18 punti agli "storici"
Scuola, saltano le graduatorie stop alle nomine dei precari
I
sindacati condannano la decisione del ministro
MARIO REGGIO
ROMA - Saltano le graduatorie della scuola e continua il calvario
dei precari. Il ministero dell´Istruzione, dopo la sentenza
del Tar, ha deciso di cancellare i 18 punti aggiuntivi accordati
ai «precari storici» per equilibrare i 30 assegnati
agli aspiranti docenti usciti dalle scuole di specializzazione post-universitarie.
I direttori regionali hanno tempo fino al 31 luglio per rivedere
le graduatorie che riguardano 110mila insegnanti. Poi passeranno
la patata bollente ai presidi. Ma con le ferie in corso sarà
difficile completarle entro il prossimo 31 agosto.
Compatto
il fronte sindacale. Cisl, Uil, Snals condannano senza mezzi termini
la decisione del ministro. La Gilda chiede un incontro urgente al
ministro Moratti. Enrico Panini, segretario nazionale della Cgil,
accusa: «La gestione del precariato da parte del ministero
è un totale fallimento, in due anni il ministero ha cambiato
linea e graduatorie sei volte. Da due anni non si fanno immissioni
in ruolo, dal primo settembre ci saranno 13mila e 500 tagli e altrettanti
il prossimo anno».
Ma
le proteste arrivano anche dalla maggioranza: «Il ministro
Moratti disattende gravemente gli ordini del giorno votati sia dalla
Camera che dal Senato - afferma il senatore Maurizio Ronconi dell´Udc
- oltre che disconoscere gli accordi sottoscritti tra i partiti
della maggioranza. La circolare con la quale si tolgono nuovamente
i punti, già assegnati, ai precari storici per favorire gli
specializzati delle Ssis, conferma la vera volontà del ministro».
E i
guai per il ministro Moratti non finiscono qui. Mario Mauro, responsabile
Scuola e Università di Forza Italia chiede che fine hanno
fatto i 30 milioni di euro stanziati per le scuole paritarie: «La
politica dei proclami e delle promesse non mantenute è una
politica demagogica e praticamente suicida».
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