28/06/2003
Riforma
Moratti, partenza a metà
Il
piano attuativo slitta di un anno. A settembre inglese e informatica
in prima e seconda elementare
ROMA
- A settembre partirà solo mezza riforma della scuola. Il
ministro dellIstruzione, Letizia Moratti, ha lottato fino
allultimo, ma alla fine si è dovuto arrendere alle
difficoltà. La principale è la mancanza di tempo.
IL
VIA LIBERA - Nei prossimi giorni è atteso un provvedimento
che darà il segnale di via libera allunica parte del
progetto praticabile nel prossimo anno: inglese e informatica in
prima e seconda elementare. Due delle famose «i» del
programma del centrodestra che si aggiungono ad una «a»,
lanticipo a cinque anni è mezzo, già realizzato.
Le scuole in condizione di farlo, potranno sperimentare anche altri
aspetti. Poco, rispetto alla complessità del disegno riformatore.
Ma quel tanto che forse basterà per non deludere le famiglie,
dopo le grosse aspettative che si sono aperte con gli annunci di
viale Trastevere.
I NUOVI
PROGRAMMI - Dopo la sperimentazione (2002-2003) in 250 elementari,
lanno scolastico che verrà sarà quello dellavvio
dei nuovi programmi. Le novità strategiche, quelle che incidono
sugli orari e sullorganizzazione del lavoro, e che hanno incontrato
forti opposizioni, sono previste nel 2004-2005. Slitta quindi di
un anno tutto il piano di attuazione. Le medie e forse il primo
delle superiori potrebbero essere toccati dalle novità della
Moratti solo nel 2005-2006, ultimo anno della legislatura.
Approvare le leggi di riforma è complicato, ma appare ancor
più complicata lattuazione e il reperimento delle risorse.
Se la riforma Berlinguer è stata bloccata dalla Corte dei
Conti, quella del ministro Moratti sembra procedere con difficoltà.
Come dimostra la vicenda del decreto di attuazione più urgente,
quello riguardante la scuola primaria o ex elementare. Non sembravano
esserci ostacoli allavvio della riforma in prima e seconda.
I TEMPI
- Ma siamo quasi a luglio, le scuole si stanno svuotando, e il decreto
non è stato ancora esaminato dal consiglio dei ministri.
Le difficoltà riguardano la valutazione dei costi nel lungo
periodo e i contenuti. Il segretario nazionale dello Snals, Fedele
Ricciato, ha espresso forti riserve. Considerando liter che
attende questo provvedimento non è difficile immaginare che
lapprovazione definitiva arriverà fuori tempo massimo.
Di qui la decisione del ministro Moratti, dopo aver tentato di superare
gli ostacoli, di mandare un preciso segnale: la riforma va avanti,
seppure in forma ridotta. Per anticipare i nuovi programmi e i nuovi
metodi di insegnamento infatti non serve una legge, basta un decreto
o una direttiva. E previsto un solo passaggio al Consiglio
nazionale della Pubblica istruzione. Ma il provvedimento deve arrivare
in tempi ragionevoli. Altrimenti liscrizione anticipata a
5 anni e mezzo in prima elementare resterà lunica novità.
Giulio
Benedetti
SECONDO
CICLO
Il secondo ciclo di studi, a cui si accede con lesame di Stato
, si divide tra licei e scuole professionali. I licei (5 anni divisi
in 2 bienni più un quinto anno) saranno 8. Le scuole professionali
(4 anni più un quinto facoltativo) avranno periodi di stage
lavorativi.
UNIVERSITA
La riforma prevede il 3»2 : 3 anni (180 crediti formativi)
per la laurea breve , più 2 anni per la laurea specialistica
(300 crediti in tutto). Potrebbe cambiare nell1»2»2
: un anno con le discipline di base più 2 anni per la laurea
professionalizzante
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