22-05-2003
Professori
armati di sacco a pelo contro la legge delle 18 ore - I docenti
degli istituti superiori decisi ad occupare le scuole: così
si penalizza la qualità a favore delle finanze
Una
«giornata nazionale della scuola», il 4 o il 5 giugno,
per discutere i problemi sul tappeto a partire dalla saturazione
delle cattedre a 18 ore. Poi, ogni iniziativa possibile per ottenere
visibilità contro «la destrutturazione, la caduta della
qualità dellofferta formativa». Le occupazioni
organizzate dagli insegnanti, per esempio, in alcuni istituti superiori:
lItc Sraffa e lAmaldi di Orbassano, lItc Luxemburg
e il Liceo artistico Cottini. «Stiamo tirando fuori i sacchi
a pelo», ha detto ieri Gino Giove, delegato dei docenti dello
Sraffa, allassemblea del liceo scientifico Galileo Ferraris.
Giove
ha anche ricordato che in Francia i docenti stanno scioperando da
alcuni giorni, bloccando gli esami. «Là, però,
non ci sono norme restrittive come le nostre». Le occupazioni
scatterebbero la prossima settimana, comunque dopo la manifestazione
di lunedì alle 17 in via Pietro Micca 20 (sede della Direzione
regionale del Miur), decisa dalle rappresentanze sindacali di una
trentina di scuole superiori. Ieri, dunque, nellaula magna
del liceo classico Alfieri si è svolto lincontro voluto
dai docenti del Galfer, tra le scuole torinesi più note per
qualità e serietà: soprattutto a beneficio dei genitori
presenti hanno spiegato che cosa accadrà con le 18 ore obbligatorie
nella propria disciplina.
In
pratica, di anno in anno, ci sarà un continuo avvicendamento
di insegnanti, costretti a far quadrare la somma a scapito della
continuità (oggi le ore nella propria disciplina possono
essere 16 o 17, una o due restano a disposizione per supplenze o
altre attività). «E una soluzione puramente tecnica
per risolvere un problema finanziario», ha detto una professoressa.
«Daltra parte, sappiamo che il ministero - ha aggiunto
- sta studiando un quadro di 25 ore. Le discipline non comprese
diventerebbero facoltative, il latino potrebbe essere una di queste.
Su tutto questo lanciamo un appello a genitori e studenti perché
si organizzino iniziative comuni». Ieri si è anche
parlato dellesigenza di inserire i problemi che oggi toccano
gli istituti superiori nel quadro più generale della «scuola
pubblica al risparmio» pianificata dal governo di centro destra.
E
stata ricordata, a questo proposito, la riforma della scuola elementare,
dove con lintroduzione del maestro-tutor, leliminazione
del tempo pieno e dei «moduli» si otterrà di
risparmiare migliaia di posti di lavoro. Sulla riforma delle elementari
questa sera alle 20,45, alla Gam, corso Galileo Ferraris 30, il
«Manifesto dei 500 insegnanti e genitori» promuove un
dibattito pubblico.
Michele,
studente del liceo scientifico di corso Montevecchio, ha detto:
«Con la saturazione a 18 ore noi potremo contare sullo stesso
docente solo in scienze, disegno ed educazione fisica. Non si pensa
più che il rapporto docente-studente non è limitato
allo scambio di nozioni, ma va nella direzione della crescita
umana». Michele ha aggiunto: «Lottica del
risparmio non è in sé negativa, ma in questo modo
si danneggia tutto un servizio».
Un
professore del liceo scientifico Giordano Bruno ha ricordato che
la saturazione delle 18 ore «taglia lapparato che fa
funzionare la scuola: verranno a mancare i due terzi delle ore a
disposizione, il pof e i vari statuti diverranno inutili pezzi di
carta, spariranno i giornali distituto, le attività
in collegamento con il territorio e altro ancora. Tutto ciò
che oggi arricchisce la scuola». Intanto, alla lista degli
istituti che si astengono dalladottare i libri di testo si
è aggiunto lItis Grassi.
Maria
Teresa Martinengo
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