La nuova scuola/ La Moratti rassicura: «I soldi ci sono, riaprirò
le iscrizioni».
Il Tar dellEmilia: «Graduatorie incostituzionali»
Spariranno i concorsi per i docenti
Con la riforma corsi a numero chiuso. Elementari anticipate per 89mila
di ANNA MARIA SERSALE
ROMA
- Lanticipo farà da battistrada. Già dal prossimo
settembre sarà possibile iscrivere a scuola bambini di 2
e 5 anni e mezzo. Non è un obbligo, ma un opzione. Tuttavia
le famiglie hanno già scelto: sono pronte a non farsi sfuggire
questa opportunità. «I soldi ci sono, riaprirò
le iscrizioni», ha affermato il ministro dellIstruzione
subito dopo lapprovazione definitiva della legge. Ma quanti
sono i bambini che potrebbero bussare alle porte degli istituti
per chiedere un posto in primina" o alla materna? Almeno
89 mila, su un totale di 260 mila bambini con le caratteristiche
anagrafiche richieste: avere compiuto 6 e 3 anni entro il 28 febbraio
2004. La stima degli 89 mila nuovi alunni è del ministero
dellIstruzione, che ha calcolato i possibili arrivi. Si parla
anche di 2.550 insegnanti da assumere e 2.000 classi da attivare.
Ma per lopposizione la riforma è «incostituzionale».
«Mancano le risorse finanziarie», accusa lUlivo.
Per i sindacati è una «macchina senza benzina, che
rischia di incepparsi al primo passo». Ecco cosa dice Daniela
Colturani, segretario nazionale della Cisl-scuola: «Gli stanziamenti
previsti nella legge non basteranno neppure a finanziare un terzo
dellanticipo.Con quali criteri sceglieranno, al momento delle
iscrizioni? Lasceranno che siano le scuole ad arrangiarsi e a dire
questo sì, questo no"? Eppoi, lanticipo
dovrà fare i conti con le possibilità dei Comuni,
sono loro che dovranno mettere a disposizione aule, materiali, mezzi,
mense e quantaltro. LAnci, già in passato, ha
lanciato lallarme: o vengono garantiti fondi adeguati o lanticipo
non si fa». Ma dopo le rassicurazioni della Moratti ieri sul
tema delle risorse è intervenuto anche il sottosegretario
Valentina Aprea: «I soldi per l'avvio della riforma e delle
iscrizioni anticipate ci sono. Per il resto, non tutti i decreti
attuativi comporteranno maggiori oneri e coperture finanziarie aggiuntive.
Intanto, verranno riaperte le iscrizioni per far sì che in
prima e seconda elementare possa partire la riforma con le nuove
indicazioni nazionali, a cominciare dalla nuova organizzazione del
lavoro degli insegnanti».
La legge rivoluziona anche la vita dei docenti: cambia il sistema
di reclutamento, per salire in cattedra non si dovrà più
superare il concorso. I professori verranno preparati in facoltà
a numero chiuso, o comunque programmato, in funzione dei posti realmente
disponibili. Previsti sbocchi di carriera, sulla base delle competenze
e del merito, oltre a Centri universitari di eccellenza per la qualificazione
permanente degli insegnanti.
E il contratto? La Moratti ha nuovamente incontrato Tremonti: «Stiamo
intensificando gli scambi - ha detto - Per trovare presto una soluzione».
Intanto, il conto alla rovescia per il via della riforma è
cominciato Dal nuovo anno scolastico dovrebbero essere coinvolti
oltre un milione di alunni della primaria: materna, elementare e
media, che già troveranno nuovi programmi, e 100 mila docenti
di circa 8 mila scuole. Ma quanto costerà la riforma? Per
ora nessuno lo sa con certezza. Il ministero fece circolare un anno
fa la cifra di 60 milioni di euro, da impegnare in un arco di tre-quattro
anni. La cifra non è poi stata confermata. La Moratti, comunque,
che mercoledì nel presentare la legge ha avuto lavallo
del premier Berlusconi è ottimista. «La mia scuola
tra laltro non è affatto classista - afferma il ministro
- Il nostro sistema scolastico non ha mai tenuto conto di quei 400
mila alunni che non raggiungevano nè il diploma, nè
una qualifica. Oggi abbiamo già 7.500 scuole che si fanno
volontariamente valutare e posso promettere che entro il 2005 tutte
le scuole italiane saranno valutate. Così, sarà possibile
migliorare i risultati».
E di nuovo graduatorie nella bufera. Il Tar dellEmilia Romagna
ha accolto il ricorso presentato dalla Cgil-Scuola contro l'accorpamento
della III e IV fascia delle graduatorie permanenti (la prima includeva
il precariato storico, con due e più anni di servizio, la
seconda gli abilitati, che in teoria potevano anche avere un solo
giorno di servizio). Il Tar ha riconosciuto «lincostituzionalità»
del decreto varato dal ministro Moratti allinizio dellanno
scolastico, che secondo la Cgil ha coinvolto 100 mila persone e
prodotto almeno 20.000 scavalcamenti". Ora il Tribunale
amministrativo ha rimesso il giudizio alla Corte Costituzionale,
che dovrà esprimere il proprio parere.
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