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Il Manifesto 19/07/2003

SUPPLENZE
Il Tar del Lazio boccia la Moratti
Graduatorie tutte da rifare dopo la sentenza del tribunale

Ieri il tar del Lazio ha annullato in parte il decreto di aprile con cui sono state aggiornate le graduatorie permanenti dei docenti e la relativa tabella dei titoli giudicando che «mancano le basi normative e logiche per riconoscere la legittimità di un punteggio aggiuntivo ai titoli abilitativi diversi dai diplomi rilasciati dalle scuole di di specializzazione all'insegnamento secondario (s.s.i.s.). La sentenza interessa le centinaia di migliaia di docenti della scuola presenti nelle graduatorie permanenti, in attesa di nomina in ruolo o di supplenza, ed accoglie i ricorsi presentati da parte dei docenti precari con la specializzazione ssis - alcune decine di migliaia - contro i 18 punti assegnati ai colleghi privi di specializzazione. Il ministero dell'istruzione (miur), anch'esso parte sconfitta in tribunale, non si attendeva un pronunciamento così celere e adesso la Moratti ed i suoi collaboratori dovranno decidere che pesci prendere. Proprio in questi giorni infatti i csa (ex provveditorati) stanno disponendo gli incarichi di supplenza annuali ai docenti precari in base alle graduatorie ormai illegittime perché prevedono i 18 punti annullati dal tar. Se i responsabili del miur decideranno di presentare appello al consiglio di stato e di utilizzare nel frattempo le graduatorie con i 18 punti, il rischio quasi certo sarà di dover rifare tutte le nomine ad anno scolastico iniziato con conseguente "balletto" dei docenti a discapito degli alunni che cambieranno più volte insegnanti.

Ma oltre al danno per le scuole, in questo caso ci sarebbero anche dei reati cui l'amministrazione pubblica andrebbe incontro dovendo per legge dare immediata esecuzione alla sentenza del tribunale amministrativo. E questo anche nel caso di appello al consiglio di stato. Per evitare un'altra grama figura la Moratti dovrebbe quindi emanare, con tempestività all'altezza della sua tanto sbandierata ed ancora mai vista efficienza, le disposizioni ai csa per bloccare le nomine in corso, rettificare le graduatorie decurtando il punteggio aggiuntivo di 18 punti agli abilitati non-ssis, e fare le nomine sulle graduatorie valide.

I tempi potrebbero essere brevi - le procedure sono ormai completamente informatizzate - ma il problema è anche politico. È stato infatti l'UDC di Buttiglione - il quale non ha mai nascosto di puntare alla poltrona di viale Trastevere - a spingere, forse tendendo una trappola alla Moratti, in favore dei 18 punti. Il provvedimento ha re-innescato un contenzioso giuridico tra docenti precari con le diverse abilitazioni che le sentenze definitive del consiglio di stato dello scorso anno avevano sedato stabilendo un punteggio aggiuntivo di 30 punti, riequilibrato da una riduzione di 24 punti del punteggio di servizio, solo per gli abilitati ssis. Ma le divisioni tra insegnanti precari fanno molto comodo ad una maggioranza che, tra il rigore di Tremonti e i conti in rosso all'istruzione, anche quest'anno "promette" di non assumere alcun docente a meno, naturalmente, di quelli nominati dalla curia vescovile.