Chiudi finestra
© copyright 2002, tutti i diritti riservati



I LICEI NEL SECONDO CICLO DEL SISTEMA EDUCATIVO DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE

Bozza di documento del MIUR, consegnato a Fiuggi il 26 febbraio scorso, ai gruppi di lavoro incaricati di definire le caratteristiche e i profili di uscita degli studenti degli otto Licei della scuola della Riforma

1- La scuola liceale ha dietro di se una lunga tradizione. Tra i suoi caratteri distintivi si può annoverare la capacità di adattarsi ai diversi contesti storici e alle diverse esigenze culturali e professionali. Nondimeno questa scuola ha saputo conservare saldi legami con le sue origini ideali, quel Liceo di Atene dove insegnò Aristotele.

In questo senso, la scuola cui i Licei hanno fatto e fanno riferimento è orientata espressamente alla theoria, ovvero al conoscere fine a se stesso, in quanto formazione della persona. Il suo fine specifico si colloca, dunque, nel “vedere conoscitivo” e, sebbene sempre utilizzi (e debba utilizzare) techne (strategie razionali che portano a produrre, operare, costruire qualcosa), lo fa per elaborare theoria o, comunque, per mostrare come, senza tecniche, non sarebbe possibile accreditare la certezza e l'affidabilità di una qualsiasi conoscenza.

Nel percorso liceale, quindi, le esperienze pratiche di laboratorio, di progettazione, di stage, di tirocinio, fino all'alternanza scuola lavoro, sono promosse come modalità psicologiche, organizzative, metodologiche e didattiche per giungere alla conoscenza, per precisare meglio concetti e relazioni tra concetti, per illuminare teorie da sole non intuitive, piuttosto che per dimostrare capacità (professionali) di tradurre idee e progetti in oggetti e sistemi operativi di cui verificare l'efficacia e l'efficienza.

Emerge da questa diversa finalizzazione della techne l'intrinseca propedeuticità del Liceo ad ulteriori percorsi formativi teorici e pratici di completamento professionale.

2 – Proprio perchè trova la sua causa finale nella theoria, il Liceo non mira affatto ad una semplice collazione, ancorchè sistematica, di diversi “saperi”. La sua ambizione è piuttosto di trasformare i “saperi” in “sapere” e in “cultura”, cioè in un'occasione per maturare attraverso la conoscenza. In senso classico, per essere “filo-sofi”, che è vivere amando il sapere e perfezionandosi sempre di più, come persone, attraverso esso.

Il “sapere” e la “cultura”, infatti, presuppongono bensì conoscenze (saperi) e abilità (fare consapevole ), ma non si esauriscono in esse. Le impiegano, piuttosto, come indispensabili mediatori per coltivare uno spirito aperto e libero, critico, capace di:

· guardare alle diverse forme del nuovo senza timori, rispettando, al contempo, l'insegnamento dell'antico;

· cercare nel passato le ragioni e le condizioni per credere nel futuro e per costruire il nuovo;

· comprendere, ma non accettare passivamente alcunché;

· individuare legami che riconducono ad unità fenomeni diversi e “dare ragione” delle proprie valutazioni;

· procedere a confronti pluridimensionali, in un'ottica che contempera visione d'insieme e analisi dei particolari;

· far reciprocamente interagire realtà e progetti di vita personali o comuni, nei più diversi contesti (locale, nazionale, europeo e internazionale);

· esplicitare e giustificare tali progetti di vita non solo per la conoscenza di sè, ma anche per il miglioramento dei rapporti con chi coltiva progetti di vita diversi;

· consentire una partecipazione attiva alla vita sociale, politica e culturale, consapevole dei diritti e dei doveri;

· dare forma all'identità personale, facendovi equilibratamente concorrere i vincoli di realtà, le scelte etiche e religiose, le relazioni interpersonali e sociali, gli interessi intellettuali, le vocazioni di studio e professionali, la tradizione;

· coltivare le motivazioni all'apprendimento e a trasformarle in abitudini educative all'istruzione e alla formazione permanenti.

3 - Gli Istituti dell'istruzione e formazione professionale promuovono “sapere” e “cultura” attraverso le conoscenze e le abilità necessarie per impadronirsi di determinate competenze tecnico- professionali più o meno consolidate. I Licei intendono raggiungere la medesima finalità attraverso le conoscenze e le abilità necessarie per poter esercitare le competenze teoretiche funzionali, da un lato, ad un'ulteriore specializzazione conoscitiva da realizzare nell'ambito dell'università e, dall'altro, all'acquisizione di successive competenze tecnico-professionali complesse da promuovere nei corsi di laurea, nella formazione professionale superiore, nell'alta formazione o anche direttamente sul lavoro.

Questo significa che tanto è corretto parlare di Liceo come “genere prossimo” (categoria) quanto di Artistico, Classico, Linguistico, Economico, Musicale e coreutico, Scientifico, delle Scienze umane, Tecnologico come di sue particolari “differenze specifiche”.

In quanto Liceo, infatti, ogni percorso promuove le competenze teoretiche in e di tutte le dimensioni che compongono il Profilo educativo, culturale e professionale (Pecup) e che garantiscono l'apertura e la polivalenza di sbocchi prima menzionata.

In quanto diversamente aggettivato, il Liceo si caratterizza, invece, per lo sforzo peculiare di leggere in maniera più approfondita e intensiva la totalità delle componenti del Profilo da alcuni dei punti di vista che pur contribuiscono a comporla. Più precisamente, si tratta di guardare a questa totalità dal punto di vista specifico:

· delle arti grafiche, plastiche, figurative e audiovisive per l'Artistico;

· delle lingue e delle culture classiche (latino e greco), per il Classico;

· della lingua e delle culture di almeno tre Paesi per il Linguistico;

· delle scienze giuridiche ed economiche per l'Economico;

· delle fonne della musica e della danza per il Musicale e coreutico;

· della matematica e delle scienze fisiche, chimiche e naturali per lo Scientifico;

· delle scienze umane per il Liceo delle Scienze umane;

· delle tecnologie e dei loro sistemi operativi e produttivi per il Tecnologico.

Tutto questo, peraltro, nella consapevolez:.za che, per ogni Liceo, vale il criterio di riscoprire nella cultura classica l'origine della cultura europea e delle stesse matrici dei punti di vista disciplinari specifici che lo caratterizzano. E nella consapevolezza che tale cultura trova il suo naturale terreno di elezione e di compiuta maturazione nel Liceo classico.

4 - Il Liceo è attento a presentare l'insieme delle conoscenze e delle abilità che compongono il suo piano degli studi, oltre che tenendo conto del quadro generale tracciato nel Pecup, anche considerando le seguenti, unitarie dimensioni metodologiche e culturali.

a) Lingua e linguaggi. Il fatto linguistico non è esclusivo delle lingue, ma appartiene a tutte le espressioni simboliche della cultura umana; non è in questione, quindi, tanto o soltanto una tecnica comunicativa, quanto e soprattutto il rapporto di peculiare referenza che intercorre tra cosa e segno, tra cosa e parola. Non potendo prescindere da un confronto critico con i segni e con le parole con cui esprime la realtà, perciò, ogni scienza e, conseguentemente, ogni disciplina di studio, non può trascurare i problemi legati al linguaggio e alla comunicazione. Anzi, è essa stessa, sempre, una “lingua ben fatta”. Affidare questa cura solo alle lingue (materna, antiche o moderne), quindi, significa impoverire il “sapere” e la “cultura” liceali, legittimando una settorializzazione che pregiudica il riconoscimento del carattere 'linguistico' (pragmatico, semantico, sintattico, espressivo-creativo) di ogni forma simbolica umana.

b) Analogicità del concetto di scienza. Le scienze umane non sono meno scientifiche di quelle esatte e naturali, come la matematica, la fisica, la chimica, la biologia ecc.; semplicemente, lo sono in maniera diversa, perchè cambiano i criteri e le condizioni attraverso i quali esse affermano la certezza e l'affidabilità delle proprie conoscenze. E' questo un elemento importante non solo sul piano metodologico ed epistemologico, ma anche su quello "etico", in quanto presuppone una selezione degli oggetti scientifici che ponga al centro le cose stesse, nonchè la trasparenza delle modalità impiegate per il loro riconoscimento formale e la loro nominazione intersoggettiva. La scientificità, infatti, è “rendere ragione” pubblicamente della realtà che si studia e problematizzare logicamente e socialmente le proprie proiezioni (o ipotesi) rispetto ad essa. È importante, perciò, educare i giovani ad un atteggiamento di rispetto e di ricerca nei confronti di “ciò che c'è” al fine di poterlo “vedere” conoscitivamente con onestà intellettuale, approccio rigoroso (negli strumenti e nel linguaggio) e disciplina morale.

c) Unità della cultura. Non si tratta di assimilare le differenti prospettive disciplinari ad un confuso indistinto, ma di far scoprire allo studente che senza un senso generale unitario attribuito al nostro mondo non esiste nemmeno la possibilità di coltivare le singole prospettive che lo possono comporre. Ogni disciplina, del resto, può cogliere determinati attributi della realtà personale solo perchè questa nostra realtà esiste nel suo insieme, e, tutto sommato, è la stessa che, sebbene problematicamente, condividiamo con gli altri. La competenza teoretica liceale, quindi, proprio per la sua rivendicata unitarietà, non può scaturire nè dagli apporti esclusivi delle cosiddette discipline storico-umanistiche (magari in opposizione alle discipline di matrice naturalistica), ne da una giustapposizìone di discipline linguistico-letterarie, estetico-espressive, storico-filosofiche, matematiche, fisico-naturalistiche e tecnico-tecnologiche, ma dall'incontro e dal dialogo integrato ed armonico di queste prospettive sull'unico mondo a cui si rivolgono, composte in una visione complessiva dotata di senso, motivante per ogni docente e, soprattutto, per ogni studente.

d) Interdisciplinarità. Questa caratteristica è il corrispettivo formale e metodologico dell'unità della cultura: “vedere” in modo ordinato e rigoroso le dimensioni linguistico-letterarie, estetico- espressive, storico-filosofiche e tecnico-applicative delle conoscenze matematico-fisico-naturalistiche, e, reciprocamente, le interconnessioni e le interazioni di ogni settore della conoscenza umana con gli altri. Non è possibile, quindi, fare esperienza scientifica a prescindere dalla correttezza linguistica, dalla dimensione storica o da quella estetica così come non è possibile escludere dal gusto letterario corposi e rigorosi elementi scientifici e tecnico-applicativi. La soluzione di qualsiasi problema relativo a se, agli altri e al mondo, perciò, deve sempre implicare la mobilitazione di diverse prospettive disciplinari, la riconoscibilità e la trasferibilità di schemi e di 'cornici' concettuali da un contesto disciplinare all'altro, la coltivazione dei confini oltre che dei nuclei territoriali di ogni scienza, la creazione e la combinazione originale di pluricodici per poter transitare in maniera pertinente da un contesto ad un altro e poter attribuire a ciascuno i significati che meglio li esprimono.

e) Storicità e storicizzazione. Qualsiasi ambito disciplinare, ogni conoscenza, in se e nelle sue relazioni con le altre, è sempre il risultato di concrete, determinate e complesse psicogenesi e sociogenesi: è nata in un certo tempo, in un certo modo, in un contesto, da alcune motivazioni e per certi scopi, mutuando schemi e modelli di organizzazione di se da particolari concezioni generali del mondo e della vita, o da un campo scientifico piuttosto che un altro ecc. È illuminante cogliere questi aspetti nelle loro stratificazioni documentarie e nei loro intrecci narrativi più significativi. Le lingue antiche o moderne, le discipline scientifiche, la matematica, le letterature, le varie storie, la geografia, l'attività fisica e sportiva, l'arte e la musica, l'economia e il diritto, la religione, l'informatica e le nuove tecnologie, qualsiasi ambito disciplinare, si arricchiscono di senso, e di motivazione, quando sono posti all'interno di uno sfondo storico che illumina il loro nascere, crescere, trasformarsi o morire, e il loro uso sociale.

f) Problematicità. Si può dire che questa dimensione costituisca la sintesi critica di tutte le precedenti; rimanda alla originaria problematicità del reale, agli interrogativi esistenziali che tale caratteristica ha suscitato e suscita negli uomini, al rigore argomentativo che deve accompagnare le risposte a questi interrogativi, alla collocazione psicologica, storica e sociale delle visioni del mondo che ciascuno custodisce ed elabora. Competenza teoretica liceale è orientarsi in questo percorso ed assumerlo, per docenti e studenti, come ordinario atteggiamento professionale e di vita.

Ciò significa non tanto ( o non soltanto) padroneggiare le conoscenze e le abilità prefigurate nei piani di studio, quanto averle trasformate in strategie di apprendimento così personali ed autonome da poterle revocare e ristrutturare creativamente quando ciò fosse richiesto dalla nuova natura dei problemi via via posti dall'esperienza personale, sociale e professionale.

5 - Il Liceo è articolato in due bienni e in un ultimo anno. Per l'intera durata del percorso sono assicurate le possibilità di riorientamento degli studenti sia all'interno dei Licei, sia tra i Licei e gli Istituti dell'istruzione e formazione professionale, grazie, in particolare, al supporto dei Larsa (LAboratori per Recupero e lo Sviluppo degli Apprendimenti) istituiti a livello di rete territoriale.

Il primo biennio è caratterizzato da un lavoro didattico nel quale il problema della conoscenza teoretica della realtà assume, rigorosamente, la fisionomia ed il passo delle discipline di studio, nelle loro specificità. Contemporaneamente, introduce a questo rigore epistemologico e metodologico senza cadere in rigide partizioni che parcellizzano l'esperienza dei giovani e che adombrano le naturali connessioni interdisciplinari del “sapere” e della “cultura”. Proprio per favorire queste connessioni, che, comunque, il docente è chiamato a testimoniare in maniera spontanea qualunque siano gli insegnamenti specifici che gli sono affidati, si tratta anche di valorizzare i nuclei di aggregazione interdisciplinare (tematici, problematici, progettuali) di cui si parla al punto 6 - e, soprattutto, la versatilità delle attività di laboratorio.

Il secondo biennio rappresenta il luogo di maturazione dell'itinerario avviato nel primo biennio. Irrobustisce la competenza di orientarsi all'interno delle griglie concettuali e metodologiche delle singole discipline, ma al fine di ricondurle ad una prospettiva sintetica che ne favorisca il dialogo e l'integrazione.

L'anno conclusivo, favorendo in maniera particolare il lavoro personale dello studente, ne sanziona la “maggiore età” culturale, sociale e di vocazione professionale. Esso si sviluppa, perciò, su un duplice tracciato:

a) porta a maturità una coscienza di se e del mondo complessa e rispettosa dei nessi teoretici esplorati negli anni precedenti allo scopo di passare dai saperi alla costruzione del proprio “sapere” e della propria “cultura”, orientandosi e confrontandosi in modo critico e riflesso con il “sapere” e la “cultura” degli altri;

b) consolida, anche attraverso apposite e specifiche iniziative d'orientamento, la preparazione necessaria per accedere all 'università o all'alta formazione o alla formazione professionale superiore; ciò sia nel caso che si tratti di confermare una scelta già maturata negli anni precedenti, sia nel caso in cui si tratti di renderne possibile una diversa.

La particolare natura dell'anno conclusivo impone, perciò, di articolare piani di studio in modo tale che siano prioritariamente di approfondimento del percorso culturale iniziato negli anni precedenti, ma anche, allo stesso tempo, di supporto alla successiva scelta di istruzione e/o di formazione professionale superiore dello studente.

6 - Il Profilo educativo, culturale e professionale (Pecup) dello studente alla fine del quinquennio liceale è costituito dal Pecup dello studente alla fine del secondo ciclo, ma con il 4° § (‘Strumenti culturali') integrato nella maniera che si riporta di seguito.

Il Pecup dello studente alla fine del Liceo costituisce la “bussola” per la determinazione sia degli “obiettivi generali del processo formativo” sia degli “obiettivi specifici di apprendimento” (art. 8 del DPR 275/99) che saranno contenuti nelle Indicazioni nazionali per i PSP dei singoli Licei.

Il carattere “di limite ideale” del Profilo è, quindi, esplicito. Sarà compito delle Indicazioni' nazionali, prima, e, dopo, soprattutto dei Piani di Studio Personalizzati (redatti da ogni gruppo di docenti coordinati dal tutor all'interno del quadro tracciato dal Piano dell'offerta formativa (Pof) di ogni istituzione scolastica) disporre l'adattamento del Profilo alle differenti situazioni ambientali e personali, e specificarne i percorsi ed i livelli di approfondimento.

Le Indicazioni nazionali prescriveranno, fra l'altro, ai Licei di individuare negli obiettivi specifici di apprendimento dei due bienni e dell'ultimo anno nuclei di aggregazione interdisciplinare (tematici, problematici, progettuali), che promuovano paradigmaticamente l'unità e l'organicità del percorso formativo e che siano garanzia di un'adeguata attenzione anche metodologica agli aspetti interdisciplinari del “sapere” e della “cultura”.

L'individuazione di tali nuclei, nel merito solo consigliati ed esemplificati nelle Raccomandazioni attuative che accompagneranno le Indicazioni nazionali, costituirà un punto di riferimento importante per l'autonoma progettazione didattica delle scuole e dei docenti.

Profilo educativo, culturale e professionale dello studente alla fine del secondo ciclo Integrazioni per i Licei (§ 4)

(il paragrafo 4° del Profilo educativo, culturale e professionale dello studente alla fine del Secondo Ciclo, intitolato' Gli strumenti culturali " risulta integrato nel modo seguente per i Licei)

Dopo aver frequentato qualsiasi Liceo, i giovani sono stati posti nella condizione di incontrare attività didattiche che li hanno aiutati a:

Per tutti i Licei. Riconoscere le caratteristiche specifiche dell'indagine scientifica nei differenti campi disciplinari studiati e, attraverso esempi significativi, mostrare i criteri di certezza e di affidabilità delle conoscenze che vi afferiscono. Dare, in questo senso, ragioni del valore conoscitivo delle diverse scienze e dei loro diversi metodi di indagine, riconoscendo le matrici classiche di queste consapevolezze e le novità più significative in proposito introdotte dal pensiero moderno e contemporaneo.

Possedere in ambiti molteplici un vocabolario attivo e passivo ampio, adeguato a scambi in contesti sociali e culturali variati, usando le parole/i concetti, secondo dello scopo, con gradi molto diversi di precisione.

Comprendere nei loro contenuti, nei loro impliciti e nelle loro strategie retoriche messaggi orali e visivi, scritti e multimediali (dal1inguaggio comune all'urbanistica, dalla tv e dal cinema agli oggetti del quotidiano, dalla pubblicità alla videomusica e alle altre tecnologie della comunicazione).

Produrre testi orali, scritti e multimediali di una certa lunghezza, adatti alle varie situazioni interattive sia a livello grammaticale-sintattico sia al livello comunicativo della costruzione progressiva dell'informazione e della sua efficace presentazione.

Possedere conoscenze solide sulla struttura grammaticale dell'italiano, avendo un'idea chiara di come una frase produca un significato e lo configuri comunicativamente. Sebbene a livello minore di complessità, maturare le medesime competenze a proposito delle lingue antiche o moderne studiate, riconoscendo gli elementi di continuità o comparativi e contrastivi con l'italiano.

Possedere nozioni sullo sviluppo storico della lingua italiana e sui rapporti tra italiano e dialetti, tra italiano e le principali lingue europee.

Orientarsi agevolmente entro i generi letterari antichi, moderni e contemporanei, leggendo e contestua1izzando autori e testi fondamentali della letteratura italiana. Leggere in maniera certo più ridotta, ma sempre significativa e storicamente contestualizzata, classici delle altre letterature, soprattutto di quelle dei Paesi UE di cui si studia la lingua e la civiltà {letteratura, storia, arte, musica, ecc.).

Leggere testi di autori classici della filosofia secondo una scelta calibrata per ampiezza, praticabilità e leggibilità, inquadrando storicamente gli autori e gli argomenti (metafisici, logici, etici, estetici e politici) scelti, insieme ai nessi che li collegano. Attraverso i testi letti, riconoscere e sistematizzare categorie essenziali elaborate dalla tradizione filosofica e impadronirsi delle più importanti movenze argomentative.

"Leggere" opere d'arte significative (plastiche, figurative, architettoniche, urbanistiche), riuscendo a collocarle nel loro quadro storico, e individuando: funzione del committente e del contesto, tecniche espressive, debito col gusto estetico dell'epoca coeva e aspetti principali della sua successiva storia degli effetti.

Conoscere, leggere, comprendere sul piano storico-culturale, e gustare sul piano estetico, il linguaggio espressivo musicale nelle sue principali forme, soprattutto attraverso l'ascolto critico di repertori generativi per i collegamenti con altre forme di arte e, in genere, per la nostra cultura.

Grazie all'insieme delle letture precedenti, riconoscere in tratti e dimensioni della cultura e del vivere sociale contemporanei le radici che li legano al mondo classico, giudaico-cristiano ed anche islamico; riconoscere, inoltre, nello svolgimento storico-culturale, l'identità spirituale e materiale dell'Italia e dell'Europa.

Comprendere il ruolo del linguaggio matematico per descrivere, comunicare, formalizzare, dominare i campi del sapere scientifico e tecnologico ai quali la matematica stessa è applicata. Perfezionare il procedimento di modellizzazione che porta alla costruzione degli strumenti matematici inquadrandolo nel più generale processo di conoscenza e razionalizzazione della realtà perseguito nel secondo ciclo.

Conoscere le caratteristiche del ragionamento matematico e distinguere tra i diversi tipi di enunciati (assioma, definizione, teorema,...); riconoscere la differenza tra la dimostrazione e gli altri tipi di argomentazioni matematiche, tenendo presente il ruolo delle ipotesi e della tesi; formulare con chiarezza e risolvere con metodo i diversi tipi di problemi, esprimendosi con proprietà di linguaggio; curare l'esecuzione ordinata dei calcoli, secondo i procedimenti appresi; coltivare l'intuito geometrico e le capacità di modellizzazione; organizzare una raccolta di dati, rappresentarli e interpretarli con metodi statistici elementari; eseguire semplici valutazioni probabilistiche; avere consapevolezza dei limiti e delle potenzialità degli strumenti informatici che coadiuvano l'attività matematica; individuare il contributo che la matematica dà e ha dato, nella storia, allo sviluppo delle altre scienze. Collocare il pensiero matematico nei grandi temi dello sviluppo della storia delle idee e della cultura, nella storia delle scoperte scientifiche e delle invenzioni tecnologiche, riconoscendo le interazioni tra i diversi campi.

Valorizzare l'informatica come strumento che apre nuove modalità operative nell'affrontare i problemi, anche teorici, delle discipline e come ambiente d'apprendimento. Distinguere tra intenzionalità del pensiero, benché eserciti funzioni che al pensiero stesso si è soliti far risalire.

Conoscere i quadri interpretativi della realtà elaborati dalle scienze fisiche, chimiche e naturali e documentarli con riferimenti non generici alle relative teorie, agli scenari culturali da cui derivano e ai principali problemi che sollevano.

Riconoscere semplici sistemi tecnici, individuarne il tipo di funzione svolta (dirigere, contenere, distribuire, dividere, misurare, riprodurre, sostenere, trasportare, trasformare, ecc.) e descriverne le caratteristiche. Individuare con pertinenza le connessioni tra scienza e tecnica, i significati che questo rapporto ha via via assunto nel corso della storia della cultura e della filosofia e i principali problemi che nascono quando si concretizzano teorie scientifiche in sistemi operativi e costruttivi.

Gestire, in modo consapevole, l'espressività corporea, collegandola agli altri linguaggi che si sono approfonditi. Padroneggiare tecniche e tattiche di sport individuali e di squadra, e valutare criticamente il ruolo svolto a volta a volta da queste competenze nella storia e nella cultura.

Per il Liceo artistico. Approfondire unitariamente la cultura liceale dal punto di vista specifico dei linguaggi visivi, della padronanza delle metodologie artistiche operative e dell'elaborazione critica delle esperienze progettuali in campo artistico. In particolare:

· padroneggiare diverse forme dell'espressione grafica, pittorica e plastica, mostrando i collegamenti tecnici ed estetici instaurati con gli altri tipi di linguaggio studiati;

· conoscere, nella lettura e nella produzione, i codici della comunicazione visiva e audiovisiva multimediale, contestualizzandoli ai momenti storici in cui si sono affermati, nonché alle funzioni pragmatiche e sociali che svolgono nella società contemporanea e che hanno svolto nel tempo;

· individuare le problematiche artistiche, giuridiche, economiche e sociali connesse alla tutela e alla valorizzazione dei beni artistici e culturali;

· impiegare tecnologie tradizionali e innovative nella ricerca, nella progettazione e nello sviluppo delle proprie potenzialità artistiche di creazione e di gusto.

Per il Liceo classico. Approfondire unitariamente la cultura liceale dal punto di vista specifico dei significati e delle cautele metodologiche sollecitati dall'incontro critico con la tradizione classica dalla quale hanno preso vita gli archetipi del pensiero e della civiltà occidentali, e si alimenta l'umanesimo anche nell'attuale società della tecnica. Il Liceo classico, quindi, non è la scuola delle lingue antiche, bensì il Liceo che, proprio a partire da e con esse, perfeziona la cultura umanistica e ne fonda la tradizionale universalità e versatilità. In particolare, per il Liceo classico, approfondire l'unità della cultura liceale dal suo peculiare punto di vista significa:

· cogliere le caratteristiche delle lingue e delle civiltà greca e latina e compararle con quelle delle altre lingue e civiltà studiate;

· riconoscere specificamente le radici greche e latine della lingua italiana, delle lingue comunitarie studiate e dei lessici delle altre discipline di studio;

· individuare le connessioni del pensiero filosofico contemporaneo con la storia di tale pensiero in generale e con le forme creative originarie che lo hanno caratterizzato nelle civiltà antiche;

· scorgere le più significative permanenze e discontinuità della civiltà e della cultura classiche nella nostra civiltà e nelle forme della nostra cultura politica, giuridica, storica, religiosa, morale, letteraria, filosofica, scientifica, tecnologica ed artistica;

· padroneggiare gli strumenti filologici e culturali peculiari che consentono di riassumere creativamente nel nostro tempo, senza ripeterla, l'eredità culturale greco-romana.

Per il Liceo economico. Approfondire unitariamente la cultura liceale dal punto di vista specifico dei significati, dei metodi e delle categorie interpretative messe a disposizione dagli studi giuridici ed economici. In particolare:

· interpretare la ricchezza della vita economica e giuridico-istituzionale, così come si è svolta nel tempo e si svolge oggi, attraverso categorie di sintesi fornite dal diritto e dall'economia (ad esempio: baratto, economia di sussistenza, di mercato, capitalistica, di piano, globalizzata, delocalizzazione produttiva ecc; diritto consuetudinario e positivo, legge, stato, stato nazione, stato federale ecc. );

· applicare modelli ermeneutici, olistici, matematico-razionalisti, emotivi, etico-sociali, personalistici per leggere scelte giuridiche ed economiche individuali e collettive, anche utilizzando strumentazioni informatiche;

· scorgere dietro i concetti economici e giuridici, le definizioni, le quantità astratte, individuali e collettive, identificate in queste discipline, fatti concreti della vita quotidiana e condotte vantaggiose o dannose, legittime o illegali di singoli o di gruppi sociali;

· comprendere, nella storia e oggi, l'interdipendenza tra mercato, pratiche morali e sociali, norme legali, nel senso di mostrare come ciascun elemento modifichi l'altro;

· spiegare preferenze e scelte economiche e giuridiche non solo in base alla loro struttura formale, ma anche tenendo conto del loro contenuto, delle motivazioni da cui scaturiscono e dei valori da cui discendono;

· individuare le principali formule organizzative che hanno caratterizzato nel tempo e che caratterizzano oggi la produzione di beni e servizi (sociali, artistici e culturali), e la loro eventuale traduzione in norme positive.

Per il Liceo linguistico. Approfondire unitariamente la cultura liceale dal punto di vista specifico che scaturisce dalla padronanza di più lingue moderne e dallo studio integrato di più sistemi linguistici e culturali, esaminati alla luce delle loro radici e del loro sviluppo storico. In particolare:

· parlare lingue e conoscere relative letterature in numero tale da evidenziare significative costanze e peculiarità del linguaggio umano e delle sue forme;

· cogliere le interazioni tra le lingue conosciute e i diversi modi di pensare, vivere, creare istituzioni, ascoltare tradizioni artistico-letterarie e produrne di nuove;

· sottolineare il ruolo fortemente antropologico e socializzante delle dimensioni orali, scritte ed iconiche che hanno caratterizzato e caratterizzano le diverse lingue studiate;

· condurre una riflessione sintattica, semantica, pragmatica e storico-culturale, che attraversi in maniera contrastiva i principali aspetti della comunicazione linguistica e ne sveli anche le problematiche filosofiche, sia di lingua della filosofia, sia di filosofia della lingua.

Per il Liceo musicale e coreutico. Approfondire unitariamente la cultura liceale dal punto di vista specifico della competenza musicale e coreutica, esaminata alla luce della sua evoluzione storica, nonché delle sensibilità estetiche, delle conoscenze scientifiche e delle abilità tecniche che tale competenza richiede di incorporare. In particolare:

· conoscere i principali repertori del patrimonio musicale e coreutico nazionale ed occidentale, decodificandone i testi;

· individuare le ragioni storiche e filologiche della più importante produzione musicale e coreutica del passato, connettendola al coevo sviluppo delle religioni, delle lettere, delle arti, delle scienze, delle tecniche e della società;

· padroneggiare le tecniche della scrittura e gli elementi strutturali del linguaggio musicale e coreutico, sotto gli aspetti della composizione, dell'interpretazione e della esecuzione;

Lo studente che abbia approfondito gli studi musicali, inoltre:

· compie esecuzioni di medio livello con uno strumento musicale ed esecuzioni elementari con un secondo strumento;

· suona insieme ad altri strumentisti e intona e canta in coro;

· conosce la scienza dell'armonia e compone piccole forme in ogni genere e stile;

· usa le tecnologie musicali e si avvale delle apparecchiature elettroacustiche e/o informatiche per la produzione, la sintesi e l'analisi del suono e delle musiche.

Lo studente che abbia approfondito gli studi coreutici, invece:

· esegue i principali repertori del patrimonio coreutico, conoscendo la storia dei più significativi allestimenti;

· padroneggia le tecniche di danza classico-accademica, moderna e contemporanea, sia nel versante della composizione, sia in quello della pratica coreografica;

· analizza il movimento di danza e le sue forme sulla base dei principali elementi di anatomia, del solfeggio e dell'analisi ritmica.

Per il Liceo scientifico. Approfondire unitariamente la cultura liceale dal punto di vista : specifico dell'ermeneutica assicurata dalla matematica e dalle scienze sperimentali (fisica, biologia, chimica, scienze della terra) nella comprensione della vita umana, del mondo e dei loro fenomeni.

Il Liceo scientifico, quindi, non è la scuola delle scienze esatte e naturali, bensì il Liceo che, proprio a partire da e con esse, ne svela la matrice e gli scopi umanistici. In particolare, per il Liceo scientifico, approfondire l'unità della cultura liceale dal suo peculiare punto di vista significa:

· individuare rapporti storici ed epistemologici tra logica matematica e logica filosofica;

· identificare, attraverso opportune selezioni, problemi della logica della scoperta e della logica della giustificazione nella matematica e nelle scienze sperimentali;

· individuare nell'esperienza storica e attuale delle scienze sperimentali i problemi dei limiti etici dei loro metodi conoscitivi e delle loro eventuali dimensioni tecnico-applicative;

· mostrare le analogie e le differenze tra i linguaggi simbolici formali e il linguaggio comune usando al meglio gli uni e l'altro nell'approfondimento di problemi;

· formalizzare processi culturali, logici e linguistici ed applicare la semantica e la sintassi logico- matematica e scientifico-sperimentale a vari problemi ed ambiti disciplinari;

· conoscere il senso e alcune specifiche dimensioni della problematicità dei rapporti esistenti tra scienze dell'intelligenza artificiale e dell'informatica e i formalismi e i problemi del linguaggio matematico;

· individuare le interazioni sviluppatesi nel tempo tra teorie matematiche e scientifiche, da un lato, e teorie letterarie, artistiche e filosofiche, dall'altro.

Per il Liceo delle scienze umane. Approfondire unitariamente la cultura liceale dal punto di vista specifico delle principali teorie che consentono di interpretare con metodi scientifici aspetti esistenziali e relazionali dell'esperienza umana nel tempo. In particolare:

· unificare concetti e metodi di indagine appartenenti a contesti disciplinari diversi nell'ambito delle scienze umane;

· utilizzare strumenti di raccolta, di analisi ed interpretazione dei dati propri delle scienze umane considerate, e di natura sia qualitativa sia quantitativa;

· confrontare teorie e strumenti necessari per comprendere, oggi e nel tempo storico, la complessità della situazione umana, individuale e sociale, e per far luce sulle modalità delle relazioni interpersonali;

· individuare i modelli e le strutture educative che hanno favorito nel tempo e che favoriscono oggi i rapporti tra le generazioni e la trasmissione individuale e sociale dei valori, dei significati e del sapere;

· cogliere e classificare, sulla base di parametri ben definiti, in situazioni reali o simulate, le variabili storico-sociali che influenzano i fenomeni educativi e i processi formativi;

· studiare le civiltà, la storia dell'uomo e delle sue produzioni simboliche, impiegando, anche paradigmaticamente, teorie, linguaggi e metodi scientifici;

· acquisire conoscenze e competenze scientificamente fondate, relative alla propria e altrui esperienza esistenziale e relazionale padroneggiando metodologie interdisciplinari;

· comprendere i problemi della realtà socio-economica, analizzando le dinamiche del lavoro;

· ricostruire aree omogenee di fenomeni sociali, cogliendo sistematicamente le interazioni tra individui, gruppi e sistemi sociali.

Per il Liceo Tecnologico. Approfondire unitariamente la cultura liceale, punto di vista specifico dei problemi che nascono e sono nati per l'uomo, quando ha inteso e intende trasformare la scienza (il sapere) in un sistema di operazioni e di produzioni (in un fare), rigorosamente consapevole del proprio svolgersi. In particolare egli è chiamato a:

· distinguere scienza, tecnica e tecnologia e argomentare sulle principali modificazioni dei rapporti intervenuti tra questi domini nel corso della storia e nella società contemporanea;

· evidenziare il contributo portato nel tempo storico e oggi dalle tecnologie alla conoscenza scientifica, oltre che al miglioramento delle condizioni di vita;

· cogliere problemi scientifici, filosofici, etici ed estetici, oltre che tecnologici, che hanno accompagnato nella storia e accompagnano oggi ogni passaggio dal progetto al prodotto, da un'idea alla sua concretizzazione in sistemi operativi e produttivi;

· analizzare situazioni riferite a fenomeni naturali o a sistemi artificiali, utilizzando modelli e mezzi di rappresentazione tecnologica;

· ricondurre le conoscenze tecnologiche a problematiche scientifiche e ambientali, individuando traguardi, raccogliendo dati ed elaborando ipotesi;

· individuare il carattere dinamico delle conoscenze scientifiche in relazione al progredire delle tecniche di indagine e all’evolversi dei sistemi tecnologici;

· cogliere le variazioni dei meccanismi tecnologici nella loro dimensione sociale, produttiva ed economica;

· acquisire metodi finalizzati all'interpretazione dei fenomeni sotto il profilo applicativo, mantenendo aggiornate le proprie competenze euristiche alla luce del divenire della scienza e delle tecnologie;

· rapportarsi al mondo delle tecnologie, adottando metodi prevalentemente rivolti alla esplorazione e alla soluzione di problemi, anche ricorrendo a software avanzato per la simulazione e la gestione dei processi risolutivi;

· padroneggiare i modelli e le teorie scientifiche, le procedure di matematizzazione, di linguaggio logico-informatico, di analisi dei processi, dei sistemi e dei dispositivi tecnologici, necessari per controllare e spiegare ogni fare, costruire, modificare, operare.