Chiudi finestra
© copyright 2002, tutti i diritti riservati


IL GIORNALE 23/4/2003 PAG 20

Scuola, in arrivo la graduatoria dei precari (Augusto Pozzoli)

Il CNPI (Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione) al governo: "risolviamo il problema dei precari. E' una condizione per garantire la qualità della scuola". I precari sono una piaga endemica del sistema formativo italiano. Si pensava tuttavia che coi tagli degli organici messi in atto in questi ultimi anni il fenomeno, se non totalmente risolto, potesse essere almeno arginato. In realtà si calcola che oggi nelle scuole ci siano 120mila posti (tra docenti e non docenti) cosiddetti "vacanti": posti su cui ogni anno si nominano dei supplenti e ogni anno si licenziano.
Di fatto l'esercito di docenti e non docenti chiamati in causa ogni anno come supplenti sono oltre 422mila persone. Lo strumento che serve a individuare chi ha diritto a questi posti precari sono le graduatorie permanenti che però vanno aggiornate in base a un'ordinanza del Miur che lo scorso anno era stata emanata all'inizio di febbraio, e oggi è ancora in alto mare. Il CNPI, in pratica una sorta di "consiglio superiore" del sistema scolastico dove ci sono le varie rappresentanze, era stato convocato per esprimere un parere sulla nuova ordinanza. E per l'occasione i consiglieri hanno approvato un ordine del giorno in cui si legge: "Richiamiamo l'attenzione del Ministro e, per suo tramite, dell'intero governo sulla situazione del personale precario che opera in un diffuso clima di malessere ed incertezza, con conseguenze negative sul funzionamento del servizio scolastico statale". Una presa di posizione senza mezzi termini, che mette il governo della scuola con le spalle al muro.

Dice Mario Guglietti, vicepresidente del CNPI (la carica del presidente è formalmente riservata al ministro): "Era stata la stessa Moratti a impegnarsi a fare all'inizio di quest'anno scolastico 21mila assunzioni in ruolo: non ne è stata fatta una, e sono convinto non per sua responsabilità. Dunque la nostra presa di posizione non è solo perché abbiamo voluto interpretare una delle istanze più pressanti insite nelle motivazioni dello sciopero generale della scuola del 24 marzo, ma allo stesso tempo rappresenta un forte sostegno politico allo stesso ruolo del ministro".
In realtà l'ordine del giorno in questione non si limita ad affrontare questo primo impegno, ma chiede una soluzione radicale del problema, invitando il ministro a predisporre un piano triennale per sanare questa piaga. "Non ha senso continuare a nominare supplenti che costano come un insegnante a livello di stipendio iniziale - continua Guglietti - . Occorre dare delle risposte serie, per rispetto innanzitutto al precariato storico: gente per lo più validata attraverso normali concorsi che si continua ad utilizzare perché comunque non se ne può fare a meno. Si teme di gonfiare gli organici oltre misura? Si facciano delle previsioni serie sul personale che effettivamente serve per far funzionare la scuola, ma poi lo si regolarizzi. A trarne vantaggio non sarebbero solo gli interessati, ma gli stessi studenti a cui verrebbe garantita la continuità didattica".

I responsabili del MIUR preferiscono non commentere la presa di posizione del CNPI. I n questo momento la loro preoccupazione è quella di pubblicare la nuova ordinanza sulle graduatorie permanenti, lo strumento che consentirà di governare un processo delicato soprattutto in previsione dell'avvio del prossimo anno scolastico.
L'ipotesi di lavoro è quella già sottoposta al parere del CNPI: ai precari "storici", oltre ai 24 punti per il servizio prestato negli ultimi due anni si concedono altri 18 punti per il fatto di aver vinto un concorso e di essere abilitati. Un bel guaio per i nuovi precari, i cosiddetti "sissini", quelli cioè che, aboliti i concorsi, hanno frequentato un corso biennale di specializzazione presso le università: per loro ci sono solo 30 punti, quindi sono automaticamente scavalcati in graduatoria dagli "storici". L'ordinanza è appena uscita. Ora gli interessati hanno tempo 30 giorni per presentare domanda di inserimento nelle graduatorie. Una valanga di almeno mezzo milione di domande si riverserà sui tavoli del CSA. Domande da valutare a tempi forzati, perché si dovranno pubblicare prima le graduatorie provvisorie, poi, accogliendo gli inevitabili ricorsi, le graduatorie definitive. Solo a quel punto potranno essere fatte le nomine per il prossimo anno: entro il 31 luglio.