Italiano,
la 'I' che viene prima
Alleanza Nazionale, in vista della verifica di Governo che toccherà
anche il nodo cruciale della riforma della scuola, pone con urgenza
la questione della prima "I": lo studio dellitaliano.
Il
responsabile scuola di AN Giuseppe Valditara, in suo comunicato,
dopo aver ricordato che il suo partito ha ottenuto di includere
tra gli obiettivi specifici di apprendimento della futura scuola
riformata "il ritorno e il rafforzamento di strutture fondamentali
per la lingua italiana quali la sintassi, la grammatica e lanalisi
logica, che esprimono la cultura della regola e dellordine
mentale" e lo studio del latino nella scuola media, ha ricordato
lurgenza dellavvio della formazione linguistica dei
nostri ragazzi, visto il risultato negativo emerso da unindagine
Ocse sulla lettura da cui risulta che "...gli studenti italiani
sono risultati ventunesimi nella lettura, cioè nella comprensione
di un testo non specialistico.
Dai
dati internazionali, secondo Valditara, la scuola italiana non pare
più in grado di assolvere efficacemente al compito di istruire
i propri studenti. La pessima conoscenza della lingua testimoniata
da tali dati, oltre ad essere fattore di decadimento morale e materiale
della cultura nazionale, comporta problemi di comunicazione e di
efficienza... Nel complesso, possiamo affermare che una società
che non conosce adeguatamente la propria lingua finisce con lessere
sempre più volgare, più approssimativa e più
superficiale...".
giovedì 3 luglio 2003
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