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Sentenza del Tar modifica i punteggi nelle medie e nelle superiori

Caos cattedre a scuola graduatorie tutte da rifare

Ferie bloccate al centro servizi

Marcheselli: "Costretti a trattenere il personale per riuscire a smaltire questo lavoro"

MICHELA SUGLIA

Meno 18 punti. Ripartono da questo punteggio un centinaio (il doppio o il triplo per la Cgil) di precari "storici" delle scuole medie e superiori di Bologna e provincia che, a meno di due mesi dall´inizio dell´anno scolastico, si vedono scalvacati nelle graduatorie per incarichi a tempo indeterminato. Merito di una sentenza del Tar del Lazio emessa il 14 luglio che toglie loro 18 punti. Gli stessi precedentemente attribuiti da un´ordinanza ministeriale disposta per riportare l´equilibrio rispetto ai colleghi usciti dalle scuole di specializzazione (Ssis) che hanno un bonus di 30 punti. Una decisione, quella del Tar, cui il Centro servizi amministrativi di Bologna (l´ex provveditorato agli studi) non può che attenersi.

Anche se mal volentieri. Ciò significa che le graduatorie definitive, già pubblicate 3 giorni fa a tempo di record, dovranno essere modificate di nuovo e adeguate alla sentenza. «Per noi è tutto lavoro da rifare. Una sentenza di questo tipo, che arriva in piena estate, è fonte di numerosi problemi organizzativi - commenta Paolo Marcheselli, dirigente del Csa - per cui ora dobbiamo trattenere personale, che sarebbe andato in ferie a giorni, per questa mansione». Ma, superlavoro a parte, al Csa sono fiduciosi. «Si tratterà di modificare il punteggio di un centinaio di nomi - promette Marcheselli - forse anche solo 60-70 che saranno riconvocati a fine agosto». Diversi i numeri, per la Cgil. «Credo che siano almeno 200 o 300, di cui il 30% sono docenti adibiti agli studenti con handicap», precisa Claudio Cattini, segretario regionale della Cgil scuola. Insomma un´altalena a ridosso dell´inizio della scuola.

Un gioco che non piace affatto ai protagonisti. «Siamo scioccati e inferociti - racconta Monica Diamanti, rappresentante dei precari della Cgil - anche perché non è la prima volta che assistiamo a questi scavalcamenti». E difatti la novità del declassamento dei precari privi dell´abilitazione Siss è l´ultimo atto di una guerra tra "poveri" che va avanti da 2 anni. A colpi di ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato, sferrati prima dai precari "storici" contrari al bonus di 30 punti più un riconoscimento per gli anni di servizio assegnati dal Ministero ai "sissini" (una battaglia vinta dai precari per cui ai "sissini" resta solo il bonus), poi dai rivali che nei mesi scorsi sono ricorsi al Tar contro la decisione ministeriale di dare 18 punti ai colleghi per riportare parità. E la sentenza del 14 luglio è la conclusione di questa battaglia, per niente indolore. «Per molte persone 18 punti in meno vuol dire fare salti di decine e decine di posti - aggiunge Diamanti - perdendo così una supplenza annuale e accontentandosi di una sostituzione di qualche giorno».

I precari promettono battaglia ma prima aspettano di vedere come sarà gestita la novità. «Mi chiedo se riusciranno a finire tutto entro settembre - commenta scettico Cattini - se pure arriveranno in tempo a graduatorie provvisorie poi ci sono i tempi dei ricorsi e, se qualcuno di questi viene vinto, ci potrebbe essere un avvicendamento di docenti durante l´anno. A noi, invece, preme molto che l´inizio della scuola sia garantito con equità e trasparenza e senza le solite incertezze».