L'Unità
28/8/03
Precari.
Prima l'annuncio: «Subito un decreto». Poi, il contrordine:
«No, aspettiamo»
di Massimo Franchi
Mentre nel pomeriggio Letizia Moratti rassicura che lanno
scolastico partirà senza problemi, la realtà è
ben diversa e vede una scuola pubblica che, grazie al governo, si
avvicina allo sfascio a due settimane dallapertura delle scuole.
In
un androne del ministero dellIstruzione mercoledì mattina
si è tenuto lincontro tra il responsabile scuola dellUdc
Beniamino Brocca e i rappresentanti del Movimento interregionale
insegnanti precari. Il povero Brocca è lunico esponente
della maggioranza di governo che si sia degnato in due giorni di
ascoltare i precari e le loro ragioni, a sole due settimane dallinizio
dellanno scolastico. Allincontro avrebbe dovuto partecipare
anche un rappresentate del Ufficio politico del ministero guidato
da Letizia Moratti, ma sebbene dovesse scendere solo le scale per
raggiungere gli altri astanti, nessuno si è sentito in dovere
di farlo. Brocca si è impegnato a lavorare ad un decreto
legge che intervenga sui punteggi delle graduatorie per lassegnazione
delle cattedre annuali per venire incontro alle richieste dei precari.
Nel
pomeriggio il colpo di scena. In una conferenza stampa per la presentazione
dellinizio dellanno scolastico, Letizia Moratti sconfessa
lesponente centrista, dichiarando che un disegno di legge,
non un decreto, sarà presentato al Consiglio dei ministri
entro la metà di settembre. «È in fase di definizione
- ha assicurato - il disegno di legge per rivedere la situazione
dei precari e il riequilibrio dei punteggi tra storici e sissini.
Nel disegno di legge - ha aggiunto - sarà affrontata anche
la questione dellabilitazione per gli insegnanti di sostegno
con specializzazione». La Moratti ha poi ricordato che in
materia di precariato la «situazione risale a molto tempo
fa e non può essere sistemata in una maniera definitiva e
rapida perché richiede dei tempi». Quanto al numero
dei precari, per la Moratti «sono 180.000», precisando
però che «non è facilissimo da stabilire perché
ci sono graduatorie nelle quali sono inseriti i precari in maniera
diversa, quindi rispetto ai diversi ruoli sono inseriti in più
graduatorie».
Certo
è che, secondo i dati del ministero, le supplenze annuali
riguardano il 10% degli insegnanti, circa 91 mila unità,
compresi i posti di sostegno agli alunni disabili.
Di
tali posti - hanno spiegato sempre al ministero - sono effettivamente
vacanti e quindi disponibili per le nomine in ruolo circa 40 mila,
considerato che 31 mila posti di sostegno corrispondono alle deroghe
autorizzate nellorganico di fatto e circa 20 mila sono occupati
da docenti con utilizzazioni diverse dallinsegnamento o perché
soprannumerari.
Sui meriti da attribuire per la corretta partenza dellanno
scolastico i pareri sono discordi. Se la Moratti si pavoneggia,
chi lavora in trincea la pensa diversamente. «Noi - spiega
Luigi Catalano, direttore generale dellufficio scolastico
del Piemonte - abbiamo dovuto nominare 8500 docenti stagionali e
5500 ausiliari tecnici amministrativi. Noi non abbiamo aspettato
il ministero e siamo partiti per tempo. Solo così siamo riusciti
ad ovviare ai cambi di graduatorie e ci presentiamo allavvio
dellanno scolastico con le cattedre assegnate. Il tutto grazie
alla professionalità delle persone che lavorano in questo
ufficio e ai sindacati che ci hanno aiutato nelle nomine».
Il
colpo di scena della Moratti è spiegabile con le divisioni
dentro la maggioranza di governo. La contrarietà di Forza
Italia al decreto è totale e dunque la Moratti si trova in
una posizione di totale debolezza, in balia delle pressioni che
arrivano in primis dalla sua sottosegretaria Valentina Aprea (Fi),
vero bersaglio delle critiche dei precari. E intanto lordine
del giorno del Consiglio dei ministri di oggi non prevede in alcun
punto la parola scuola.
«La
scuola è in serie B - attacca Andrea Ranieri, responsabile
scuola Ds -. Siamo nella stessa situazione del calcio, anche nella
scuola il calendario è in alto mare con ragazzi e loro genitori
che non sanno chi si troveranno di fronte fra due settimane. Il
tutto alla faccia della tanto sbandierata continuità scolastica
sbandierata dalla Moratti, mai così debole e in balia dei
litigi in seno alla maggioranza. In più - continua Ranieri
- la situazione generale va peggiorando a causa dei tagli del governo.
Nelle due ultime finanziarie i fondi alla scuola sono stati tagliati
del 50 per cento. I singoli istituti non hanno quindi risorse per
portare avanti i progetti innovativi come linserimento dei
bambini di altre etnie, il tempo pieno, il sostegno agli handicappati
e, per finire, i famosi corsi di inglese e informatica voluti dalla
Moratti. Lalternativa per le scuole è quella di eliminare
questi servizi o di metterli a pagamento. In più, grazie
ai tagli agli enti locali, viene a mancare anche la possibilità
che siano questi ultimi a farsi carico finanziariamente di questi
servizi. Per concludere il quadro dobbiamo ricordare anche il caroscuola.
Questo è in linea con gli aumenti in tutti i settori, ma
se il ristorante mi costa 40 euro, non ci vado, mentre i figli a
scuola le famiglie li devono comunque mandare, visto che si tratta
di un diritto fondamentale previsto dalla Costituzione».
Sulla
questione dei precari la posizione dei Democratici di sinistra è
molto precisa e si avvale di un disegno di legge presentato sei
mesi fa che, se approvato o anche solo discusso con il governo,
avrebbe potuto evitare molti dei problemi dei precari e dei diplomati
Ssis. «Per prima cosa - spiega Ranieri - vogliamo ricordare
che difendiamo il valore delle Scuole superiori per linsegnamento
secondario introdotte dai governi di centrosinistra. Originariamente
il loro compito fondamentale era quello di tenere insieme reclutamento
e formazione degli insegnanti. In più le Ssis non devono
risultare in contraddizione con i legittimi diritti degli insegnanti
precari, molti dei quali vincitori di concorso. Nel nostro disegno
di legge prevedevamo una riserva di posti, il settanta per cento,
per l'immissione in ruolo dei precari. La contrapposizione sissini-
precari è tutta colpa della Moratti. Ora - conclude Ranieri
- è necessario un decreto che sani le situazione di vantaggio
da parte dei Sissini, dopo lannullamento dei 18
punti ai precari».
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