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L'associazione presidi apre ai docenti

ROMA - L'Associazione dei presidi (Anp) apre le porte agli insegnanti. Lo fa con il «Manifesto delle alte professionalità docenti», un documento presentato ieri a Roma che sancisce la nascita di un nuovo soggetto politico e sindacale.

La vecchia Anp si trasforma in «Associazione nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola», con l'obiettivo di sedersi al tavolo delle trattative che, a partire dal prossimo contratto, saranno innescate dalla riforma Moratti, con scelte di gestione e autonomia che investiranno direttamente i dirigenti scolastici e lo staff dei collaboratori.

«Ai docenti che vogliono sentirsi e agire da professionisti - ha spiegato Giorgio Rembado, presidente Anp - noi proponiamo il riconoscimento sia di una carriera interna alla funzione docente, basata sul merito e non sull'anzianità, sia riconoscimenti economici permanenti per coloro che hanno una consolidata idoneità alle funzioni intermedie e che hanno ottenuto risultati sempre eccellenti nell'insegnamento». Alla manifestazione hanno aderito l'Apef (Associazione professionale europea formazione), l'Anvi (Associzione nazionale collaboratori vicari) e l'Addoc (Associazione nazionale dirigenti e docenti comandati).

La nuova Anp nasce a ventiquattrore dal "d-day" per il contratto della scuola. Proprio oggi, infatti, l'Aran (l'Agenzia per la contrattazione nel pubblico impiego) incontrerà i sindacati per il round ritenuto decisivo. Il nodo più difficile da sciogliere è quello legato alle relazioni sindacali. Ieri il ministro della Funzione pubblica, Luigi Mazzella, a proposito delle risorse per i contratti ha detto di avere notizie «abbastanza buone per il contratto dei lavoratori ministeriali, del parastato e, forse, anche per la scuola». LUIGI ILLIANO