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ANIEF
Associazione Nazionale Insegnanti ed Educatori in Formazione
Collegio Nazionale di Presidenza

Comunicato Stampa
in occasione degli "Stati generali in Sicilia" dal tema "Scuola e Cittadinanza"

Il Collegio Nazionale di Presidenza dell'ANIEF, nel ringraziare gli organizzatori, le autorità e i relatori di queste due giornate, in occasione degli Stati generali in Sicilia dal tema "Scuola e cittadinanza" organizzato dall'Assessorato regionale e dal MIUR intende fornire a nome dell'ANIEF alcuni spunti di riflessione e proporre le relative proposte in merito ai seguenti punti:
1. formazione iniziale degli insegnanti tra vecchia e nuova riforma;
2. riforma dei cicli e degli ambiti disciplinari

In effetti, la formazione dei nostri giovani non può prescindere dalla formazione dei nostri docenti, così come nel trattare la scuola siciliana non si può dimenticare l'esistenza di una scuola siciliana interuniversitaria per l'insegnamento nella scuola secondaria superiore, ovvero di SISSIS, e ancora nel parlare di cittadinanza non si può non fare chiarezza del movimento civile che fino ad oggi ha spaccato il corpo docente in costruite categorie di insegnanti che si sono affrontate in Piazze, nelle Scuole e nei Tribunali.

1. Nel 1990 sono istituite per la prima volta le SSIS, ovvero le scuole di specializzazione per l'insegnamento nella scuola secondaria, la loro attivazione però avviene soltanto 9 anni dopo, tra l'altro contemporaneamente all'ultimo concorso ordinario e ai primi di una lunga serie di corsi riservati.

La nascita delle SSIS prende spunto dalla volontà coltivata in ambito europeo di porre le prime basi per una formazione comune degli insegnanti (e in effetti in Francia un sistema simile è programmato nel 1989 ed entra in vigore nel 1990), volontà recentemente ribadita nel vertice europeo di Lisbona, e dal bisogno:
- di porre fine al precariato del corpo docente italiano (unica realtà in Europa) attraverso la razionalizzazione e la programmazione della cattedre realmente disponibili (concorso di accesso sui contenuti del concorso a cattedra a numero programmato su una previsione triennale di cattedre realmente disponibili);
- di formare il futuro docente con "l'insegnare ad insegnare" attraverso un corso di 1200 ore che prevede momenti di approfondimenti didattico-disciplinari, di area trasversale (pedagogica, sociologica, psicologica), di assetto laboratoriale (di costruzione dei saperi), di tirocinio diretto nelle scuole pubbliche e indiretto di preparazione e di riflessione sulle esperienze svolte;
- di accertare e di valutare le competenze acquisite dal futuro docente attraverso la verifica in itinere delle conoscenze e delle abilità acquisite (30 esami in itinere), e la maturità raggiunta nell'esperienza didattica (valutazione da parte dei tutor accoglienti, dei supervisori di tirocinio, dell'esame finale equiparato al concorso a cattedra e della relazione finale su tutte le attività svolte durante il biennio di formazione)

Questo nuovo percorso formativo del personale docente è stato oggetto di un'attribuzione di punteggio in graduatoria permanente di 30 punti aggiuntivi (D.I. 460 del 24/11/98, L. 306 del 27/10/2000, D.I 268 del 4/06/2001), punteggio la cui legittimità è confermata da diverse sentenze del TAR e in ultimo dalla sentenza del Consiglio di Stato del 30/12/2002 che giudica 24 dei 30 punti come punteggio di servizio attribuibile ai due anni di formazione/tirocinio del futuro docente (per tale ragione è riconosciuto illegittimo l'eventuale punteggio di servizio regolarmente prestato presso le Scuole pubbliche), e i restanti 6 punti come non altro che il doppio del punteggio per ogni titolo equivalente.

Premesso che il docente formato attraverso la SSIS,
- a dispetto da quanto previsto dalla nuova riforma che pure prevede l'immissione diretta di ruolo del futuro docente dopo il famigerato meccanismo del 3+2+2 a seguito della stessa legge n. 264 del 1999 (art. 1, comma 1) riguardante l'accesso a numero programmato, a tutt'oggi non ha un incarico a tempo indeterminato e nella maggior parte dei casi neanche a tempo determinato, risultando così tradita la programmazione della formazione iniziale prevista;
- contrariamente a quanto previsto dalla nuova riforma e dalla legislazione comunitaria svolge un biennio di formazione/tirocinio (per usare le parole estratte dalla sentenza del Consiglio di Stato del 30/12/2002) senza avere un contratto di formazione lavoro, anzi vedendosi leso l'eventuale punteggio di regolare servizio prestato);
- oltre ad un corso di 1200 ore deve sostenere due esami concorsuali (il primo in entrata sui contenuti del concorso a cattedra e il secondo in uscita equiparato al concorso a cattedra, più 30 esami in itinere accertanti le competenze didattico disciplinari acquisite, più una relazione finale sulle attività svolte all'interno e al di fuori del tirocinio diretto),
allo stato attuale risulta indiscutibilmente dequalificante, decisamente improvvisata, e immancabilmente fuori da ogni diritto l'approvazione alla Camera dell'ordine del giorno "De Laurentis" n.9/3387/8, che intende concedere 27 punti ai vincitori del concorso ordinario e 24 punti agli abilitati dei corsi riservati, un provvedimento che si basa sulla negazione di quella sentenza giurisprudenziale che aveva ripensato e regolato la materia in merito all'attribuzione di punteggio in graduatoria permanente (citando le recenti parole dell'on. Aprea ad una interrogazione parlamentare).

Per tale ragione l'ANIEF chiede al MIUR che tale ordine del giorno non venga tradotto nel decreto di riapertura delle graduatorie permanenti (v. Comunicato stampa del 20/02/2003), e che le normative vigenti in sede di attribuzione di punteggio vengano rispettate senza la previsione di punteggi ulteriori riservati ad abilitati diversi dai docenti formati attraverso le SSIS.

Ma programmazione e corretta formazione significano anche
- ritiro del decreto del sostegno del 26 novembre 2002 (a cui si oppone la CRUI e la CODISISS, v. Comunicato CRUI del 10/12/2002, e Lettera della Presidenza e della Giunta della CODISSIS del mese di dicembre 2002) che intende trasformare le SSIS in una sanatoria, in una nuova riproposizione dei "vecchi" corsi riservati e che nega lo stesso principio di razionalizzazione del MIUR attraverso la possibilità per alcune categorie di non abilitati (diplomati biennali di specializzazione per le attività di sostegno, diplomati di laurea o d'ISEF o di Accademia delle Belle Arti o Conservatorio di Musica e altro) di entrare in possesso di abilitazione in deroga al numero programmato, alle prove di selezione di accesso e al percorso biennale di formazione (tale decreto è stato impugnato al TAR dal Collegio di Presidenza dell'ANIEF, v. Comunicato stampa del 10/02/2003);
- ritiro per le stesse ragioni delle norme analoghe prescritte nell'art. 5 del Ddl 1306 (emendamenti presentati dal KIUS in Commissione Cultura all'art. 5, giorno 6/12/2002);
- creazione di una graduatoria di posti riservati agli abilitati presso le SSIS che preveda il 25% dei posti attualmente riservati ai vincitori di concorso ordinario (graduatoria di merito) e ciò al fine di sopperire ad un vuoto normativo e di garantire una reale parità di trattamento all'interno del corpo docente;
- mantenimento della struttura delle SSIS come momento di programmazione e di formazione del futuro docente e del collegamento attraverso il tirocinio e la figura del supervisore tra il mondo della Scuole e quello dell'Università;
- mantenimento nella formazione degli insegnanti dell'approfondimento didattico disciplinare ma anche dei momenti riservati all'area trasversale e all'assetto laboratoriale, vero momento di sperimentazione dei saperi;
- ritiro di eventuali norme che rendano abilitanti corsi che non siano attivati esclusivamente dalle SSIS (unico canale d'insegnamento) o dalle strutture di Ateneo o Interateneo sostitutive ad esse previste dall'art. 5 del Ddl 1306;
- il riconoscimento della peculiarità dell'abilitazione SSIS per l'indirizzo musicale, artistico e di educazione fisica rispetto a quello ottenibile attraverso canali o modalità differenti (ad es. attraverso il diploma di didattica della musica).

2. Sulla riforma dei cicli c'è molto da dire ma esulando da interventi che meritano degli approfondimenti specifici che ci riserviamo di comunicare a breve, preme sottolineare l'importanza nella riduzione degli ambiti disciplinari:
- della peculiarità e della dignità delle singole discipline e in particolare modo si tiene a precisare l'assoluta opposizione ad una trasformazione in facoltativo anche di una sola parte del già esiguo monte ore curricolare riservato all'educazione musicale, artistica e all'educazione fisica (norme che andrebbero anche contro il curriculum che caratterizza le scuole dei principali Paesi europei, v. Germania);
- della regolamentazione del numero di docenti per classe e per alunni che alla luce degli standard comunitari per l'ottenimento di un successo formativo non può prevedere un rapporto di insegnanti ad alunni superiore ad 1/15 pena una scorretta e improduttiva programmazione delle attività didattiche (oggi purtroppo norma comune nella scuola italiana a causa del famoso rapporto nel migliore dei casi di 1 insegnante ogni 21 alunni);
- dell'annullamento del ridimensionamento delle cattedre che per il secondo anno vede oltre 12000 posti in meno affidati in supplenze (1800 nella sola Sicilia);
- dello sblocco delle assunzioni di ruolo, della copertura delle cattedre vacanti, della fine della programmazione saltuaria;
- di una giusta retribuzione del corpo docente e della formazione permanente dello stesso;
- di adeguati finanziamenti sia a persone fisiche che ad enti al fine di alzare il livello qualitativo dell'istruzione del Nostro Paese;

Una riforma della Scuola deve assolutamente trattare i punti appena accennati, pena il degrado e lo stato confusionale che si crea sicuramente non degno di una società civile.
Rispetto del lavoro, dignità della professione docente, difesa del diritto della migliore formazione possibile dell'alunno sono i primi compiti che una riforma debba affrontare per rendere Scuola e Cittadinanza un patrimonio culturale e storico del Nostro Paese.
Per tale ragione l'ANIEF ha inteso partecipare a tale dibattito da voi proposto e si augura che tali suggerimenti e intendimenti siano accolti dal MIUR.

Palermo, lì 28/02/2003

ANIEF- Associazione Nazionale Insegnanti ed Educatori in Formazione
Collegio Nazionale di Presidenza

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