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Volume II°

 

 L’opra dei Pupi

 

L’opra dei Pupi è la  forma  più visitata del Teatro di Figura

 

Risulta estremamente difficile  individuare  con  certezza in quale periodo nascono le marionette armate  con repertorio  cavalleresco ed il luogo da cui inizia questa tradizione.   

Si ha notizia che pupi  con  armature rudimentali esistevano già  nell’800 in alcune città italiane, come  Roma, Napoli, Genova etc, ma è in Sicilia dove questi si evolvono per divenire il pupo che oggi conosciamo.   La diffusione in un’area  prettamente meridionale  induce  alcuni  a  sostenere  la  tesi  di un’ origine  spagnola  del teatro dei  pupi, essendo  il  mezzogiorno  fortemente influenzato non solo politicamente, ma anche culturalmente dalla Spagna.  

Purtroppo non si sa però né per quale via, né quando, queste marionette siano arrivate in Italia.

Sul  finire  del 700  comunque,  a Napoli come a Palermo,  troviamo marionette  di vario genere che non erano però ancora veri “pupi” essendo essi molto rudimentali, costruiti per lo più di cartone e stagnola. Di vero e proprio pupo quindi, si inizia a parlare intorno alla metà dell'800 dove la bravura e l'intuizione degli artigiani siciliani fanno compiere un salto di qualità a quel rozzo pezzo di legno e stoffa.

Si cominciò a ricoprire il pupo con armature di metallo lavorato arricchite da cesellature, sbalzi e arabeschi e gli accorgimenti tecnici si fecero sempre più ricercati: il filo che comandava la mano destra del pupo venne sostituito da un'asta di ferro, cosi che l'oprante poteva far compiere, al pupo, azioni più precise come estrarre e riporre la spada nel fodero, abbracciare una dama, battersi il petto o la fronte con il pugno, abbassare la visiera dell'elmo etc. e contemporaneamente vennero cuciti vestiti, mantelli e gonnellini con stoffe sempre più belle e preziose. - Questo processo di sviluppo durerà fino ai giorni nostri, dando vita a pupi sempre più belli e raffinati e sviluppando parallelamente anche tutti quei trucchi e accorgimenti scenici atti ad una rappresentazione d’alto livello artistico..

 

Repertorio Teatrale

 

Tra le principali tematiche trattate dall'Opra occorre ricordare che quella prevalente è la trattazione di soggetti cavallereschi.  Le fonti principali per questo tema sono le Chansons de Geste ed il romanzo arturiano. Dalle Chansons de Geste deriva il Ciclo Caroligio che abbraccia un periodo storico che va dalla morte di Pipino il Breve a quella dell'Imperatore Carlo Magno. Il Ciclo di Carlo Magno prevede una sua particolare suddivisione: "La storia di Ettore e dei suoi discendenti", "I Reali di Francia da Costantino a Carlo Magno", "Storia dei Paladini di Francia", "Guido Santo e i discendenti di Carlo Magno". Questo ciclo, insieme a "La storia dell'Imperatore Trabazio" e "Il Guerin Meschino", sono stati rappresentati in tutta la Sicilia.

Gli opranti, in una prima fase, per rappresentare gli episodi dei paladini, attinsero a piene mani dalla Chanson de Roland, dai Poemi Cavallereschi e da I Reali di Francia di A. Barberino, riconducendo i diversi episodi ad un'unica storia che partendo da Milone conte d’Anglante si concludeva con la morte di Rinaldo.

Bisogna però attendere il 1858, quando l’intuito di un maestro elementare, tale Giusto Lodico, diede vita ad una poderosa opera in 4 volumi, intrecciando i vari poemi epico-cavallereschi del ‘400 e del ‘500, pubblicata in diverse edizioni, anche a dispense dal titolo Storia dei Paladini di Francia, che rappresenta tuttora il fondamento dell’opera dei pupi. L’opera del Lo Dico è considerata la Bibbia degli opranti, essa è stata utilizzata come riferimento alla stesura delle sceneggiature utilizzate nelle rappresentazioni da tutti i pupari. Descrivere la storia dei Paladini di Francia non è impresa facile poiché il più delle volte il mito supera la realtà e fa sì che avvenimenti storici, come l’episodio di Roncisvalle, perdano le loro connotazioni reali per sfociare nella leggenda. La linea di demarcazione tra storia e leggenda si assottiglia a partire dalla Chanson de Roland, dove l’idealizzazione e l’esaltazione dell’eroe cristiano raggiungono l’apice, per scomparire  definitivamente ad opera dei poemi epico-cavallereschi del 1500, Il Morgante  di Luigi Pulci prima, l’Orlando Innamorato di Matteo M. Boiardo, l’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto e la Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso dopo, aggiungono nuovi episodi e nuovi personaggi alla realtà storica, tramutandola definitivamente in leggenda.

L’opra dei Pupi e i Pupari

Cultura & Società

Duomo di Cefalù

Il Duomo di Cefalù venne edificato tra il 1131 e il 1240 in seguito ad un voto che il re normanno Ruggero II fece mentre ere in procinto di un naufragio ritornando da Napoli. La pietra dorata di questo meraviglioso gioiello romanico si confonde con la falesia calcarea chiamata la Rocca. La facciata principale presenta un primo ordine di archetti ciechi e un secondo ordine di archetti intrecciati, i quali sono sovrastati da una falsa loggia ad archi a tutto sesto. Un magnifico portale viene preceduto da un portico a tre arcate.L'interno, a croce latina, è a tre navate, le quali sono divise da sedici colonne con capitelli in stile siculo-normanno. La parte absidale della chiesa è ornata da bellissimi mosaici dai toni vari e brillanti su fondo oro. Non si può sicuramente fare a meno di ammirare la grandiosa immagine del Cristo Pantocrate che sovrasta la parte alta del cantino dell'abside. Sotto è possibile ammirare la Vergine tra quattro arcangeli e i dodici apostoli dai toni morbidi di stile bizantino.

Sulle pareti laterali del coro sono presenti altri bei mosaici della fine del 1200, che ritraggono profeti, santi e patriarchi.

 

Chiesa della Martorana

( barocca)

 

 

Fu edificata poco prima del 1143 anno in cui fu  completata da Giorgio Antiocheno grande Ammiraglio di re Ruggero. Nel 1221 venne affidata al clero greco. Negli anni 1783 -1786 fu abbattuta l’abside e con essa tutti i mosaici contenuti e fu costruito l’attuale presbiterio.

I mosaici in essa contenuti sono del VII°. Accanto  troviamo la Cappella di San Cataldo la chiesa fu edificata  da Guglielmo I° poco dopo 1154 edificata sul medesimo terrapieno. Si presenta con il medesimo radicale restauro ad opera  del Patricolo nel 1882 - 1883 .

Chiesa della Magione

 

 Una delle Ultime costruzioni di architettura siciliana. Fu fondata attorno il 1191 da Matteo Aiello, cancelliere dei re normanni  e data  ai monaci cistercensi. Passata la Sicilia all’imperatore Arrigo VI° la chiesa fu concessa  nel 1197 all’ordine secolare dei Teutonici che aveva tra i suoi confrati lo stesso imperatore e che, arricchito di rendite e privilegi aveva il compito di assistere le minoranze tedesche viventi allora in Sicilia.

Costo della carpetta : 300.00 (4 litografie)

La Cattedrale

La Cattedrale, costruita verso la fine del XII secolo per volere dell'arcivescovo Gualtiero Offamilio, presenta un preponderante stile siculo-normanno, movimentato da architetture che nascondono molteplici rimaneggiamenti. Essa era articolata secondo una pianta basilicale a croce latina alla quale vennero aggiunte, tra il 1781 e il 1801 e su progetto di Ferdinando Fuga (1699-1781), le navate laterali, le ali del transetto e la maestosa cupola. La sua facciata esterna è chiusa tra due alte torri a bifore e colonnine. Il portale mediano, risalente al 1400, è arricchito da una bifora e dagli stemmi aragonese e del Senato cittadino. La facciata principale è congiunta alla torre campanaria, di gusto medioevale, da due archi ogivali e presenta un bel portale d'accesso alla chiesa arricchito con i simboli dei quattro evangelisti (un leone, un angelo, un toro e un'aquila). Il fronte meridionale di stile gotico-catalano presenta tre arcate ogivali e un timpano ornato con elementi gotici ...( continua più in basso )...

Arte e Mestieri

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JONATHAN' S  STUDIO WORLD

 

Continua cattedrale … INTERNO:

opera di inenarrabile valore artistico e di minuziose lavorazioni rispecchianti i vari stili delle diverse epoche, esso racchiude molteplici capolavori di maestria locale e siciliana. In esso spicca la prima cappella della parte destra in cui sono conservati i sarcofaghi dei reali appartenenti alla dinastia Sveva (di Federico II, della moglie Costanza d'Aragona e di Enrico IV) e le tombe di Ruggero II e della figlia Costanza d'Altavilla. TESORO: vi si accede dalla zona a destra del transetto e custodisce un bastone capitolare con belle incisioni in avorio di arte siciliana del XVII secolo, numerosi monili della regina Costanza d'Aragona come alcuni anelli e la preziosa corona imperiale in oro, incastonata di pietre preziose, perle e diamanti. CRIPTA: custodisce diverse tombe di vescovi tra le quali spicca un sarcofago di età romana con in rilievo le figure delle nove muse greche e del dio Apollo.

 

PALERMO

La città di Palermo offre al visitatore una complessa mescolanza di stili architettonici come quello greco-romano, normanno, arabo, islamico, intercalati da innumerevoli elementi barocchi.Sono ancora visibili i pittoreschi e colorati quartieri e le caratteristiche strade in alcuni tratti basolate, fiancheggiate ora da grandi edifici di recente costruzione, ora da palazzi ricalcanti lo splendido stile liberty, ora da maestosi monumenti che testimoniano lo spessore artistico e culturale di cui tutta la città è ricca.