Le mie Cadute |
A molti sembrerà strano ma ciò che leggerete di
seguito sono fatti realmente accaduti!
Non so per quale arcano motivo quando cammino per strada tendo a cadere
regolarmente, con grande imbarazzo da parte mia, compresa figuraccia, e grandi
risate da chi mi sta accanto U_U.
Prima Caduta
Agosto a Lecce, il centro storico della mia
città, oltre ad essere pieno di turisti, è stracolmo di giovani che
passeggiano per il corso. La mattina dello stesso giorno ero andata ad Otranto a
fare Shopping, e ora passeggiavo per il centro, con il mio Luigi, sfoggiando la
gonnellina appena comprata.Non potevo certo sapere che il mio piedino(num.35) si
sarebbe incastrato in un tombino di quelli rotondi che era un pò infossato, e
che sarei caduta di faccia in mezzo alla gente. La cosa più esilarante e che
Luigi non si è subito accorto dell'accaduto (premetto che camminavamo
sottobraccio), dopo alcuni secondi si è accorto della mia assenza e voltandosi
ha visto una larva umana distesa sull'asfalto dicendo così: - Ah! La piccinna
è caduta- (traduzione per i non salentini - Ah! La bambina è caduta-)
(Piccinna= nomignolo che a Lecce si usa dare alla propria ragazza). Facendosi
largo tra i curiosi che guardavano, Luigi mi portò in un angolino appartato dove
per mezz'ora ha continuato a ridere dell'accaduto.
Danni- ginocchia sbucciate.
Seconda Caduta
Dicembre in un paesino in provincia di Brindisi.
Io e Luigi eravamo in giro a fare acquisti per Natale.
Essendo molto freddolosa, sembravo un pupazzo di neve per via del cappotto super
imbottito, sciarpona di lana e cappello, anche questo di lana con bonbon.
Eravamo in cerca di un negozio di elettronica che, per Natale, stava facendo dei
prezzi stracciati; ormai erano le 20:00 e per paura che il negozio chiudesse
abbiamo cominciato a correre. Stavolta Luigi è giustificato perché era più
avanti di me(avendo lui le gambe più lunghe delle mie é normale che corra più
veloce U_U).A farmi cadere non é stato un tombino, ma i miei stivali a punta
che si sono incastrati nei miei Jeans a zampa, così mi sono ritrovata a quattro
zampe sul marciapiede, con i soliti passanti che mi fissavano; solo che io non
vedevo niente, perché il cappello di lana nella caduta mi aveva ricoperto il
viso. Luigi, accortosi nuovamente che non c'ero, girandosi ha visto questo nuovo
essere umano dal viso lanoso, dicendo ormai la storica frase: - Ah! La
piccinna é caduta di nuovo! -. La cosa più curiosa é che mentre cadevo
una vecchietta, che avevo appena superato, vedendo la mia prodezza, ha esordito
con un'uscita comicissima dicendo: -Oplà!!- veramente da morir dal ridere! Una
volta arrivati al negozio, che per fortuna era ancora aperto, a Luigi per il
troppo ridere, avevano cominciato a far male gli addominali, tanto che il
proprietario del negozio l'ha fatto sedere pensando si sentisse male.
Danni- Mani ghiacciate per il freddo
Tersa Caduta
Questa volta a sostenermi nella mia ennesima
figuraccia non c'era nessuno. Lecce nei pressi della stazione, dove si trova
anche il capolinea degli autobus, nel mese di marzo. Il mio itinerario giornaliero
per recarmi al corso di computer grafica che frequentavo, prevedeva l'utilizzo
di due autobus: la linea 28 per arrivare da casa mia al capolinea, e la linea30
per andare dal capolinea al luogo dove si svolgeva il corso.Come al solito
l'autobus 28 era in ritardo e arrivati al capolinea la numero 30 era già in
partenza. Con un gesto atletico, che non ho idea da dove mi sia venuto fuori,
scendo dalla 28 e comincio a rincorrere la numero 30 che intanto era già
partita, sperando che l'autista, o qualche anima buona gli dicesse di fermarsi.
Un semaforo rosso fermò l'autobus consentendomi un vantaggio, ma non potevo
sapere che il tacco a spillo dei miei stivali si sarebbe incastrato in una grata
del marciapiede, e che nel tentativo di liberare il mio tacco da quella
grata sarei caduta sopra un poliziotto, che non so per quale oscuro motivo
si trovava li. Il risultato e che siamo finiti tutti e due a terra, imbarazzata
più che mai mi scusai con il poliziotto( che era pure bello), e lui gentilmente
ha fatto segno all'autista dell'autobus 30 di farmi salire, riuscendo così ad
arrivare puntuale al corso di computer grafica.
Danni-Credo che sia stato l'imbarazzo più grande della mia vita
...non è proprio una caduta...
Per non infierire ancora sul mio povero ego questa
volta non sono io la protagonista.
Lecce, mese di giugno, io e la mia amica Marida passeggiavamo per il
corso,sempre pieno di gente. Una vetrina piena di sandali attira la nostra
attenzione, soprattutto quella di Marida, che indicando un bel paio di scarpe
dice - Chiara(il mio nome ^-^)guarda queste come sono belle!- In quell'istante,
non so spiegarvi bene che fenomeno naturale si verificò; sta di fatto che un
intero stormo di colombi riversò su Marida ogni genere di escrementi, lasciando
la poverina pietrificata, e me completamente illesa(non so ancora quale santo
devo ringraziare). I soliti curiosi si erano fermati a guardare Marida che, per
la vergogna, si era pietrificata, e così ho dovuto prenderla di peso e portarla
al primo bar per cercare di ripulirla un pò, (cosa che mi è costata una
piccola ernia perché Marida é abbastanza robusta).Dopo quasi 30 minuti passati
a cercare di pulirla il risultato non era dei migliori.
Danni- sui Jeans della Sisley da 150 euro di Marida c'è ancora qualche
ricordino di quei colombi.
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