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 LA STRUMENTAZIONE

Selezionando il nome delle tastiere o degli expander potrete
visitare dei siti interessanti riguardanti
i vari modelli contenenti dati tecnici o patchs
 


 
KORG TRITON  impressioni d'uso
KORG TR RACK   impressioni d'uso
KORG WAVESTATION EX impressioni d'uso

KORG 01   impressioni d'uso
KORG MS20   impressioni d'uso
KORG M1 REX   impressioni d'uso
YAMAHA CS6X
YAMAHA CS2X
YAMAHA CP 70
YAMAHA SY77
AKAI S5000   impressioni d'uso
ROLAND JP 8000   impressioni d'uso
ROLAND 1080 4EXP   impressioni d'uso
ROLAND U220
NOVATION BASS STATION RACK   impressioni d'uso
OBERHEIM OB3 SQUARED   impressioni d'uso
DIGITAR CHARLIE LAB
MOTU EXPRESS
MIDI TIME PIECE II
MIDITEMP PMM 88
new iMAC 700
YAMAHA MIXER PRO 01
TASCAM US-428
http://message.fucam.ac.be/~sneppe/ms20.html

 

 



 AKAI S5000

Con il sistema operativo 2.00, la macchina è splendida ed efficiente. Semplice, affidabile, precisa, è sicuramente l'expander che utilizzo più di tutti. L'ho espanso a 152 Mb e ho aggiunto la scheda effetti. Credo che uno con uno strumento così si possa fare tutto, proprio tutto. Inoltre ha due "triplette MIDI", e può essere utilizzato come un doppio expander con programmi e uscite totalmente autonomi.


 KORG TRITON

La più bella tastiera che io abbia usato in vita mia. 62 note di polifonia, un campionatore con fino a 64 Mb di memoria, un sequencer con 200.000 note... e inoltre la possibilità di utilizzare due multieffetti in "send" e cinque multieffetti in "insert" fra gli oltre cento disponibili (tra i più belli, un vocoder che può esser pilotato dal segnale in ingresso, lo "scratch", il leslie con distorsore valvolare, il simulatore valvolare, equalizzatori parametrici e grafici...). Nell'utlimo tour ho usato solo questa tastiera come generatore sonoro: il sequencer spediva il click al batterista, e nel campionatore erano contenute le chitarre acustiche registrate in studio, le doppie voci maschili, le frasi di vocoder, e un sacco di altre cose. Ottimmo per gli organi, i pad, i pianoforti elettrici e le chitarre, i setup di batteria. Un po' scarso nei suoni d'archi e strumentali in genere. ottima la dinamica e la possibilità di avere i suoni su più piano sonori (può utilizzare contemporaneamente fino a 7 riverberi stereo miscelati in proporzioni differenti per ogni componente del suono...)


 KORG WAVESTATION EX



Non credo potrei fare a meno di questa tastiera. Ho ottenuto i più caldi pad in assoluto (più dei mitici "Analog pad" A28 e "Soft pad A58" dell Korg 01). Tanto da sentirmi in obbligo di ricampionarli per quarte e trattarli con il campionatore, per tenerli in eterno. La programmazione non é difficile, ma diventa lunga e un po' noiosa nella preparazione delle "Wavesequence" (tra l'altro un po' datate). Utilissime le sei pagine di Jump programmabili, caldi i filtri nonostante l'assenza della resonance compensata in parte dal parametro "exciting amount", e vastissima la quantità di waveform a cui attingere (di cui almeno una decina veramente indispensabili). Non è molto pratico l'utilizzo in "multi", dal momento che molte assegnazioni devono essere fatte e salvate nei singoli programmi, come anche il semplice panpot. Abbastanza complete le possibilità MIDI, tanto da poterla trasformare in una piccola master keyboard che può pilotare fino ad otto canali contemporaneamente, inclusi i delay di attacco delle note. Ottime per l'epoca le possibilità di assegnazione di modulazioni e buona la qualità dei multieffetti.


KORG 01

Una scopiazzatura un pò più elaborata dell'M1. Certamente le Waveform sono più varie, in numero maggiore e non troppo caratterizzanti tanto da farlo riconoscere sempre. Purtroppo è stata sfruttata troppo poco la Wave Shape Modulation, un sistema molto interessante per modificare incredibilmente la forma d'onda di partenza. Buoni i multieffetti, ma forse non troppa fantasia nei suoni programmati dalla casa. Tutto sommato niente male, anche perchè dopo qualche anno dall'uscita dell M1 si sentiva l'esigenza di portare la polifonia almeno a 32 note.


KORG M1 REX


Storico! Anche dopo anni, non è difficile riconoscere che è stata una grandissima tastiera. Come il DX nell'83, l'M1 ha caratterizzato le sonorità di un'epoca, con i suoi piani acustici (oggi sembrano poco realistici) per l'House, gli organi che usati come bassi hanno fatto ballare una generazione di discotecomani, chitarre pastose ancora oggi  usate nei lenti (Backstreet boys...) e una sonorità molto calda. Spizzicando tra le molte card sono stati programmati in questi anni suoni molto interessanti, dagli strumenti acustici ai sinth lead.



KORG TR RACK



Non ho parole. quest'expander é uscito così in sordina e così tardi rispetto alla sua versione a tastiera, da chiedersi che cosa possa essere successo in casa Korg. Eppure, le caratteristiche sono molto interessanti: per un prezzo molto più accessibile, 400 patch in RAM e 400 combination, in più aggiunte le forme d'onda interne di alcune card che dovevano essere acquistate separatamente nel caso della versione a tastiera. L'editing é estremamente sintetico: gli inviluppi lavorano globalmente, su molti parametri contemporaneamente: ecco che per allungare la "coda" di un basso sarà sufficiente cambiare un solo parametro. Purtroppo  sono pochi i parametri sui quali poter agire, e tra questi (grave handicap) manca la possibilità di cambiare la Waveform iniziale. Ma con i suoi 800 suoni, è possibile avere una quantità di situazioni di partenza notevole. Scomoda anche la programmazione con degli insipidi tastini e senza la possibilità di fare scorrere almeno una manopola. In Combination, tuttavia, è un'expander eccezzionale: sonorità chiara e limpidezza (ottimi convertitori) e, nonostante le 32 note di polifonia (che possono diventare sedici con alcuni timbri) il mixer interno è concepito meravigliosamente: mandate per riverbero e per il chorus separate per ogni canale (e fin qui c'era arrivato anche il 1080) ma in più la possibilita' di insertare fino ad otto effetti sui vari suoni. Anche senza andare su elaboratissimi leslie o simulatori valvolari conla possibilità di sceglier il modello di valvola tra tre tipi differenti, pensate solo alla possibilità di inserire su otto suoni separati ben otto equalizzatori parametrici ogniuno con quattro parametri inclusa la largezza di banda di ogni campana. Wonderful!



KORG MS20

http://message.fucam.ac.be/~sneppe/ms20.html

 E' un pezzo da conservare con cura. Due filtri autooscillanti, la patchbay, il processore audio per ricavare da un suoni l'inviluppo, la frequenza e l'innesco, permettono di ottenere un dei risultati interessanti. E' collegato via midi tramite il Novation Bass Station , ma già prima che fosse midizzato lo utilizzavo per triggerare suoni esterni registrati su nastro  via midi: inserivo un cavo dall'uscita gate out del processore per segnale esterno e lo collegavo a una presa pedal in di qualsiasi tastiera .Con un segnale in ingresso, simulava la chiusura del pedale. Una volta registrato su sequencer, trasformavo poi in controller #64 (sustain pedal) in una nota midi. Con un piccolo predelay midi, il sincronismo era perfetto. O ancora, con l'amplificatore controllato in tensione triggeravo voci e pad con un semplice segnale ad impulso esterno. I filtri in autooscillazione sono così stabili da coprire l'intera gamma udibile senza grandi escursioni in ampiezza fino ad arrivare ben oltre i 15.000 hertz dichiarati: con un oscilloscopio, si può seguire perfettamente la forma d'onda anche quando supera di gran lunga le massime frequenza udibili.  In questo sito troverete addirittura gli schemi elettrici dettagliati e le "patch sheet" per appuntarsi le regolazioni (assieme a quelle dei più famosi sinth d'epoca).
 
 



ROLAND JP 8000



Ecco un altro strumento di cui sono veramente entusiasta. Per alcuni aspetti sembra di avere un sintetizzatore d'epoca, con le sue forme d'onda minimaliste ma già calde. Purtroppo questo strumento si avvale della sintesi per modelli fisici e ha un'allocazione non dinamica: solo due timbri per volta, polifonia massima otto note e obbligo di decidere il numero di voci utilizzato per ogni timbro (come lo Z1). Ma il suono è uno spettacolo. Acoltate le demo e vi potrete render conto delle possibilità. Con il ribbon controller è facilissimo assegnare i parametri che cambieranno: una volta premuto il tasto "Ribbon Controller", basta muovere tutti i potenziometri nella quantità e nella direzione interessata. Ecco che con un solo controllo possiamo simulare lo spostamento di decine di potenziometri, in poco tempo e senza dover combattere con lunghe programmazioni numeruche. per finire, ogni suono ha il suo chorus, il suo eco e la sua equalizzazione separata e programmabile. Bella l'estetica, peccato quella plastica leggera e quei potenziometri un po' stantii...




ROLAND 1080 4EXP

Che dire del buon JV1080 che non si sappia già? Oramai, assieme al 2080, rappresentano uno standard. I convertitori e i processori non suonano bene così come quelli del Trinity, ma la varietà di forme d'onda di base e la possibilità data dalle card interne lo rendono ottimo. La programmazione è semplicissima e senza sorprese. Forse 32 "performances" sono un po pochine per uno strumento d'oggi, ma non bisogna dimenticare che non erano in molti (quando è stato presentato lo strumento) a proporre performances di 16 timbri contemporaneamente. Ottime le schede "Orchestral", "Word", "'60/'70" (una collezione di organi, pianoforti el. ed altre tastiere vintage).



NOVATION BASS STATION RACK

Questo moduletto è stato uno dei primi cloni del TB303. In realtà le possibilità sono molte di più. Con 100 suoni programmabili e la possibilità di registrare ogni variazione di parametri via MIDI rappresenta un accessorio dalle mille qualità. Ma non è finito qui: un'ingrasso sul retro permette di processare qualsiasi suono esterno con il filtro 12/24dB. E per finire, ingressi e uscite MIDI-Control Volt. Per i più inesperti, basterà dire che tutti i vecchi sintetizzatori prima dell'avvento del midi, potevano comunicare tra loro per mezzo di due segnali, il Control Volt (tensione di controllo) ed il trigger o Gate (innesco del segnale). Ma purtroppo, non tutte le case costruttrici adottavano gli stessi standard. Ecco che per Midizzare un Minimoog avremmo avuto bisogno di un'interfaccia Kenton di un modello (volt/octave), mentre per far funzionare un Korg avremmo avuto bisogno di un modello di interfaccia differente (volt/Hertz). Ma il Novation da la possibilità di interfacciare praticamente tutte i vecchi sintetizzatori esistenti (che utilizzino il sistema Control Volt-Gate), permettendo liberamente di scegliere tra tensioni lineari e logaritmiche, descivendo brevemente ma in modo conciso quale sistema adottare per ogni tastiera.
 
 


OBERHEIM OB3 SQUARED

La sonorità dellíOberheim OB3 squared é sicuramente il suo punto forte. Sa essere, con la stessa convinzione, dolce ed ecclesiastica (senza il Leslie e con il riverbero hall) o graffiante e aggressiva (con  la percussione, il Leslie fast e la saturazione a tre quarti ). Sei memorie forse sono un po' poche, ma in compenso il prezzo è veramente interessante. Ed anche se il mobile in legno non rappresenta una novità nei simulatori di Hammond, il color avorio dello chassis e della tastiera lo rende piacevolmente elegante e un poí retrò. Il MIDI out trasmette tutte le note con una "key velocity" fissa a 28, troppo poco per pilotare qualsiasi modulo. In compenso, tutte le funzioni (eccezion fatta per i controlli di tono) sono trasmesse in sistema esclusivo o come controllers. Fa piacere sapere che il progetto sia tutto italiano.
 
 



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