KEUR DABA UN PROGETTO DI AGRICOLTURA SOSTENIBILE

 
 

-- La Provincia del Verbano Cusio Ossola, accogliendo la proposta della locale Associazione Dabafrica, costituita da immigrati senegalesi per far conoscere e sostenere le comunità d’origine, sin dal 2005 ha promosso relazioni di solidarietà e cooperazione decentrata con la Communauté Rurale de Gandon, in Senegal.  

Le numerose fotografie scattate durante le missioni legate al  progetto sono diventate lo spunto per la realizzazione di questa rassegna che documenta non soltanto le sue varie fasi, ma la realtà del paese, dei suoi colori, delle sue genti, della sua cultura. 

La raccolta vuole essere un momento di sensibilizzazione ed al tempo stesso un modo diverso per far conoscere i valori della cooperazione decentrata. Aiutare a costruire condizioni ambientali ed economiche nei paesi di origine significa riaffermare il diritto ad una vita giusta e dignitosa per tutti.

Keur Daba nasce da uno sforzo sostenuto da Enti ed Associazioni del territorio e, tramite il “Programma di Sicurezza Alimentare e lotta alla povertà in Sahel e Africa Occidentale”, dalla Regione Piemonte.

Dal 2006 sono state avviate le attività concrete sul terreno, con l’accompagnamento dell’Ong CISV e del Consorzio delle Ong Piemontesi.

L’opera di coordinamento e di costruzione di rapporti duraturi, attivata dalla Provincia, è poi proseguita, coinvolgendo in un impegno sempre più effettivo anche altre realtà del territorio, in grado di apportare risorse, sia tecniche sia finanziarie, che hanno permesso di rafforzare il processo di cooperazione decentrata.

 
 

PROGETTO 

 
     
 

-- Keur Daba si propone di migliorare la sicurezza alimentare delle popolazioni rurali che abitano il villaggio di Ndiawdoune, nella Communauté Rurale de Gandon, attraverso la crescita della capacità dei produttori locali, promuovendo maggiore attenzione anche alle problematiche ambientali e alla valorizzazione del ruolo delle donne e dei giovani.

Keur Daba si concentra sui seguenti settori:

·        la promozione delle attività di agricoltura (orticoltura e alberi da frutto) utilizzando un sistema denominato “impianto a goccia” che riversa l’acqua soltanto dove è necessaria;

·        lo sviluppo dell’allevamento di animali da cortile appositamente ideato per stimolare l’imprenditorialità  delle donne;

·        il rafforzamento dei gruppi di produttori nelle tecniche di organizzazione, programmazione, gestione interna e di commercializzazione dei prodotti;

·        il sostegno alle attività di rimboschimento.

L’azione s’inserisce in una strategia di promozione di un “distretto agricolo”, in cui attività generatrici di reddito di breve termine (produzione di verdura e allevamento, soprattutto avicolo) si integrano con attività produttive di medio periodo (alberi da frutta) e con iniziative a carattere ambientale (alberi frangivento e lotta alla desertificazione attraverso il rimboschimento).

Tutta questa zona è contrassegnata da un serio degrado delle condizioni climatiche - aggravato nel corso degli ultimi anni – che mina severamente le disponibilità delle risorse sia idriche che geologiche.
A questo degrado di tipo “naturale” si è aggiunto quello provocato dalla costruzione della diga di Djama che, riducendo la portata del fiume Senegal, permette alle acque salate dell’oceano di “risalire” parte del delta del fiume.
La salinizzazione delle falde acquifere sotterranee - e di conseguenza dei terreni - che ne è seguita, danneggia ulteriormente l’equilibrio ecologico della zona, causando il deperimento della  vegetazione e favorendo l’avanzata della desertificazione.

Cooperare non solo significa lavorare insieme ma anche conoscersi.

Le immagini seguenti vogliono aprire una finestra sulla realtà del Senegal.

 
     
 
 

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