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Ma cosa vuoi che sia

Forse, quel giorno in cui mia madre,

serrando i denti e stringendo i pugni

mi liberò alla vita,

qualcuno le diceva:

“Ma cosa vuoi che sia!”

Lei lo sapeva, eh si, che lo sapeva

per questo mi abbandonò.

Quando donna diventai

conobbi gioie, dolori e l’amore.

Corsi trafelata incontro ai grandi

per dirglielo,

ma mi spensero l’ardore dicendomi:

“Ma cosa vuoi che sia!”

Io, ammutolii dalla vergogna.

Poi un giorno finalmente,

arrivasti tu amore mio!

Alto, bello ed io di nuovo

straripai d’amore

e da allora nessuno poteva più dirmi:

“Ma cosa vuoi che sia!”

Avevo cominciato a dirlo io,

per non confonderti con le altre cose.

Talvolta, dopo quel giorno,

ho dimenticato cose impossibili da dimenticare,

girovagando per perdermi in strade sperdute,

mentre dentro al petto nasce nuovamente quella frase:

“Ma cosa vuoi che sia!”

E’ solo che sono innamorata!

Un giorno forse, quando più non ci sarò

e tu chinandoti per porgermi un fiore dirai:

“Ma cosa vuoi che sia!”

sentirai la mia voce che ti sussurrerà:

“Era amore!”