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LA NOSTRA NORVEGIA 15-26 giugno 1999 di Franco e Lia |
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Quando accettai l'invito di un amico norvegese a visitare il suo paese, sapevo che avrei visto cose senza dubbio molto belle, ma mai avrei immaginato fino a che punto. Soprattutto perché, grazie alla presenza costante di questa persona, abbiamo avuto la possibilità di scoprire luoghi che forse non avrei mai potuto vedere.
Della Norvegia si sa tutto e si è visto di tutto, attraverso i libri e la televisione, ma di solito si tende sempre a dirigersi, come turisti, nelle mete tipiche segnate sulle guide che ti offre un'agenzia. Tutti sappiamo delle bellezze del nord, dei fiordi, delle isole, il sole di mezzanotte a Capo nord ecc., ma noi abbiamo visto altri aspetti di questo bellissimo paese. I punti toccati sono: Oslo, Larkollen, Fredrikstad, Hvaler, Svinesund (Svezia), Lillehammer e il parco dello Sjusioen. Scesi all'aeroporto di Gardemoen abbiamo avuto subito la netta sensazione di un'atmosfera strana e coinvolgente e mentre con l'auto ci si dirigeva verso Oslo abbiamo avuto la possibilità di avere un piccolo anticipo di ciò che sarebbe stato possibile vedere: natura, laghi, foreste, prati infiniti e case di legno che, con i loro colori e le loro fattezze, concludono una coreografia senza fine. La cosa singolare è stato scoprire l'attaccamento che il popolo norvegese ha per la propria nazione: tutte le case, o per lo meno la maggior parte, hanno un'asta alta non meno di 10 mt nel giardino su cui sventola la bandiera, che simbolicamente dovrebbe servire per i festeggiamenti nazionali, ma che abbiamo scoperto essere usata anche in occasioni di feste familiari come compleanni o anniversari particolari. La prima cosa che si può scoprire della Norvegia, e che non si deve mancare, a nostro parere è il VAFFEL, una specie di crèepe in pasta dolce usata a fine pranzo, o cena, come dolce, appunto, il quale viene ripieno sul momento da panna e marmellata di fragole. |
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In Norvegia la marmellata di fragola la fa da padrona: viene usata su tutto!
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Tralasciando i soliti musei di storia del paese, si punta decisi a visitare un'altra tappa obbligata: Holmenkollen e il suo trampolino per gli sci. Ai piedi di questo monumento sportivo si accede ad un museo nel quale è esposta la storia dello sci norvegese, dal 600 A.C. a oggi.
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A Larkollen, per chi ama il mare, c'è un campeggio nascosto nella foresta e posizionato su di un istmo che da una parte è bagnato da l'oceano e dall'altro si affaccia su di una baia naturale, rifugio per le barche dei villeggianti, da cui si può ammirare le isole interne presenti e la costa di fronte.
Nelle isole presenti, una ha una piccola caratteristica: durante la bassa marea la si può raggiungere a piedi camminando sugli scogli che sporgono dall'acqua. Tutt'intorno, poi, basta avere una barca anche di dimensioni ridotte purchè a motore, e si può ammirare la bellezza e la particolarità del luogo con i suoi scogli rossastri e arrotondati e tutte le piccole insenature che vi si trovano. Consigliate le ore del tramonto, dalle 19.00 alle 23.00. Non dimentichiamoci che in questi luoghi, da giugno a agosto, c'è il fenomeno del sole di mezzanotte che, anche se non visibile direttamente, lascia quel bagliore sufficiente a rendere l'idea. Praticamente è luce 24 ore al giorno. |
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Da Larkollen si riparte e ci si dirige a Fredrikstad, città baluardo di resistenza contro la Svezia durante una guerra durata dal 1787 al 1816. Fredrikstad è una città fortificata e resa museo a cielo aperto con le sue mura di cinta, i suoi cannoni, gli antichi borghi e gli stabili una volta adibiti ad uso militare, la piazzetta ciottolata. Tutto intorno alla città, sopra alle mura di cinta, si snoda un sentiero percorribile a piedi o in bicicletta che permette al turista di avere più possibilità di visione dell'insieme.
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Da quest'isola è possibile vedere la costa svedese, raggiungibile via terra ritornando sui propri passi, e da Fredrikstad, andando verso la Svezia, si incontrano strada facendo alcuni cartelli con il simbolo stilizzato di un quadrifoglio:quando li vedete fermatevi e seguite le frecce. Vi porteranno a scoprire alcune tombe vichinghe o incisioni sulla roccia risalenti alla preistoria.
Durante il viaggio verso lo Svinesund, si può ammirare la bellissima coreografia delle case tipiche, tutte rigorosamente in legno e tutte colorate. Lo Svinesund, tra Norvegia e Svezia, è un porto franco e il confine è dettato da un fiordo sul quale si staglia maestoso un ponte alto 150 mt sul livello del mare e che mette in comunicazione le due sponde senza dogana. Questa parte della Svezia è presa d'assalto dai norvegesi per i prezzi decisamente più bassi su qualunque genere,alimentare e non . Nell'oltrepassare il ponte, naturalmente è impossibile fermarsi per ammirare la bellezza del fiordo, ma lo si può fare, dopo aver lasciato l'auto su una delle due sponde, a piedi. Sarebbe meglio poterlo fare con una splendida giornata di sole, ma vi assicuro che anche con la pioggia ha il suo fascino. Bello vedere anche la diversità nelle abitazioni e la loro diversa struttura. Le svedesi già sullo stile europeo, le norvegesi tutte e sempre rigorosamente per la maggior parte in legno. |
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E dal mare siamo partiti per la montagna. Veramente, girando per la Norvegia, sembra sempre di essere montagna anche se si è al mare, ma giusto per fare una distinzione dal momento in cui la località in cui ci dirigiamo è Lillehammer.
Ed entrando a Lillehammer si entra nel regno dei TROLL, personaggi mitici di fantasia popolare, e delle ELG (gli alci). |
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Dovunque si vada è possibile vedere cartelli stradali che indicano il possibile transito degli alci a cui bisogna dare assolutamente
sempre la precedenza in qualsiasi punto ci si trovi: in autostrada, dove il limite è di 90 km, come dentro il parco naturale di Lillehammer a 1200 mt di quota. Visitati i punti principali dove si sono svolte le olimpiadi invernali del '94, ci si dirige verso il parco naturale: chilometri e chilometri quadrati di pura natura! È stato possibile visitare solo una parte, lo Sjusjoen: d'estate lo si puo' girare in lungo e in largo con l'automobile, dopo aver pagato il pedaggio per attraversare il parco, mentre d'inverno, per chi fosse attrezzato, è consigliato l'uso di una motoslitta. Il panorama è tipico della montagna d'alta quota e dovunque si vedono ruscelli e sorgenti spuntare da ogni anfratto del terreno. Laghi nelle vallate e tanto pascolo per le pecore le quali offrono il loro latte per un prodotto tipico del luogo: il formaggio con il miele. E' un formaggio scuro di colore e dolce che va usato solo durante la colazione e consumato con la onnipresente marmellata di fragole . Seguendo il sentiero, su e giù per la montagna, si vedono, immerse nella foresta, delle case degli abitanti locali e scopro che non esistono sentieri per il turista. Ogni strada porta sempre a una casa. Il panorama che si spalanca ai nostri occhi è sempre mutante, a secondadi come ci si muove, e ogni volta cambiano i colori e le ombre. Lo stesso lago visto 3 km prima assume sembianze diverse ad ogni metro fatto. |
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Prima di uscire dal parco, tappa obbligata a Pellestova(STOVA significa CASA) per assaggiare una specialità locale di latte cagliato con una noce di burro e condito con spezie varie e zucchero: il ROMMEGROT. Decisamente calorico, pasto montanaro del posto da secoli, ha un sapore strano e difficile da spiegare: merita di essere assaggiato. Così come pure merita di essere assaggiato un piatto di nome JEGERGRYTE MED REINSDYRKJOTT: bollito di renna in sugo di funghi e panna. E' veramente una leccornia ed è uno dei tipici piatti di montagna di Lillehammer e dintorni. Naturalmente il contorno è di patate lesse al cartoccio con marmellata di fragole e va mangiato senza pane . Ed eccoci di nuovo a Lillehammer, dentro ai suoi boschi, dove tutto assume un tono magico che ti fa capire, mentre li attraversi a piedi, diverse cose sulle leggende di queste montagne e dei suoi TROLL. Il sottobosco, con le sue felci e il muschio illuminati dal sole che filtra attraverso i poderosi abeti, è stupendo. Ci si potrebbe fermare su di un sentiero e aspettare il passaggio degli alci, solo ce ne fosse il tempo. Oppure farsi prender la mano dalla fantasia e tentare di incontrare qualche Troll mentre si passeggia di sera e il sole,che piano cala dietro l'ultima montagna lasciando un alone tutto intorno, dipinge di rosso le nuvole basse che dolcemente lo accompagnano: non è un tramonto, ma uno spettacolo grandioso della natura che lascia un senso di impotenza e ti fa sentire piccolo in questo gigantesco sistema che è la vita e il mondo. E tutto ciò alle 23.00. Ovvio che di buio neanche a parlarne, dal momento che il sole è calato dietro le montagne, ma il bagliore rimane e la luce ci accompagna in questa passeggiata nella nostra ultima magica notte norvegese. Franco e Lia
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