Amfetamine
Classe A delle sostanze
proibite
Le amfetamine sono
stimolanti del sistema nervoso; possono essere considerate dei veri e
propri stupefacenti e pertanto il loro uso, al di fuori delle
prescrizioni mediche, è perseguibile penalmente. Scoperte nel secolo
scorso, il loro impiego nello sport si è diffuso a partire dagli anni
’50. Sono utilizzate nel trattamento della narcolessia; nelle obesità
gravi si sfrutta la capacità di queste sostanze di inibire lo stimolo
della fame.
In molte discipline
sportive si fa ricorso alle amfetamine allo scopo di aumentare
l’aggressività, la competizione e la resistenza alla fatica.
Quest’ultimo effetto è raggiunto in quanto le amfetamine permettono di
superare la soglia del dolore e della fatica; è evidente, tuttavia,
quanto sia pericoloso andare oltre i limiti del proprio
organismo.
La forte stimolazione del
sistema nervoso determinata dalle amfetamine comporta molti effetti
collaterali: tremori, insonnia, convulsioni, delirio, allucinazioni e
psicosi. Posso verificarsi anche disfunzioni del sistema
cardiocircolatorio come palpitazioni, angina, aritmie e collasso.
L’interruzione improvvisa dell’assunzione di amfetamine provoca una
vera e propria crisi d’astinenza, caratterizzata da depressione,
stanchezza e fame smodata.
Caffeina
Classe A delle sostanze
soggette a restrizioni
È uno stimolante del
sistema nervoso centrale contenuto in alcuni alimenti di origine
vegetale (caffè, tè, cacao). In farmacologia è utilizzata per
potenziare l’effetto di analgesici e antidolorifici. Ha la capacità di
aumentare la resistenza alla fatica in attività sportive prolungate ma
di intensità moderata. Non esistono prove scientifiche, invece,
relative ad un miglioramento delle prestazioni sportive indotto da
dosi anche elevate di caffeina. A seconda delle quantità di caffeina
ingerite può verificarsi irrequietezza, nervosismo, irritabilità,
insonnia e disturbi gastrointestinali; se si sospende bruscamente
l’assunzione della sostanza si incorre quasi sempre in crisi di
emicrania.
Cocaina e anestetici
locali
Cocaina: classe A delle
sostanze proibite
Anestetici locali: classe
C delle sostanze soggette a determinate restrizioni
La cocaina è una sostanza
stupefacente estratta dalle foglie di coca, una pianta del Sud
America; si tratta di uno stimolante del sistema nervoso centrale non
più utilizzato in medicina. Alcuni suoi derivati (procacina,
bupivacaina, xilocaina e lidocaina) sono impiegati come anestetici
locali, prima di operazioni chirurgiche o per limitare il dolore
correlato a traumi.
La brusca interruzione del
consumo di cocaina determina una crisi d’astinenza (stanchezza,
convulsioni, depressione); dosi troppo elevate possono rivelarsi
mortali. Gli effetti collaterali più comuni sono disturbi del sonno,
euforia, paranoia, attacchi di panico, tendenze omicide e suicide.
L’aumento della pressione del sangue determinato dalla cocaina fa
aumentare il rischio di infarto e ictus.
L’impiego della cocaina
nella pratica sportiva è pericoloso e sostanzialmente inutile. Non è
mai stato provato un suo effetto ergogenico; studi clinici, invece,
hanno dimostrato una diminuzione delle prestazioni atletiche a seguito
di assunzione della droga. Gli anestetici locali devono essere
utilizzati con grande cautela: attenuando il dolore possono indurre a
riprendere l’attività sportiva quando il trauma non è ancora guarito,
aggravando il danno.
Efedrina e
derivati
Classe A delle sostanze
proibite
Sono molecole utilizzate
come decongestionanti in vari prodotti farmaceutici da banco contro
raffreddore o allergie. L’efedrina stimola il cuore, aumentando
frequenza e forza delle contrazioni cardiache; l’effetto stimolante,
tuttavia, non influenza positivamente le prestazioni sportive. Già a
basse dosi, invece, il farmaco può indurre fastidiosi effetti
collaterali come anoressia, insonnia, tachicardia, ipertensione e mal
di testa.
L’utilizzo di farmaci
decongestionanti a base di efedrina è sconsigliabile prima delle
attività sportive: la quantità delle sostanza contenuta nelle
specialità acquistabili in farmacia, infatti, è già sufficiente per
determinare valori nelle urine superiori a quelli consentiti dal
Comitato Olimpico Internazionale.
Guaranà
È una sostanza eccitante
estratta dai semi di una pianta sudamericana (Paullinia cupana); deve
le sue proprietà alla guaranina, un principio attivo molto simile alla
caffeina. Un grammo di guaranà contiene l’equivalente in caffeina di
una lattina di Coca Cola. Per quanto riguarda la classificazione, gli
effetti collaterali e l’utilità nella pratica sportiva si rimanda a
quanto detto per la caffeina.
|