LA SINTASSI DI JavaScript - parte 1ª

Argomenti trattati: identificatori e parole riservate in JavaScript.

Per sintassi di un linguaggio di programmazione, non molto diversamente da quella di una normale lingua "umana", si intende quell'insieme di regole la cui osservanza permette la corretta formazione di "frasi" o, nel nostro caso, di istruzioni. I componenti fondamentali della sintassi di JavaScript possono essere cosí riassunti:

  • Identificatori (Parole chiave, Variabili, Costanti, Funzioni, Metodi, Oggetti)
  • Letterali (Interi, Decimali, Booleani, Stringa)
  • Operatori (di Assegnazione, Aritmetici, di Confronto, etc.)
  • Commenti

Ora esaminiamo con ordine gli elementi elencati.

Gli Identificatori

Gli identificatori sono dei nomi che vengono assegnati a variabili, costanti, funzioni, metodi e oggetti. In questa prima prima parte della sintassi di JavaScript avremo modo di vedere, nell'àmbito degli identificatori, le parole chiave, le variabili, le costanti e in parte le funzioni. I metodi e gli oggetti verranno trattati in seguito. Tutti gli identificatori seguono regole ben precise: devono essere composti da caratteri alfabetici o alfanumerici; possono iniziare con un carattere alfabetico oppure con un carattere di sottolineatura o underscore ( _ ). Non sono ammessi identificatori che inizino con un numero o che siano separati da spazi. Inoltre non devono avere lo stesso nome di una parola chiave riservata dal linguaggio JavaScript.
La tabella seguente mostra nomi validi per gli identificatori:

Esempi di identificatori
Nome valido Nome non valido
mia_variabilemia variabile
n11n
variabilevar

Alla luce di quanto già detto dovrebbe apparire chiara la differenza tra i nomi della colonna di sinistra, perfettamente validi, e quelli di destra, non ammissibili. Il nome mia variabile non è valido in quanto contempla uno spazio al suo interno. Per convenzione, quando si desidera assegnare ad un identificatore un nome composto da piú di una parola, si ricorre al carattere di sottolineatura, al solo scopo di aumentare la leggibilità del codice. Il nome 1n, invece, non è ammissibile in quanto iniziante con un numero. È invece possibile posporre dei caratteri numerici al primo carattere, come in n1 dell'esempio accanto. L'ultimo caso non risulta forse chiaro in quanto non si è ancora trattato il problema delle parole chiave. Il nome var è appunto una parola chiave, già riservata dal linguaggio ed usata per la dichiarazione delle variabili. Per tale motivo, il nome var non può essere usato come identificatore.

A questo punto è utile visualizzare l'elenco completo di tutte le parole chiave riservate da JavaScript per usi particolari.

Parole riservate del linguaggio
Abstract debugger final instanceof public transient
boolean default finally int return true
break delete float interface short try
byte do for long static typeof
case double function native super var
catch else goto new switch void
char enum if null synchronized volatile
class export implements package this while
const extends import private throw with
continue false in protected throws  

I nomi elencati nella tabella non possono quindi essere usati dal programmatore per identificare proprie variabili, funzioni, metodi od oggetti. Non tutte le parole chiave riservate da JavaScript sono effettivamente utilizzate dal linguaggio; ad esempio, l'istruzione goto non fa parte dell'attuale sintassi di JavaScript, tuttavia, dal momento che il linguaggio è in continua evoluzione, essa, come molte altre, è stata ugualmente riservata per eventuali utilizzi futuri.


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