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21/09/2003 Domenica


Anche questa volta partiamo dall'eroporto di Venezia per Francoforte e quindi CITTÀ DEL MESSICO
Il volo per Francoforte è previsto per le 10:25 e, una volta tanto, partiamo in perfetto orario.
Arriviamo a Francoforte dopo circa un'ora. Qui attendiamo per imbarcarci sul volo per CITTA DEL MESSICO.
Decolliamo alle 14:00 con mezz'ora di ritardo, l'orario previsto per l'arrivo sono le 18:15 locali, quindi tenendo conto della differenza di fuso orario, sette ore in meno che da noi, ci aspetta un volo della durata di 11 ore.
Verso le 15:30 viene servito un pasto.
Il volo continua con estrema monotonia, neanche il panorama fuori dal finestrino cambia: da un monotono strato di nubi è diventato il blu dell'Atlantico per ridiventare uno strato di nubi.
Sono le 18:45 e mancano ancora 6 ore e mezza di viaggio. Stanno per trasmettere un film con Jin Carrey ma posso scegliere come lingue tedesco o inglese, credo che ricomincerò a leggere.
Intorno alle 23 ci portano un secondo pasto, lo considero una specie di spuntino di mezzanotte.

Atteriamo in perfetto orario a CITTÀ DEL MESSICO. Qui sono le 18:15 ma per noi sono le 1:15 del giorno successivo, quindi il nostro viaggio si è concluso dopo 14 ore.
Tra tutte le formalità e il viaggio verso l'albergo riusciamo ad andare a letto alle 4:00 anche se, secondo l'ora locale, sono solo le 21.

22/09/2003 Lunedì


Basilica di NOSTRA SIGNORA DI GUADALUPE
Ci svegliamo alle 6:30, ma per noi sono già le 13:30, speriamo che per domani, di esserci abituati al fuso orario locale.
Oggi è prevista la visita alla zona archeologica di TEOTIHUACAN, che si trova a circa 50 Km da CITTÀ DEL MESSICO. Durante il viaggio è prevista una sosta presso il santuario di NOSTRA SIGNORA DI GUADALUPE.
Il santuario è composto da una piccola chiesa, la più antica, da una seconda basilica (?) più grande, costruita successivamente, e da una terza chiesa moderna costruita nel 1970 (?) in sostituzione della seconda diventata pericolosa a causa di un abbassamento del terreno dove è stata costruita.

La nostra guida ci racconta il motivo della costruzione di questa chiesa: la visione della madonna da parte di un contadino indios, JUAN DIEGO. Inizialmente non era stato creduto dal vescovo fino a che, nell'ultima apparizione, oltre a vedere la vergine Juan trovò nello stesso luogo un campo di rose, fiore che non cresceva in Messico. Juan raccolse un mazzo di queste rose avvolgendole nella sua veste. Portò questi fiori al vescovo e quando svolse la veste per mostrare le rose, sulla veste rimase impressa l'immagine della vergine. A questo punto il vescovò fece erigere la prima chiesa sul luogo dell'apparizione.
Completata la visita partiamo alla volta di TEOTIHUACAN dove arriviamo dopo circa una quarantina di minuti. Il sito archeologico è molto grande. Iniziamo la visita dalla cosidetta "cittadella", che in realtà non era una zona fortificata, come sembrerebbe dal nome, ma era utilizzata come luogo di culto. È composta da una grande piazza rettangolare racchiusa da delle scalinate e da un tempio con la struttura di una piccola piramide.
Da qui iniziamo a percorrere la TRADA DEI MORTI lunga attualmente 2 Km ma in origine arrivava a 5. Si percorre questa strada interrotta da varie gradinate, fino ad arrivare alla PIRAMIDE DEL SOLE sul lato destro della strada. Il macabro nome di questa strada deriva dal fatto che veniva percorsa dalle persone che poi venivano sacrificate.
Arrivati alla PIRAMIDE DEL SOLE saliamo in cima alla stessa mediante una serie di gradinate molto ripide. Dalla cima si gode una veduta d'assieme del sito archeologico.
Una volta ridiscesi riprendiamo a percorrere la STRADA DEI MORTI per arrivare alla fine dove si trova la PIRAMIDE DELLA LUNA. Si può salire su questa piramide solo per un breve tratto ma è sufficente per vedere la STRADA DEI MORTI per tutta la sua lunghezza (immagine del titolo), ai lati della PIRAMIDE DELLA LUNA sono presenti altre due piramidi più piccole.
Da qui andiamo a visitare il palazzo dei giaguari dove sono conservate le uniche parti dipinte rimaste, più alcunie colonne con altorilievi.
Quasi tutto questo sito è stato ricostruito perchè a causa di successive, anche in epoca moderna, era rimasto ben poco dell'originale. Le parti ricostruite si riconoscono da dei sassolini incastrati nella malta che unisce le pietre.
Finito il giro andiamo a mangiare in un vicino ristorante per poi tornare in albergo.

In serata usciamo per andare, secondo le indicazioni della nostra guida, in un quartiere chiamato "zona rossa" dove si trovano molti locali dove poter mangiare qualcosa. Entriamo in un locale dove dopo un pò un gruppo di 4 persone salgono su un piccolo palcoscenico per cantare accompagnandosi con una fisarmonica e due chitarre di cui una piccolissima mentre l'altra molto "grossa" che emetteva note molto basse. Quando il cantante fa capito che eravamo itagliani ha cantato "O SOLE MIO" con una bella voce da tenore.
All'uscita abbiamo dovuto arrivare all'albergo sotto la pioggia, per fortuna l'autobus è passato subito e non ci siamo bagnati molto.

23/09/2003 Martedì

Oggi ci dobbiamo incontrare alle nove per andare a visitare il "MUSEO ATROPOLOGICO". L'edificio che ospita il museo è stato progettato all'inizio degli anni 60. Si entra in un bel cortile dove è presente una fontana formata da un grande pilastro con altorilievi precolombiani, questo pilastro sorregge un'ampia tettoia che copre il cortile. Dalla ttettoia, tutto intorno al pilastro cade una cascata d'acqua. Purtroppo, a causa della presenza di bancarelle per una mostra del libro, la fontana è spenta per non far cadere una pioggia sulle bancarelle.
Il museo é molto ben disposto, le varie sale si sviluppano a ferro di cavallo intorno a questo cortile. Il percorso inizia da come sono arrivati i primi abitanti del Messico attraversando lo stretto di Bearing, che all'epoca era una striscia di terra a causa del basso livello degli oceani per l'era glaciale in corso, cira 10.000 anni fa. Il percorso continua con la rappresntazione di come si sono evoluti questi primi uomini passando dalla caccia e raccolta alla coltivazione del mais.
Quindi si passa a dei reperti delle varie culture che si sono succedute in "mesoamerica". Per primi gli Olmechi per passare alla cultura di "Teotihuacan" quindi ai Toltechi ai Maya per finire, passando per altre culture meno famose, agli Aztechi.
Questa visita occupa l'intera mattinata soltanto per ammirare i reperti più importanti tra i quali molti di affascinanti. Per visitare più approfonditamente questo museo non basterebbe un giorno intero.
Dal museo andiamo a pranzare in un caratteristico ristorante ricavato all'interno di un vecchio monastero, in pratica, i tavoli si trovano nel chiostro del monastero.
Dopo pranzo andiamo a visitare il centro di CITTÀ DEL MESSICO. Qui entriamo nel cortile del palazzo presidenziale dove ammiriamo i murales che rappresentano l'intera storia del Messico. Dopo una descrizione, da parte della nostra guida, dei vari personaggi storici rappresentati in questi murales, usciamo dal palazzo presidenziale e, solo attraversando la strada, andiamo a visitare la cattedrale in stile barocco.
Conclusa la visita andiamo in un grande negozio dove vendono prodotti di artigianato locale. Acquistiamo alcuni oggetti per noi e da regalare ad amici e parenti, in ossidiana, pietra vulcanica molto simile a vetro nero o marrone scuro, e altri materiali.
Ritornati in albergo, dopo un pò di riposo, riusciamo per andare nello stesso quartiere della sera preceden te. Questa volta ci andiamo a piedi, non è stata una scelta azzeccata perchè, oltre ad essere un percorso abbastanza lungo, gli attraversamenti pedonali sono "fai da te" e bisognava trovare il momento giusto tra un traffico molto intenso e veloce. Andiamo a bere qualcosa in un locale dall'aspetto interessante ma abbastanza deludente nei fatti. Ritorniamo in albergo, questa volta con l'autobus.

24/09/2003 Mercoledì

Questa mattina l'incontro è previsto per le 8. Oggi lasciamo CITTÀ DEL MESSICO per raggiungere, dopo circa 2 ore di pulman la città di PUEBLA, la capitale dell'omonimo stato. Qui non ci sono grandi resti precolombiani perchè la città è stata fondata dopo la conquista spagnola, nel 1531, come scalo commerciale.
Durante il percorso facciamo una sosta presso una stazione di servizio con bar annesso. Da qui si vedono molto nitidamente, anche grazie alla bella giornata, due vulcani dagli impronunciabili nomi di POPOCATEPETL e JZTACIHUATL, di cui il primo ancora attivo.
Arrivati a PUEBLA visitiamo la basilica e una chiesa entrambe dedicate a San Domingo. La facciata della cattedrale ha ai lati due campanili insolitamente alti per il Messico. La chiesa è in stile barocco pagnolo. Gli altari sono completamente da legno intagliato e dorato con numerose statue di santi, non esiste il più piccolo spazio che non sia stato decorato.
Dopo la visita alle chiese andiamo in un mercatino dove sono esposti numerosi prodotti dell'artigianato locale, tra i quali ha un posto di primo piano la maiolica. PUEBLA, essondo una città prettamente di origine spagnola, sono state portate le tradizioni spagnole come gli AZULEJOS, le piastrelle di maiolica colorata. Questa tradizione continua ancora, quindi si trovano moltissimi oggetti in maiolica decorati con vari disegni o immagini colarate.
Andiamo a mangiare in un ristorante di fianco alla cattedrale dove, tra le altre cose, ci servono una salsa a base di cioccolata e vari tipi di peperoncino chiamata MOLA e tipica di PUEBLA. Nonostante gli ingredienti, per noi un pò anomali, non è cattiva, ha un gusto agrodolge abbastanza piacevole ....almeno per me.
Ritorniamo in pulman per partire alla volta di OAXACA dopo un viaggio di circa 5 ore. Durante il viaggio ammiriamo il panorama circostante composto da alture ricoperte da una vegetazione lussuregiante dalla quale spuntano numerosi alti cactus. Facciamo una piccola sosta per fotografarne alcuni di enormi.
Arriviamo a OAXACA e andiamo direttamente al nostro albergo, costruito in mezzo alla vegetazione sulle colline che circondano la città. Da qui si può ammirare il panorama della città sottostante. Dopo un breve riposo ci facciamo portare in centro dal pulmino dell'albergo. La città è composta solo da costruzioni con al massimo due piani, per il pericolo di terremoti, molto frequenti in questa zona. la piazza della cattedrale è una zona pedonale con al centro grandi alberidai tronchi attorcigliati. Dopo aver preso delle bibite e una serie di piccoli stuzzichini in uno dei numerosi bar intorno a questa piazza, ritorniamo all'albergo con lo stesso furgongino schiacciati come sardine a causa dell'arrivo di altri turisti.

25/09/2003 Giovedì

Oggi l'incontro è previsto per le 8.30, e dopo un breve percorso in pulman arriviamo sul MONTE ALBAN.
I primi abitanti di questo sito, si presume siano stati gli OLMECHI ma il periodo di massimo splendore si è avuto con il popolo degli ZAPOTECHI, che costruirono gli edifici più importanti. Successivamente questo luogo fu utilizzato come necropoli da parte dei MIXTECHI.
Quando entriamo il primo edificio che vediamo è quello del gioco della pelota anche se gli ZAPOTECHI non dovevano far passare la palla di cauciù attraverso uno stretto anello ma dovevano farla entrare in una delle piccole nicchie ora non più visibili. Il giocatore che vinceva doveva quindi posizionarsi al centro del campo di gioco, dove, infliggendosi delle ferite, faceva cadere il suo sengue nella terra per aumentare la fertilità della stessa.
Da qui scendendo una breve scalinata entriamo in una grande piazza rettangolare dove, al centro è presente un grande edificio, ed è chiusa sull'altro lato da una piramide. Saliamo sulla piramide da dove ammiriamo dall'alto la grande piazza e il panorama delle montagne circostanti.
Una volta ridiscesi sulla sinistra alla scalinata andiamo a vedere una serie di steli in pietra che rappresentano, si crede, dei danzatori. Queste steli si trovavano all'interno dell'adiacente edificio, chiamato per questo motivo "palazzo dei danzatori", ma a causa degli spazi angusti, le steli, sono state portate all'esterno per poter essere ammirate dai visitatori.
Da qui ritorniamo indietro, per poi uscire dalla piazza tramite l'ennesima scalinata, per poi salire ancora sulla sommità di una seconda piramide posta sul lato opposto della piazza rispetto alla prima. Quindi ritorniamo verso l'ingresso del sito dove visitiamo il piccolo museo. In questo museo sono conservati numerosi reperti qui ritrovati, oltre a qualche ricostruzione di sepolture sempre di MONTE ALBAN, Fa un pò impressione la "raccolta" di teschi ritrovati sui quali è evidente la causa della morte: dei fori lasciati da armi cerimoniali.
Completata la visita e dopo esserci rifocillati nel bar del museo per reintegrare i liquidi persi durante la visita a causa del caldo, risaliamo sul pulman per ridiscendere nella città do OAXACA dove visitiamo la chiesa di SANTO DOMINGO. La chiesa è molto bella con pareti e soffitto bianchi ricoperti da decorazioni d'orate e sculture dipinte in altorilievo. La parte più interessante è la cappella della "vergine del rosario" in stile rococo messicano con la statua della vergine vestita con bianche vesti in cotone. Anche l'altare è nello stesso stile, è composto da un'imponente parete di legno scolpito e ricoporto d'oro, numerose nicchie occupate da statue di vari santi.
Santo Domingo è stato il fondatore dell'ordine dei Domenicani ed era imparentato con le famiglie reali di Spagna e Portogallo.
Da qui andiamo a visitare la cattedrale la cui facciata è in restauro. Il suo interno non può competere con la chiesa di Santo Domingo.
Andiamo a mangiare in un ristorante che si affaccia sulla piazza dall'altro lato ripetto la cattedrale. Concluso il pranzo andiamo a visitare la chiesa di "San Felipe" ma è chiusa quindi visitiamo l'ultima, finalmente, basilica "de la Soledad" anche questa con il solito stile barocco. Da qui saliamo in pulman per tornare in albergo verso le 16 per un meritato riposo visto le numerose scalinate di "monte Alban" e la passeggiata per la città sotto il sole.
In serata saliamo su un piccolo autobus per andare in città a vedere uno spettacolo di danze folcloristiche. queste danze rappresentano scene di vita locale. Le ballerine sono vestite con lunghe vesti svolazzanti dai colori sgargiani, mentre gli uomini qualche volta indossano il ponchio e altre volte solo la larga casacca e altrettanto larghi pantaloni in cotone bianco tipici del Messico e già visti in numerosi film western.

26/09/2003 Venerdì

Oggi il tour prevede un trasferimento in aereo a TUXTLA GUTIERREZ. Il volo è previsto per le 14.20 e ci verranno a prendere alle 12.45, perciò abbiamo la mattina libera. Utilizziamo questo tempo per un'ultima passeggiata per la città e per gli ultimi acquisti.
Ritornati in albergo aspettiamoche ci vengano a prendere, per portarci all'aeroporto da dove decolliamo con pochi minuti di ritardo rispetto il previsto. Per imbarcarci su questo volo le regole della compagnia "Mexicana" prevedono la compilazione sulla carta d'imbarco del "parente più prossimo" la cosa ci lascia un pò sconcertati!!!!
Dopo circa un'ora atterriamo all'aeroporto di TUAXTLA GUTIERREZ dove riceviamo una brutta sorpresa: un terribile caldo umido. Fino a quel momento abbiamo viaggiato da Città del Messico a Oaxaca su un altopiano quindi grazie alla quota il caldo era più sopportabile, ma appena scesi dall'aereo ci troviamo ad un quota decisamente inferiore a anche più vicini all'equatore.
Risaliamo sul nostro autobus che durante la notte ha fatto il percorso che noi abbiamo fatto in aereo. Dopo un breve percorso arriviamo al RIO GRIJALVA dove ci imbarchiamo in una piccola imbarcazione con motore fuoribordo. Con questa., ed a velocità piuttosto elevata, andiamo verso il canyon del SUMIDERO dove il fiume scorre tra due alte pareti di roccia, fino a più di 1000 metri.
Lentamente, le sponde intorno a noi, si innalzano fino ad arrivare alla massima altezza. Lungo il percorso vediamo egrette, pellicani avvoltoi e nche degli alligatori intenti a prendere il sole, a dire il vero molto scarso, su una piccola spiaggia fangosa. Continuamo il percorso e vediamo, in una piccola rientranza della roccia, un capitello con una statua della vergine. Andando ancora avanti lungo il canyon, con le elte pareti di roccia che incombono su di noi, arriviamo in un punto dove da una grotta, posta a circa metà dell'alta parete, esce una cascata d'acqua che a causa dell'altezza arriva al fiume come una pioggia molto sottile. Questa cascata alimenta la rigoliosa vegetazione sottostante che, crescendo, ha prodotto strane figure.
Dalla cascata torniamo indietro ed, a un certo punto, ci fermiamo per vedere delle scimmie che vivono su alberi cresciuti sulle scoscese sponde. Tutto questo percorso si è svolto ad alta velocità e zigzagando, spesso con virate molto strette, per evitareoggetti galleggianti come tronchi d'albero e moltissime bottiglie di plastica trasportate dalla corrente. Tutto questo deturpa molto la bellezza del posto.
Una volta scesi dalla barca risaliamo in pulman per arrivare, dopo circa 2 ore e mezza di una tortuosissima strada di montagna, alla città di SAN CRISTOBAL DE LAS CASAS in pieno Chapas. Purtroppo quando arriviamo dobbiamo compiere un lungo percorso a piedi per arrivare all'albergo perchè, a causa delle strette strade della città, il pulman non può portarci più vicino.
Ceniamo in albergo e poi facciamo una passeggiata per questa città dove le strade sono disposte a scacchiera.

27/09/2003 Sabato

Ci ritroviamo alle 08.30 per iniziare l'escursione della città.

28/09/2003 Domenica

29/09/2003 Lunedì

30/09/2003 Martedì

01/10/2003 Mercoledì

02/10/2003 Giovedì

03/10/2003 Venerdì


Ultima modifica: Domenica, 4 Luglio, 2010 06:29:29