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JELSI - Dislivello: 728 m.s.l.m. (colle Mastrocecco), 428 m.s.l.m. (contrada Macchione). Jelsi è in provincia di Campobasso, è famoso per la sua Festa del Grano ( 26 luglio - S. Anna) ed è situato a 41° 31' di latitudine Nord e a 14° 20' 34" di longitudine Est, alle falde dell'Appennino Sannita.

Della fondazione di Jelsi non abbiamo informazioni probanti, ma fra le ipotesi azzardate una è degna di nota, dice che Jelsi è stata fondata dai Bulgari di Altzek che, presentandosi pacificamente al re longobardo Grimoaldo in Pavia, ebbe in affidamento alcuni luoghi del Ducato di Benevento (costituito nel 571 d.C.). Questa popolazione si insediò dove oggi si trova l'attuale centro storico, allora solo "...roccia calcarea, che sbarrando il corso del Carapelle da qualche secolo aveva determinato la formazione di un laghetto; vi costruirono un sacello dedicato al martire di Patrasso (S.Andrea) ed intorno i necessari ricoveri per gli uomini e per le bestie. Indi con paziente opera e saggia rimossero massi e terriccio quanto fosse necessario a ridonare al fiume il varco. In breve lo sparuto gruppo di tuguri ascese alla dignità di borghetto, ed assunse la denominazione determinativa di TYBICZA" (dal libro "Jelsi e il suo territorio", di Vincenzo D'Amico, Campobasso, 1953).

carico di grano
carico di grano - stemma carafa
L'ARTE DELL'INTRECCIARE è una caratteristica dei popoli primitivi e cerealicoli. A quest'arte si rifanno diverse produzioni di oggetti artigianali: le corde, i cappelli, le stuoie, ecc.. In occasione della Festa del grano, 26 luglio, Sant'Anna, a Jelsi gli abitanti tradizionalmente intrecciano grano affinché lunghe trecce, unite tra loro, adornino la strada principale del paese. Mediamente ogni anno vengono realizzati circa 5 chilometri di trecce . L'intreccio avviene con due o tre spighe. Questo tipo di lavorazione del grano risulta essere quello originario. Oggi si tende, sempre più, ad intrecciare la paglia, oppure: la spiga è diventata un elemento decorativo espressivo che viene incollato su legno, inserito in pannelli, attaccato a bastoni di legno, legato a strutture varie in modo da creare volumi e rappresentazioni diverse ( vedi: foto delle varie edizioni).
intrecciatura
.donna intenta ad intrecciare grano
ss. annunziata di jelsi

CAPPELLA DELLA SS ANNUNZIATA - MUSEO DELLA TRAGLIA Nonostante alcuni elementi architettonici di questo monumento fanno ipotizzare la sua costruzione nell' VIII secolo, la data certa che viene riportata sul portale si riferisce al 1363. Ben poco rimane del passato nei piani interni della chiesa: appena un'epigrafe di consacrazione del 1696.Tutto lo stabile è stato restaurato con finanziamenti della UE e oggi ospita il Museo della Traglia, contenendo diversi attrezzi agricoli, qualche Traglia (mezzo di trasporto agricolo adoperato tradizionalmente nella sfilata della festa del Grano) e una riproduzione in grano e in paglia della Porta santa del Vaticano sfilata nella edizione 2000 della Festa del grano e benedetta dal papa a Roma nello stesso anno.

Facciata della Cappella della SS. Aannunziata dove si trova la cripta con gli affreschi del XIV secolo (jelsi - cb)

Il Molise è una regione esposta ai venti dell'Est come tutte le regioni del mare Adriatico. Come tale, risente di tutti i benefici e i mali che questo fenomeno atmosferico porta con sé. Molti sono i ricordi, soprattutto negativi, che esso è riuscito ad imprimere nella memoria dei Molisani. Se ne ricorda uno a Jelsi che risale al luglio 1814, in cui rovinò depositi di grano non ancora trebbiato, divelse piante e scoperchiò tetti. Tra i venti jelsesi, il più famoso e impetuoso è il "vénte", chiamato nei paesi vicini e nella maggior parte del Molise "faùgne", che sarebbe il libeccio. Interessante è notare come in molti paesi vi sia un vento di riferimento legato al capoluogo, cioè il "campuvasciàne" che per alcuni comuni spira da ovest nord-ovest, per altri al contrario, a seconda della localizzazione.

Quasi sempre il nome del vento fa riferimento ad una località conosciuta da cui proveniene. "Scòrcie crape" forse da Capracotta in Molise. "Ricciaròla" da Riccia paese vicino Jelsi."Rumàne" da Roma. "Sibèrie" dalla Siberia. Pugliese dalla Puglia.

rosa dei venti

i venti

"chi ze vo magnae 'o pane de 'stu cummente / edda fa' u cule cumme 'nu vénte"

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