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CARNEVALE 2002 A JELSI

Ogni comunità ritrova se stessa nei propri riti, credenze e usi, un modo di vivere portato avanti affinché il domani sia sicuro e degno come lo è stato il passato (il sostrato culturale) cioè il vissuto già sperimentato e scritto nel grande "testo" dell'umanità, fatto di conoscenza e coscienza civile.
Considerando le odierne esigenze dei gruppi sociali, intrise di vecchio e moderno, non possiamo non tener presente come e quanto queste affondino le loro radici nel passato. Nonostante l'ordine contemporaneo, di cui molto è retto dalla memoria dei computer, non possiamo non dimenticare ciò che siamo stati, e perché.
Un perché che certamente ci deve portare a capire quanto l'uomo è proteso a liberarsi dal tempo (che è sia ragione sia caos, ma soprattutto storia), nel quale l'azione, la riflessione, lo studio, altro non sono che l'interpretazione del proprio avvenire: il domani dell'uomo. È domani ciò che ancora deve venire, è domani il presente pensato per il futuro, è domani ciò che è stato ieri e che oggi ricordiamo e pensiamo di interpretare.
Da questo punto (che è spazio della esistenza) ha inizio, sia come forma espressiva, ma soprattutto come azione tesa a dare pienezza al vissuto, la "rottura della pignata" e la "sega della vecchia". Momenti che servivano a dilatare la festa del Carnevale, anzi erano momenti che servivano a rendere meno traumatico, diremo con un linguaggio preso in prestito dalla psicanalisi, il duro periodo della Quaresima.
Ma che possono essere intesi anche, nel rovescio della medaglia, come momenti di allontanamento e di purificazione dalle follie del grasso e del rovesciamento carnevalesco che avrebbero invaso le menti dell'uomo, dalle quali, quindi, solo azioni cruente e decisive della "Rottura della pignata" (pignatta: testa, zucca, coccia, coccio, ecc.) e della "Segatura della vecchia" (segare la pianta vecchia che non dà più frutto, ma che può riscaldare gli ultimi giorni di freddo prima dei nuovi tepori della primavera) sarebbero in grado di guarire.
Comunque un momento di passaggio, oseremo dire di crescita.

prof. Antonio Valiante - curatore del progetto Carnevale 2002 a Jelsi
valiante.antonio@tiscalinet.it


 

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