SI SEGA LA VECCHIA
- I NOMI E I FATTI DI QUESO TESTO SONO PURAMENTE CASUALI E NON INTENZIONALMENTE
MALEVOLI -
La Vecchia gira per le vie
del paese continuando a dispensare dolcezze e beveraggi che inebriano i presenti,
rapiti dalla sua presenza.
Pulcinella accompagna il carro,
coinvolgendo i presenti a fare sostanziose bevute di vino.
In piazza, nel bel mezzo della
festa, prima un pianto, poi un urlo.
Pubblico di donne
- (A) Eccidétele… denunciatela!… denunciatela!… šta
dènne éncóre sgàndele…
- (C) La Quaresima è entrata da più di una settimana.
Chiamate i carabinieri.
- (B) Fermàtele!… éccedétele!… spetecciatele!… aiutateme!..
aiutateme!…
- (C) Fermate quella ladra indemoniata!.. quella ci
fa diventare pazzi, quella ci porta via tutto!
- (B) I carbenére,… 'a guardie!… do' štane!… chiamate
'a forze pubbliche!… chiamate 'u sineche!..
Continuano le urla; suono
di sirena; colpo di petardo e fumogeni. Arrivano i carabinieri a cavallo che
accompagnano il Pubblico ministero.
Pubblico ministero (sale su di un palco: segue un momento di
silenzio)
- Visto la continua e violenta protesta. Vista la
denuncia della signora Pasqualina Amodio, coniugata con Giovanni Sarmento,
ai danni della Vecchia. Considerati i comportamenti di questa, ambigui e
poco edificanti. Considerati i danni arrecati ad alcune donne, i cui rispettivi
mariti sono diventati vittime di locali ambigui gestiti dalla stessa Vecchia.
Mariti, che hanno ricevuto danni irreversibili alla psiche e alle tasche,
perdendo il controllo sui loro portafogli. Si fermi a tutti i costi la Vecchia,
in modo che non siano inquinate le prove. E si giudichi per direttissima
l'accusata…
Maresciallo!…
Maresciallo dei carabinieri
- Ai vostri comandi signore,… i nostri destrieri sono
pronti…
Pubblico ministero
- A lei l'onore di portarci la sciagurata donnina,
il futuro di questo paese è un po' anche nelle sue mani.
(legge
il mandato d'arresto)
Dato
che l'imputata ha attratto verso di sé, tramite strani sotterfugi psicologici,
e le lusinghe del piacere e l'arte della seduzione esercitata dalle sue donne,
l'intera parte maschile della cittadinanza jelsese, mettendo a rischio riproduttivo
questa zona del Molise.
Questo
tribunale formula, nei confronti della Vecchia decrepita, l'accusa di circonvenzione
d'incapace, e ripeto circonvenzione.
Le
consegno il mandato d'arresto con la firma del GIP.
Prego
maresciallo e faccia presto!...
Maresciallo dei carabinieri
I carabinieri a cavallo attraversano
la folla per andare alla ricerca della Vecchia.
Sentono voci tra il pubblico,
così tergiversano.
Un gruppetto di uomini
- (A) 'A vècchie ci vo' bène,… 'n à éccise mai é nesciune.
- (B) È una congiura!..
- (A) No!.. No!… Me che iè 'ssa circoncisione… quésse
iè 'na menòvre de chisse quatte puletecante.
- (C) 'N iè juste quésse êccuse,..
- (A) Ie 'a Vècchie 'a chenósce bóne,… che colpe tène
se ze 'a fae c' tutte quante.
- (C) Pe quešte zòne, iésse ce
à purtate 'o calle africane; ce à purtate 'a rascie d'u Brésile; ce à purtate
l'arie frésche d'a Rumenìe e d'i pèise de do' scióscie 'a vòrie.
Pubblico di donne
- (A) Che ve pòzzene éccite,.. 'n ve ebbašte l'acche
d'a case voštre,.. 'n ve ebbašte 'a lampe d'a ciummenère, né quélle d'o
reštuccere… ve puzze tòrce 'u male,..
- (B) Décche iàme chedènne sempre ièreve vérde…
- (C) Siete insaziabili… La Vecchia sta traviando
non solo in nostri mariti, ma anche i nostri figli…
- (A) Me 'n iè sempre ebrile e 'n iè sempre maje…
Un gruppetto di uomini
- (A) Me che iate chedènne.
- (B) Me iateve a remétte.
'A vecchie è robbe noštre, e povere é chi 'a tòcche.
Tirano fuori due cartelli
dove c'è scritto, W
LA VECCHIA - ÓSSE VÉCCHIE ÉNGRASSE 'A MENEŠTRE.
Pubblico di donne
- (A) Scriènzête… sènze facce e sènze rescióre…
- (B) 'O meglière voštre 'n so' bòne…
- (D) Sciagurate, 'n vedéte 'o male che quélle purcèlle
fae a' figlie nóštre.
- (A) Puzze murìe 'a Vècchie, reménnatele de quište
paiése.
- (B) Chiamate 'u sineche, chiemate pure 'a guardie…
- (C) Ci appelliamo alla legge Merlettini...
- (A) Chiudéte 'llu burdèlle sótte 'u spórte, Carnevale
iè fenute…
- (D) Cumme iè sciute 'a vacche pazze, décche fecéme
scie pure 'a scrófe pazze…
Pubblico ministero (al maresciallo)
- Maresciallo faccia in fretta, in fretta e le saremo
grati: qui urge un processo, il pubblico è in subbuglio.
Il maresciallo parte definitivamente
con un gruppo di carabinieri a cavallo alla ricerca della Vecchia imputata.
Ancora confusione. Voci che
chiedono l'intervento del sindaco.
Voci
- Vogliamo il sindaco, sin - da - co… sin - da - co…
sin - da - co…
Il sindaco si affaccia dal
balcone del Municipio.
Il sindaco
- Ringrazio tutti voi per la fiducia accordata anche
in questa occasione, ma prendo atto che la situazione venutasi a creare
è alquanto torbida. In queste occasioni come cittadini civili non possiamo
che non affidarci pienamente alla giustizia dei tribunali. Allora sia fatta
richiesta per la nomina di un giudice dalla corte suprema, affinché giudichi
questo caso estremo di Jelsi. Noi come comunità siamo per la par condicio,
e non vogliamo che le scelte siano condizionate da interessi di colore e
di parte, come succede spesso nei tribunali regionali di mezzo mondo.
Come responsabile dell'ordine pubblico, ma soprattutto come cittadino
di questa comunità, nell'attesa dell'arresto della sventurata, lasciatemi
interpretare i desideri di quelli che ancora hanno voglia di darsi al pazzo
divertimento. Cari cittadini, amici e conoscenti, in via straordinaria
siano prolungati i festeggiamenti di piazza, affinché ancora tutti possano
gioire, anche quelli che pensano di ricevere un torto da ciò che sta per
accadere e che danno piena ragione alla signora appena incriminata. A questi
soprattutto mi rivolgo con animo sereno, rassicurandoli per il futuro: giustizia
sarà fatta. La legge, come recitano i tribunali, è uguale per tutti.
Quindi godetevi ancora questa coda straordinaria di Carnevale. Buon
divertimento!…
(cambiamenti nel testo rappresentato nel
2002):
IL
SINDACO:
Buona sera,.. buona sera. Ringrazio tutti voi qui presenti
questa sera per la fiducia accordata anche per questa occasione, ma prendo
atto che la situazione venutasi a creare non è di facile soluzione, diciamo
che è alquanto torbida e solo un atto assennato può fornirci una soluzione
adeguata. In questi casi non ci sono né discorsi istituzionali né discorsi
politici che tengano, con estrema franchezza concittadini siamo in piena crisi
sociale.
Come un cavallo di Troia, una parte femminile, giovane e di estrema
bellezza, elegante e suadente, si è presentata in paese, poi… orrore!.., questa si è tramutata in una Vecchia
decrepita, in uno spettro malefico che ha cercato e sta cercando tuttora di
acquisire i nostri corpi e invadere le nostre menti. L’imbarazzo di tutti
noi, immagino, sta nel fatto che fino a qualche giorno fa l’intera comunità
ha convissuto con la donna che stasera ho sentito accusare. Oggi, essa è il
mostro uscito allo scoperto che vuole conquistare un ruolo di prim’ordine
nella nostra quotidianità. Oggi, e solo oggi lo vediamo con i suoi veri panni,
lo vediamo scorazzare per le strade, entra nei bar, è entrato nelle nostre
case promettendo amicizia e amore, fa promesse di ogni genere, anche di posti
di lavoro. Io dico, guardatelo bene questo mostro, è seguito da un’ accozzaglia
di diseredati, di personaggi inetti e inconcludenti, in grado, non dico di
vivere, ma di apparire solo per intascare il rame per gl’inferi, pochi centesimi
estorti alle nostre non troppo ricche tasche per coltivare la propria avarizia
e dissolutezza.
Parlando di rame, ahimè, come diceva una saggia vecchia di Jelsi,
“occhie spanne spanne, so’ chellare che ‘n ze recagnene”, possiamo parafrasare:
guarda bene prima di acquistare il rame per la vita, perché questo rame non
si può cambiare, cioè guardiamo bene prima di accettare tra noi questa Vecchia,
perché scegliere di averla in casa, significa minare le basi dei sani principi
di convivenza civile della comunità.
Oggi ci svegliamo pieni di orrore ed è vero, ma siamo ancora in tempo,
possiamo ripulire il nostro comune, niente è ancora perduto.
Noi, come inermi paesani facenti parte della regione Molise, contro
questi mali possiamo intraprendere un’unica sola strada, oltre l’imprecazione
di una giustizia divina. Questa strada è rappresentata dalla forza della giustizia
dell’uomo, quella indipendente e autonoma che una civiltà, con la sua cultura,
sa esprimere. In questa occasione come cittadini civili non possiamo che non
affidarci pienamente alla giustizia dei tribunali. Perciò sia fatta richiesta
per la nomina di un giudice dalla Corte suprema dello Stato Italiano, affinché
giudichi questo caso estremo di Jelsi.
Noi come comunità siamo per la par condicio, e non vogliamo
che le scelte siano condizionate da interessi di colore o di parte, come spesso
succede nelle aule dei tribunali amministrativi regionali di mezzo mondo.
Come
responsabile dell'ordine pubblico, ma soprattutto come cittadino di questa
comunità, nell'attesa dell'arresto della sventurata, lasciatemi interpretare
i desideri di quelli che hanno smascherato questa vecchia balorda, mostro
pieno di bramosia di potere, pericoloso essere stroncatore di un vivere organico
volto ad una sana riproduzione.
Cittadini, amici e conoscenti, in via straordinaria siano prolungati
i festeggiamenti di piazza. Si festeggi,.. si festeggi affinché si proceda
alla purificazione dell’insania,.. affinché ancora tutti possano gioire.
Gioiscano anche quelli che pensano di ricevere un torto da ciò che
sta per accadere e che danno piena ragione alla signora appena incriminata,
perché anch’essi guadagneranno sana esistenza da tutto ciò. Soprattutto a
questi mi rivolgo con animo sereno, rassicurandoli per il futuro: giustizia
sarà fatta. “LA LEGGE”, come recitano i tribunali, “È UGUALE PER TUTTI”.
Quindi, concittadini, godetevi ancora,
anche per il 2002, questa “coda” straordinaria di Carnevale. Buon divertimento!…
·
CONTINUANO I FESTEGGIAMENTI
-
Una voce tra il pubblico
- La Vecchia è stata arrestata!…
Un'altra voce
Un'altra ancora
- E ve 'o credèvate… 'A pórtene i carebenére, 'a ténene
éttêccàte c'a zóche…
In tribunale.
Giudice (entra con un bavaglio al collo e un grosso
cucchiaio in una mano e nell'altra un libro, mentre il cancelliere gli serve
un bel piatto con il brodo. Egli colpisce con un martello la sua cattedra
o suona un campanello. Poi si sente il risucchio del brodo che sta bevendo)
- Mentre aspettiamo, date le misere condizioni della
parte in causa, sia nominato urgentemente un avvocato d'ufficio o se c'è
un avvocato tra il pubblico, si faccia avanti (risucchio).
L'avvocato della Vecchia
- Con grande piacere che prendo sulle mie spalle le
sventure della signora che è in arrivo. Il nostro lavoro è quello di difendere
le vittime indifese contro i soprusi dell'uomo, in modo che trionfi la ragione
sugli istinti bestiali, e che l'imputato abbia una condanna giusta. Spesso
si spargono voci, in cui noi avvocati veniamo accusati di far figliare le
cause, ma sono accuse sconsiderate fuori di ogni logica razionale… Io non…
Giudice (suonando un campanello o un martello)
- Avvocato lasciamo perdere i parti e metta la toga,
perché, non so che cosa succede al tribunale di Campobasso e se in esso
vi sia una corsia di maternità e nemmeno ho intenzione indagare l'ambiente
in cui lei attinge alcuni vocaboli. In questo paese, per quanto ne so, di
nascite ce ne sono poche, e poi tenga presente avvocato che questo è un
processo per direttissima, quindi lasciamo perdere le figliate, e cominciamo
ad elencare i fatti… (morde un pezzo di carne) avvocà i fatti!...
Pubblico ministero
- I fatti signor giudice ci sono, e tra questi: la
bella signora,.. oltre a praticare l'usura (le dai un dito e poi si prende
tutta la persona), oltre a praticare lo sfruttamento di minori, il finanziamento
illecito di alcuni politici, lo spaccio di sostanze eccitanti, ci sono anche
quelli che si riferiscono ad atti osceni in luogo pubblico della donna da
noi accusata e infine, in combutta con la Wanna della televisione
(aggiunta al testo 2002), circonviene
le nuove generazioni portandole ad uno stato di sottomissione pietoso. Caro
giudice, questa si è contornata di un codazzo di persone che trovandosi
in uno stato di sottomissione suprema, come dicevo prima, viene dalla stessa
manovrato a suo piacimento. Caro signor giudice, la Vecchia in questione
è un cattivo esempio di civiltà. Deve sapere che la sua condotta sta mettendo
in ginocchio un'intera economia, e le donne qui presenti ne sono testimoni...
L'avvocato della Vecchia
- Giudice non è possibile, è fuori da ogni regola
dell'accusa parlare di reati e non presentare in aula i corpi del reato.
Questo rischia di non essere un tribunale civile, ma un tribunale dell'inquisizione.
Qui si vuole fare la caccia alle streghe. Qui si vuole trovare un capro
espiatorio a tutti i costi. Caro pubblico ministero devo dirle con estrema
franchezza che lei potrebbe vivere tranquillamente nell'epoca in cui le
donne venivano bruciate vive. Stasera ci troviamo nel 2001 (2002),
per la precisione 11(24 febbraio 2002) marzo
del 2001, la sua macchina del tempo ha forse sbagliato data…
Pubblico ministero
- Giudice, obiezione!… obiezione!…
qui si offende la mia professionalità.
Giudice (risucchio)
- Obiezione accolta… Avvocato riportiamo la discussione
in un ambito linguistico più appropriato ad un luogo austero come quest'aula
di tribunale. Prego torni al processo.
L'avvocato della Vecchia
- Bene giudice…il pro/cesso
Giudice ( risucchio)
- Avvocato non pro/cesso, la dizione è processsso…
L'avvocato della Vecchia
- Le mie scuse giudice: pro/cesso, (si corregge)
processo. Giudice, spesso ci dicono di avere una malattia cronica sulle
s/palle…
Giudice
- Sulle spalle, sulle spalle.
L'avvocato della Vecchia
- Sì sulle s/palle, perché come ho detto, s/palle,
giudice, s/palle. La malattia è che non sappiamo chiudere subito le cause,
cioè le porte, ma non è vero tutto dipende dal clima, se fa freddo o caldo,
oppure dalla fame che si ha… (guarda il piatto del giudice) e spesso
non è poca. Comunque signor giudice, io ripeto, e lo ripeto con forza, finora
di fatti concreti non ne ho visti. E senza i fatti questo tribunale non
può e m e t t e r e sentenze.
Giudice (prova a vomitare)
- Emettere, forse voleva dire rimettere. La parola
giusta casomai è rimettere, rimettere!.. no!.. no!… (prova a vomitare,
ma poi fa un rutto e si risistema). Cancelliere mi porti un altro pollo…
Cancelliere (lo chiama a voce alta).
Il cancelliere si affaccia
tra le quinte e poco dopo torna dal giudice, gli porta un altro pollo e gli
parla in un orecchio.
Giudice
- Sono stato appena informato che l'accusata è appena
arrivata al nostro tribunale, sia fatta accomodare, accompagnata dalla forza
pubblica. Cancelliere è pronto (consenso del cancelliere con un breve
cenno della testa e con gli occhiali). L'accusa interroghi l'imputata
(si mette da parte e comincia a dormire).
Pubblico ministero
- Benvenuta signora, vedo che s'è conciata proprio
bene. Ha assunto un aspetto veramente interessante, direi carnevalesco…
Ho l'impressione che lei pensa già al solito rinvio… e penso che si sia
preparata già per la solita pagliacciata,… ma questa volta ci troviamo nella
seconda domenica di Quaresima. Forse lei non l'ha ancora capito: non ci
sono rinvii...
L'avvocato della Vecchia
- Obiezione… obiezione: l'accusa non può, attraverso
l'arma dell'ironia, del sarcasmo e della violenza verbale, fare considerazioni
di carattere personale che esulano da quelli che sono i criteri della conduzione
di un interrogatorio.
Giudice (svegliandosi)
- Obiezione accolta. L'accusa si limiti ad avere un
comportamento legittimo.
Pubblico ministero
- Mi dica, allora, qual era il suo intento portando
con sé quell'accozzaglia di persone per le strade del paese. Eh!.. su da
brava,… signora,… cara signora abbiamo materiale in cui sono stati filmati
incontri fuggevoli con politici dove lei fa fioccare buste colme di mazzette…
ci hanno riferito di incontri particolari al lume delle nuove lampade del
centro storico, ci racconti qual è il fine di questi vari incontri, diremo
speciali,… Su parli, non abbia timori,… lei lo sa, il signor giudice è pronto
ad ascoltarla… riferisca sulla confusione dell'altra sera sotto lo sporto
e ci dica anche come fa ad accalappiare l'interesse di quella massa di persone,
ci dica la verità... avanti parli…
Il giudice cade di nuovo in
un sonno profondo.
Avvocato della Vecchia
- Giudice,… giudice… obiezione, obiezione… l'accusa
non è pertinente. Cerca di strappare con violenza verbale risposte alla
mia cliente. Sembra un dentista alle prime armi alle prese con un dente
di maiale. Il pubblico ministero, trovandosi in difficoltà, cerca di avere
quello che non è riuscito mai a dimostrare finora con i fatti. Signor giudice,
qui si vuole giudicare un'innocente. Si vuol far passare per reato, qualcosa
che tutti fanno e che non sono in grado di dire chiaramente che fanno. Da
quello che ho capito, il male della mia difesa è dire a tutti chiaramente
che lo fa e di dire anche come lo fa. E ne sono sicuro, qualcuno che oggi
sta alzando il dito accusandola, in passato si è anche divertito a vedere
quello che lei ha fatto. Giudice,
oggi nel terzo millennio tutto ciò non è accettabile. Queste sono accuse
infondate che neanche cinquanta anni fa ci saremmo azzardati di fare.
Poi
giudice, mancano i fatti,… i fatti,… i fatti e le testimonianze affidabili…
Pubblico ministero
- Caro avvocato aspetti e vedrà. Venga portato in
aula Domenico.
Cancelliere
- Giuri di dire la verità, tutta la verità, dica lo
giuro.
Minghe
Pubblico ministero
- Caro Domenico Vardarelli, lei non è più giovane,
e vedo che non è sposato. E questo glielo chiedo perché non è un fatto trascurabile
in questo processo.
Minghe
Pubblico ministero
- No!… Domenico, il giudice è lui… ma torniamo a noi.
È vero che lei abita nei pressi dello sporto?
Minghe
Pubblico ministero (con un tono di voce basso e un po' stizzito)
- No!.. il giudice è lui… Ma di' al giudice piuttosto,
che cosa hai visto due martedì fa davanti alla tua casa,… di' al giudice
quale cosa ignobile faceva la signora qui presente .
Avvocato della Vecchia
- Obiezione… l'accusa tende ad influenzare il teste…
obiezione…
Giudice (si sveglia di nuovo)
- Obiezione respinta,.. venga qua…qua vicino alla
Corte. Mi dica ma lei come si chiama?
Minghe
- Minghie, minghie mi chiame…
Giudice
Minghe
Avvocato della Vecchia
- Obiezione, non è accettabile una testimonianza in
dialetto… obiezione…
Pubblico ministero (al suo testimone)
- In italiano, in italiano…
Minghe
Pubblico ministero
- Domenico, Domenico devi dire…
Giudice
- Ho capito,.. Domenico si accosti,… cosa ha visto
realmente.
Minghe
- Ie signore, che 'n sònghe vište. Come sapete io
'n sono sposate, no' pécché 'n me piacene 'o fémmene: sono nu poche timede.
Insomme me truvave nella case, quanne ìe voléve uscire, vade per aprire
la porta e cumènze a sentire urle, prime piccole e poie sembre cchiù fòrte
fine a quanne 'n ce 'a sònghe fatte cchiò. La testa mi si è messa a girare.
Girave, girave e ìe pensave che stave male, ma le urle non finivene. Allóre
ìe 'ntrasatte ei aperte lu pertóne. Maraviglie, me che meraviglie,.. ìe
'n credeve a quélle che vedéve. Sapevo che a Jéveze ce števene, come si
dice in italiano, cavalli, ma nitrare così non li aveve mai sentite. Giudice
io ei sentite, cumme si dice in italiane, nitrati, ma nitrati lunghi e alti
che štave per diventare surdo.
Giudice
- Domenico: nitriti, nitriti…
Minghe
- Certo le urle de cavalle, signor Giudice: cose mai
vište prime.
La
testa z'è misse a giraie encore cchiù forte, che songhe svenute… sì, sono
svenute. Ma poche doppe, quanne me songhe svegliate la signora števe encore
là che nitrava con i cavalli. E urlave, urlave e mi ha fatte paure. Allore,
caro signor giudice, mi è venuto un altro giramento di testa, ma questa volte
songhe reagite. Mi sone buttate pure ie nella mischie e ho cercate di difendermi
da quei mostri dandole de sanda ragione. Vi devo dire che non saccio quante
mi sono difese, fatto è che la mattine appresso mi sono svegliate con la testa
tutte confuse e queste tra le mane, giudice (alza in alto una lunga salsiccia),…
Ma vi sembra possibile giudice (ripete continuamente questa frase. Il pubblico
ministero gli dà una pacca sulla spalla. Intanto il giudice scrive e picchia
col martello su banco o fa sentire uno scampanellio)…
Vocio del pubblico.
Giudice
- Allora,.. Sentita la requisitoria del Pubblico Ministero
qui presente. Sentita l'attenta testimonianza del Domenico Vardarelli, che
ha visto l'imputata in luogo pubblico trasformarsi in animale mostruoso,
testimonianza che va ad aggiungersi a quelle già raccolte e vagliate da
questo tribunale. Constatato che la Vecchia ha turbato la quiete notturna
dei cittadini e dello stesso Vardarelli, inducendolo ad una lotta sfrenata
dalla quale ne è uscito come uno straccio umano, facendolo piombare in uno
stato confusionale. Trovato uno dei tanti oggetti del reato. Valutato che
oltre al reato di circonvenzione d'incapace bisogna aggiungere quello di
abuso supremo e turbamento della quiete dell'intera cittadinanza. La Corte
qui presente, appellandosi ad una regola della notte dei tempi in uso nei
tribunali del popolo, condanna in via straordinaria la Vecchia alla pubblica
segatura, come da sempre è stato fatto.
Colpo di martello o scampanellio.
La Vecchia tra pianti e urli viene portata sul patibolo dai carabinieri, mentre
Pulcinella l'accompagna.
Questa scena scritta per la prima
edizione del "Carnevale di Quaresima", marzo 2001, è di Antonio
Valiante.
La Vecchia (arrivata davanti alla cassa sulla quale
deve essere segata)
Io sono vecchie
ma mi sembro una giovinetta,
se
mi giro intorno
e
mi guardo allo specchio
mi
accuso certamente
come
'na bella tra questa gente
Pulcinella
ditemi allora
Se
io sono vecchierelle
Pulcinella
Sì, sei vecchia,
è
da molto tempo che sei nata,
però
questa sera dovrai essere segata:
con
una sega tagliente o un'accetta affilata.
Adesso
vengono gli ammazzatori
per
segarti senza dolore.
2 Questo testo è stato tratto da una testimonianza
di Giuseppe D'Amico
PADRONE -
Segatori!!..
su.. fatevi avanti
il verdetto è stato
dato
e questa donna ingrata
deve essere segata
TAGLIALEGNA
Con questa accetta
Che
taglia la legna
Questa
donna indegna
Deve
esser tagliata
(ripetere)
SEGATORI
Se l'accetta taglia
Ci
mangiamo l'aglio
Se
l'accetta è fine
Ci
beviamo il vino
(ripetere)
TUTTI
Sono tre anni che andiamo girando
Senza
lavor non si può mangiar
(ripetere)
Con
questa sega ben affilata
Questa
donna ingrata deve morire
(ripetere)
(Cambia la musica)
Chi z'o puteve crede
'Nde
šta bella stanza
Quešta
donna Susanne
È perze ogne crianza
(ripetere)
Sega,
sega šta vecchierèlla
'Nn è remašte né òsse né pèlle.
Sega,
sega šta vecchierèlla
'Nn
è remašte né òsse né pèlle.
(di nuovo la musica della
prima strofa)
TUTTI
Mo ze ne vène la signòre padrone
Se
pòrte l'acche quešta séghe s'ammacche
Se pòrte 'o vine quešta séghe
z'affine
Mo
ze ne vène la signòre padrone
Se
pòrte 'o casce quešte séghe trasce
Se
pòrte 'u presutte, 'sta séghe sèghe tutte
Sèga,
sèga šta vecchierèlla
'Nn
è remašte né òsse né pèlle
Sèga,
sèga šta vecchierèlla
'Nn
è remašte né òsse né pèlle
PADRONA
Oh!… lavoratori che ben lavorate
Lasciate
il lavoro e venite a mangiare
Sèga,
sèga šta vecchierèlla
'Nn
è remašte né òsse né pèlle
Oh!...
lavoratori non vi stancate
mo
viene il padrone e vi viene a pagar
Sèga,
sèga šta vecchierèlla
'N
è remašte né òsse né pèlle
PADRONE
Lavoratori che avete lavorato
Fatevi
avanti che vi voglio pagare
TUTTI
Negli altri paesi non ci hanno
pagato
Perciò ora ci facciam 'na allegra
ballata.
(Tutti ballano, nel mentre
iniziano i fuochi d'artificio).
TORNA
SU