ARCHEOLOGIA

A cura di Bruno Sardella: archeohard@hotmail.com

 

                   Memorie dal passato

 

La testimonianza più antica della presenza umana a Castropignano è costituita dalle mura megalitiche :costruite in età sannitica ,probabilmente durante il IV sec. a.C.,una cerchia cingeva il colle su cui attualmente sorge il Castello,un'altra invece il "Cantone della Fata" ,a breve distanza dal castello.In località "Canala" ,a breve distanza dal fiume Biferno, si è conservato un terrazzamento megalitico su cui sorgeva una villa sannitica probabilmente del III sec. a.C. .Nel territorio di Roccaspromonte è stata inoltre rinvenuta una statua fittile di Atena (conservata nel museo di Vienna),databile al V sec. a.C. e relativa probabilmente ad un piccolo edificio di culto o ad una edicola posta di solito all'incrocio delle strade.Ad età romana appartiene invece una villa, in gran parte ancora visibile, situata in località "Cananella" .Altre strutture di questo periodo erano presenti in contrada "Selva",dove sono state rinvenute diverse monete e resti di strutture antiche. Sempre in questa zona, all'interno di un bosco, è tutt'ora visibile parte di una struttura di VI-VII sec. d.C. .La presenza romana nel centro abitato è testimoniata invece solo da una lastra di calcare col rilievo di un fascio littorio (simbolo etrusco-romano di potere politico e militare) murato nella facciata della chiesa di S.Lucia e  relativo ad un edificio pubblico scomparso,e da 2 monete del I sec.d.C. trovate presso la "Porta la croce" e l'attuale caserma dei Carabinieri.Il centro storico sorge probabilmente durante l'alto medioevo (VI-X sec) quando, in seguito alla caduta dell'impero romano e alle frequenti invasioni di popolazioni barbariche, la popolazione iniziò a rioccupare le alture, più sicure e meglio difendibili,  dove secoli prima i sanniti avevano costruito le loro fortificazioni. Così, durante questi secoli difficili vennero edificate mura di difesa,di cui la "Porta la croce" ne è una testimonianza (anche se più tarda) e le prime torri,di cui la "Torre dell'orologio" ne è un esempio.Infine nel XII-XIII sec. fu costruito dai duchi D'Evoli il castello,il quale però in origine aveva una struttura diversa da quella attuale: infatti nel 1600 venne ristrutturato e assunse l'attuale conformazione, trasformandosi da luogo fortificato da torri in palazzo signorile.

 

                                                                        Bruno Sardella     

 

Tra il quarto ed il primo secolo a.c  i SANNITI nelle tribù dei  Pentri  e dei  Frentani occupano rispettivamente la zona interna del  MOLISE e la zona costiera .I  Pentri sono organizzati in villaggi sparsi,praticano prevalentemente la pastorizia e l'agricoltura,non conoscono la città-stato:Il loro è uno stato territoriale con funzioni distribuite razionalmente sul territorio.Le fortificazioni montane hanno funzioni di controllo dei percorsi di difesa e di rifugio per le comunità sparse. I santuari sparsi anch'essi sul territorio,rappresentano luoghi di incontro e di scambio per le comunità. A PIETRABBONDANTE è il maggiore santuario dei sanniti Pentri ,nella sua seconda fase risalente al secondo sec. a.c  il luogo ospita un teatro e due templi,molti i resti della decorazione architettonica e gli oggetti votivi. A Campochiaro è il santuario dedicato ad Ercole,divinità particolarmente cara al mondo italico,scongiurata mediante ercoletti di bronzo che lo raffigurano generalmente in posizione di assalto.Da Campochiaro oggetti votivi di ogni genere anche in materiali pregiati (oro):Nelle sepolture i SANNITI depongono pochi oggetti simbolici,il cinturone per i ragazzi ed i giovani la cuspide di lancia ed il coltello per i maschi in età matura,molto raramente la corazza.Fibule anche di metallo prezioso per le  donne.I vasi sono in un numero limitatissimo,generalmente la  scodella per gli adulti e il vaso per bere per i bambini. I Sanniti Frentani passano precocemente dall'insediamento sparso all'accentramento in città.LARINO è la maggiore città della zona,un santuario urbano del secondo e terzo secolo a.c. restituisce materiale votivo in grande quantità.

 

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