Genova e Savona

17-18 aprile 1999

 

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E venne finalmente il momento di tirare fuori dalla naftalina il camper per la prima uscita del 1999!

In verità, l'avremmo tirato fuori anche prima, tant'è che la moglie stava cominciando a manifestare una sindrome da astinenza, ma i lavori in corso nel nostro fienile/garage ce lo impedivano, sia per non approfittare troppo della gentilezza di quell'amico che ci ospita il camper finchè i lavori non saranno finiti, sia per non invadere ulteriormente il cortile già abbastanza ingombro a causa del ponteggio, del mucchio di sabbia e della betoniera.

Questa volta, però, c'erano un paio di buoni motivi per riesumare il camper: primo, la mostra di elettronica che ha avuto luogo nel weekend a Genova, secondo, l'incontro già in passato rinviato con certi amici di Savona. Terzo, Daniela ha colto l'occasione, già che si andava in zona, per proporre una visita all'acquario di Genova.

Pertanto, sveglia sabato mattina prima dell'alba, in modo di poter partire entro le sette: infatti, alle sette e venticinque (con la puntualità di un cronometro rotto) il possente 242 svoltava dalla nostra stradina nella strada comunale, rotta verso Usmate per prendere la Tangenziale Est e da lì poi tutta autostrada fino all'uscita Nervi, nei cui pressi (a Bogliasco) c'era il campeggio prescelto. Infatti, dato che il traffico genovese gode di una pessima fama, il piano era di puntare subito sul campeggio, lasciare lì il mezzo ed affidarsi alle amorevoli cure dei mezzi pubblici.

Così infatti è stato fatto. Naturalmente, trovare il campeggio "Genova Est" è stato un filo meno facile del previsto, ma neanche troppo, in fondo. Ero sicuro che non fosse sul mare, per cui ho tenuto d'occhio le indicazioni verso l'interno: in effetti la prima indicazione era subito dopo il cartello stradale "Bogliasco", ma siamo finiti a Sori senza trovarne un'altra. Per la verità, avevamo anche visto un'indicazione per il camping "Bogliasco", che avevamo provveduto a registrare mentalmente come soluzione di riserva in caso di problemi con il "Genova Est". Comunque, giunti a Sori e fatta la solita acrobatica conversione ad U, siamo tornati sui nostri passi e, dopo una breve indagine, abbiamo capito che i campeggi "Genova Est" e "Bogliasco" erano la stessa cosa!

Come dicevo, mi aspettavo che il campeggio fosse dalla parte del monte. Quello che invece non mi aspettavo era che si trovasse un bel po' in su per il monte! Comunque, no problem! Il vecchio Ulisse (così si chiama il camper) se non gli si fa fretta va dappertutto, per cui il buon vecchio ha aggredito da par suo i tornanti ed ha raggiunto l'ambito traguardo, dove una gentilissima ma loquacissima signora ci ha accolti.

Come da prassi, appena finito il check-in come prima cosa abbiamo provveduto a sistemare i serbatoi d'acqua del camper: cosa non precisamente divertente ma necessaria con quei veicoli. Se non altro in quel campeggio c'è un bel pozzetto grande e fatto come si deve. Finito il dovere, abbiamo fatto uno spuntino (anzi, quasi un pranzo...) e ci siamo avviati verso la stazione dei treni, con l'intento di prendere il primo locale disponibile che ci portasse a Genova Brignole. Con alquanta apprensione in vista del ritorno, abbiamo scoperto che il percorso per scendere verso il mare, il centro del paese e la ferrovia era una lunghissima e ripida scalinata! In effetti, il campeggio fornisce anche un servizio navetta gratuito, ma in questa stagione fa solo quattro corse in tutta la giornata e, naturalmente, era appena partito...

Bene o male, in dieci minuti abbiamo raggiunto la stazione. Peccato che ormai la biglietteria era chiusa per l'intervallo di pranzo! Nessun problema: allo sportello era appiccicata la lista delle rivendite di biglietti dei dintorni. Il problema era un altro: gli autoctoni che abbiamo intervistato per avere indicazioni ci hanno subito avvisato che anche quelle rivendite erano chiuse per lo stesso motivo!

A quel punto abbiamo trovato un'edicola che vendeva i biglietti per gli autobus extraurbani di Genova ed abbiamo quindi prontamente ripiegato sui trasporti su gomma: dopo una mezz'ora di attesa è arrivato l'autobus e dopo un'altra mezz'ora eravamo in città. Peccato solo che nel frattempo le condizioni meteorologiche si fossero riallineate su quanto minacciato dai meteorologi nei giorni precedenti e si fosse messo a piovere con molto impegno!

Bene o male, abbiamo nuotato fra le pozzanghere fino alla fiera, dove abbiamo speso un paio d'ore ed un po' di soldi curiosando fra le bancarelle dei "surplussari", senza peraltro trovare la cosa principale di cui ero alla ricerca: il fantomatico filo in bronzo fosforoso, una volta usato per le linee telefoniche ed ottimo anche per costruire antenne filari. Ormai si tratta di un tipo di conduttore di cui si può parlare nei termini usati per l'Araba Fenice: "che ci sia ognun lo dice, ove sia nessun lo sa", per cui mi sa che dovrò ripiegare per la mia antenna nuova su un materiale un po' meno nobile.

Lasciata la fiera, abbiamo deciso di continuare a sguazzare nelle pozzanghere fino all'acquario, lasciando perdere i mezzi pubblici. In complesso è stata una specie di ritirata di Russia, fra l'acqua ed il vento freddo, ma bene o male siamo riusciti a raggiungere la nostra meta senza neanche beccarci il raffreddore!

L'acquario si è rivelato all'altezza delle aspettative, con una buona varietà di specie animali, ambientazioni ben fatte e ben tenute e didascalie sufficienti, anche se non particolarmente dettagliate. Fra le tante, mi sento di citare la "vasca tattile", molto larga e poco profonda, nella quale vivono varie specie di razze (per intenderci, quegli strani pesci a forma di aquilone) e nella quale si possono infilare le mani per toccarle. Il buffo della cosa è che apparentemente alle razze piace farsi accarezzare!

E' andata a finire che all'acquario ci abbiamo passato un sacco di tempo e ne siamo usciti più per il sopraggiungere dell'orario di chiusura che non per effettiva stanchezza. Usciti di lì ed avendo constatato che Giove Pluvio aveva finalmente deciso di darsi una calmata, abbiamo puntato sulla stazione di Brignole passando attraverso il centro storico.

Di quest'ultimo però abbiamo visto poco, a parte la piazzetta di S. Matteo, molti vicoli ed un consistente numero di vagabondi (marinai, forse?) dall'aria nè troppo sobria nè troppo rassicurante.

Alla fine siamo arrivati alla stazione, decisamente stanchi ed infreddoliti: anche per questo motivo abbiamo digerito poco il quarto d'ora di ritardo alla partenza del treno, che su un quarto d'ora di viaggio effettivo per raggiungere Bogliasco come percentuale non è male!

Una volta scesi a Bogliasco, non era da dire: "urrà, siamo arrivati!". In effetti, mancava ancora la famosa scalinata, da fare questa volta in salita! (puff puff, pant pant) Beh, bene o male siamo arrivati in cima vivi e ci siamo quindi goduto il nostro meritato riposo dopo tante fatiche...

Per la domenica, non c'è molta storia da raccontare: è bello però notare come Giove Pluvio, forse pentito per aver esagerato il giorno prima, ci ha elargito una bella giornata tiepida e soleggiata. L'unica altra cosa di rilievo, a parte tre ore di chiacchierata a tavola con i nostri amici, è stato il menù della nostra mangiata:

Insalata di mare
Seppie con le patate lesse
Cozze ripiene
Pesce spada affumicato
Un altro non meglio identificato pesce affumicato

Ravioli di mare guarniti con gamberoni
Trofie al pesto

Pesce che non mi ricordo al forno
Gamberoni
Cima

Patate fritte
Insalata mista

Pesche al mascarpone
Torta di pere

Acqua
Vino bianco sfuso
Caffè (un po' lungo, a dire il vero...)

Il tutto per 53000 lire a testa, molto ben cucinato, in dosi generose e su una terrazza soleggiata con vista sul mare. Molto soddisfacente, a mio avviso!

Di tutto questo ben di Dio io ho assaggiato ogni cosa, con la sola eccezione della torta di pere ed ho fatto un pieno tale che la sera non ho cenato per nulla, pur non avendo avuto nessun problema di digestione, e la mattina successiva ancora non avevo particolarmente fame: però sarà meglio girare al largo dalla bilancia per un po'!

Che altro dire del nostro weekend? Salutati i nostri amici, ci siamo rimessi in autostrada ed in tre ore e mezza di traffico intenso ma scorrevole siamo arrivati a casa in tempo anche per compiere il nostro dovere di cittadini e recarci alle urne.

Alla prossima!!!