UN RACCONTO D'AVVENTURA: scritto da Alissa (mia nipote)

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Salve, sono Peter Roi. Da molto tempo, ora non ricordo più da quanto, sono naufragato su quest'isola: Ormai scrivo per non impazzire. Voglio raccontarvi della notte in cui venni qui: ero su un aereo (1° classe, modestamente), quando il comandante annucia che stiamo per entrare in una tempesta, non ero molto preoccupato, poichè ero certo che sarebbe andato tutto bene.

Non era la prima volta che viaggiavo in aereo. Tutto ad un tratto l'aereo cominciò a sobbalzare e capìì che eravamo entrati nella tempesta; di quello che seguì ho solo un ricordo confuso, immagini frammentarie: una signora che urla, le valigie sparse sul pavimento e le hostess che gridavano "niente panico andrà tutto bene!"

Mi svegliai e notai subito che ero capitato in un'isola abbondante di cibo: palme, alberi di frutta e un gruppo di pesci in un luogo riparato dalle forti correnti marine. Si, dopotutto non ero messo molto male. Il mio sguardo fu catturato da un enorme albero: le radici fuoriuscivano dal terreno, e i rami formavano degli intrichi giganteschi. Avevo deciso: la mia casa sarebbe stata lì.

I giorni seguenti cercai pezzi di legno abbastanza grossi per fare le pareti della casa; presto scoprii dove trovarli: il mare, dai suoi profondi abissi, trasporta pezzi di navi affondate e li rilascia sulla spiaggia.

In pochi giorni la capanna fu completata: era piccola, con un tetto di foglie di palme, senza finestre nè una porta che chiudesse l'entrata (ovvio!) Durante la costruzione, i miei vestiti, che non erano già in ottime condizioni, si erano strappati in vari punti; non mi sorrideva l'idea di girare vestito con delle foglie o pelli di animali (come nei film), anche perchè non potevo cacciare, avevo solo un coltellino svizzero! Così andai in giro a cercare qualcosa che potesse sostituirli; giunto dvanti ad un albero particolarmente ombroso decisi di fermarmi per una sosta (il sole indicava mezzogiorno e il caldo era quasi insopportabile: quell'ombra era tentatrice), mi sdraiai alla base dell'albero ascoltadno il canto degli uccelli di varie specie, il mormorio del vento e il fruscio delle foglie.

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Mi svegliai di colpo e mi chiesi cosa mi aveva destato, eall'improvviso capii: gli uccelli avevano smesso di cantare, anche il vento pareva essersi fermato ed io non sapevo il perchè. Mentre pensavo questo sentii un fruscio alle mi spalle e vidi un gattone lanciarsi verso di me; mi spostai di lato giusto in tempo per evitare il colpo e lo vidi, appena toccato terra, accovacciarsi per attaccare, in quel momento. Lo vidi bene: era un puma, il corpo snello, il capo piccolo puntato nella mia direzione, il manto fulvo illuminato dai raggi del sole mi misero addosso una paura tremenda:"AIUTO!!! Ora cosa faccio?!" pensai e, in un lampo, vidi la soluzione. Nello stesso istante il puma saltò, mirando il mio petto, io presi da terra un bastone appuntito e, quando ormai mi era sopra, glielo cacciai nel corpo.

Per mia fortuna lo beccai subito al cuore: nello slancio si era ucciso da solo. Per un pò rimasi come paralizzato: io avevo ucciso un puma! Quando, mi ripresi, scappai a casa: non vedevo l'ora di tuffarmi nel mare per pulirmi dal sangue del puma che mi era caduto addosso dopo che il felino era morto.

Un paio di giorni dopo mi recai alla spiaggia per pescare il mio pranzo. dopo un paio d'ore avevo pescato abbastanza pesci e deicisi di tornare, ma qualcosa mi spinse a guardare meglio il mare e per un istante, vidi qualcosa muoversi e decisi di controllare cosa fosse: misi il pesce in un luogo sicuro e mi tuffai; nuotai sino al punto in cui avevo scorto il movimento. Con mia grande meraviglia vidi la causa: un uomo.

Rendendomi conto che poteva annegare, lo presi per un braccio e lo trascinai a riva. Appena funto all'asciutto, capii che aveva bisogno di un fuoco, lo caricai in spalla e lo portai nella mia casa. Appena arrivati, accesi il fuoco e lo misi nel mio giaciglio. Dopo un pò di tempo, si svegliò sputando acqua! Quando si calmò e mi vide iniziò a balbettare:"C-chi s-sei? C-cosa ci f-faccio qui?".

Fortunatamente parlava la mia lingua e non faticai a capirlo, così gli risposi:"ti ho trovato nel mare, semi-affogato, io sono Peter" appena mi senti parlare si calmò e rispose:"ti ringrazio, io sono Robert" notai che guardava il pesce che, nel frattempo, avevo cotto e gliene porsi un pò; parlando con quell'uomo scoprii che era capitato su quest'isola come me: il suo elicottero aveva avuto un guasto ed era caduto in mare, con Robert a bordo, svenuto, indossava dei calzoni verde-scuro e una maglietta dello stesso colore, notai però che i suoi vestiti erano strappati e bagnati,così mi offrii di asciugarli col fuoco e di rammendarli con alcune schegge di legno e fili ricavati dai miei vecchi abiti.

Robert si ristabilì in pochi giorni e si offrì di accompagnarmi nei miei giri nella foresta. Durante le lunghe camminate (iniziavamo la mattina, portandoci un pò di pesce e tornavamo nel pomeriggio inoltrato); durante le nostre escursioni mi raccontò della città da cui veniva: il traffico, la politica, le donne, le malattie...non mi ricordavo che il mondo fosse così brutto, ma era cambiato.

Un giorno Robert mi svegliò emozionato: "Peter, Peter! Una nave!!! Queste frasi mi svegliarono di colpo, in pochi minuti fummo sulla spiaggia e, in lontananza, vidi una scia di fumo: una nave! Robert, intanto, radunava grossi rami per preparare un fuoco. La nave cambiò direzione e puntò verso di noi, ma vedendola, mi venne un dubbio: volgio veramente andarmene? Lasciare il poco che avevo per cominciare una nuova vita?" Mi risposi mentalmente di no e scappai.

Dietro uno scoglio, il mio amico, confuso mi seguì e mi chiese:"Cosa fai, non vieni?" gli feci cenni di no e gli spiegai le mie ragioni, come speravo, mi capi, lo abbracciai e gli augurai buona fortuna. La nave era arrivata, lo vidi salire e, in seguito, ricordandomi ciò che mi aveva raccontato sulla sua città mi dissi:"Ho fatto bene a non andare".

FINE. (racconto scritto da Alissa)

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"A SBAFO" per il set del mare bellissimo.

e grazie a Webgif per le altre immagini aggiunte al set

Nel giardino delle farfalle