Trasformatori d'uscita (BF)

Se fate delle ricerche sulla rete, noterete che esiste un buon numero di argomenti che trattano la costruzione dei trasformatori di alimentazione. Per quanto riguarda quelli di uscita invece tutto tace. Lo stesso Ravalico ha evitato accuratamente per un po' di tempo di occuparsi di questo argomento. Nell'edizione del 1952 di AUDIO LIBRO fa qualche cenno ma senza alcuna indicazione sui metodi di calcolo e costruzione. Si limita ad indicare solo il numero di spire occorrenti per pochissimi schemi. 

Fa eccezione il bellissimo sito di Giunchi Fabrizio (visitatelo).

Nel sito di Giunchi, troverete spiegato per filo e per segno come costruire degli ottimi trasformatori: asimmetrici e per valvole in controfase (push-pull). Sulla pagina downloads, vi sono anche i programmi in formato .EXE  che permettono di calcolare tutti i parametri necessari alla costruzione. Vi è anche la documentazione proveniente da tre fonti diverse che spiega passo passo come dimensionare e calcolare i trasformatori. E dulcis in fundo vi è il progetto di una bobinatrice.

Rivista RadiusInapli e Audio Libro. Nell'edizione del 1962 di Audio Libro finalmente vi sono le pagine dedicate al calcolo. Ma l'uso degli abachi, mi trova contrario anche se ammetto che  in tempi in cui non vi era il computer, era il massimo che si potesse avere.

Anche scuola Radio Elettra proponeva un suo metodo (da riesaminare)

In sintesi, la differenza principale tra i tre sistemi è la dimensione scelta per il pacco lamellare. piccolo per Radius, medio per Ravalico, Grosso per INAPLI. Dalle formula che verrà esposta più avanti  si rileva che il nucleo più piccolo richiede più spire e viceversa con il nucleo più grosso occorrono meno spire.

Per riprodurre bene le basse frequenze, occorre avere un'alta induttanza che con il trasformatore di grosse dimensioni si può ottenere con meno spire. Quindi in genere si può dire che il trasformatore di grosse dimensioni, riproduce meglio le frequenze basse. Le alte frequenze, invece, dipendono esclusivamente dalla bontà di esecuzione degli avvolgimenti. Sul sito di Giunchi troverete un'ampia e dettagliata documentazione.

Ho  scartato subito quelle di Ravalico che richiede l'utilizzo intensivo degli abachi. Il metodo illustrato da Radius è un ottimo e insegna come costruire trasformatori piccoli. Il metodo descritto dal corso INAPLI, mi soddisfa pienamente assieme al metodo  Radius e anche se non posso aggiungere nulla di nuovo a quanto esposto, vorrei solo riassumere quanto ho recepito.

Metodo I.N.A.P.L.I

Per un 'immediata comprensione qui di seguito troverete due esempi

 

Metodo Radius

Radius propone un ottimo esempio di trasformatore di modulazione specificatamente dedicato agli OM