Tratto pari pari da Radiolibro Terza Edizione

B O B I N E       E       T R A S F O R M A T O R I

per i maggiori. Il primo può esser buono secondo la sua forma.
    In entrambi i tipi, il nucleo è sempre formato da lamierini molto sottili, di mezzo millimetro di spessore, o meno, di ferro al silicio, ed isolati elettricamente tra di loro, questo allo scopo di impedire la formazione di rilevanti correnti indotte che si dissipano in calore riscaldando fortemente il nucleo. Se questo è tutto di un pezzo la corrente indotta in esso che funziona come un circuito chiuso formato da una sola spira, raggunge intensità molto elevate, tanto da scaldarlo fortissimamente.

    I trasformatori si classificano inoltre secondo la loro potenza, in watt, così un trasformatore di tensione per un piccolo apparecchio consumerà circa 30 watt, per uno
medio 100 watt, e per i maggiori da 150 a 200 watt.
    Dovendo costruire un trasformatore, si dovrà anzitutto conoscerne la potenza necessaria, calcolando il wattaggio, ciò che si può fare sommando i watt consumati da ciascuna valvola e da ciascuna presa centrale, quando c'è. La potenza di ciascuna valvola si ottiene moltiplicando il voltaggio di accensione per l'intensità della corrente assorbita, quindi nel caso di una comune valvola americanache richiede 2,5 volt e 1,75 ampere, i watt assorbiti sono 4.325. Per la rettificatrice che assorbe 2 ampere con 5 volt, i watt necessari sono 10 e così via. Per le resistenze con presa al centro, si calcolano i watt nello stesso modo, tenendo conto delle loro resistenza, e della tensione applicata (2,5 o 4 o 7) ed in tal modo si ricava prima l'intensità della corrente circolante e quindi i watt.

 

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