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POZZER

 

(Breve storia della “famiglia”, da Valli del Pasubio a Rovereto)

 

- Le Origini (1500)

 

Pozzer: soprannome “cimbro” di un ceppo della casata (estinta) dei Fugazzer (Fugacer, Fugazer, Fugazari, Fogazzaro). Fugazer o Fugazzer risulta la forma latina medievale del cimbro “Brandeller” (brand = fuoco), termine che designava sia la famiglia che gli addetti alla « focatia » (fogazza, fugazza):

1. uso del fuoco per accrescere le zone pascolive.

2. segnalazioni luminose (fuoco) a carattere difensivo, da torri o sommità

3. carbonaia.

 

(Passo Pian delle Fugazze, “Pian de la Fugazza”)

Prima della discesa dei coloni bavaresi (1300 D.C.) e della loro colonizzazione, nella zona di Valli esistevano piccole comunità latine con cui i nuovi arrivati entrarono in contatto. Molti termini “latini” furono quindi tradotti o trasformati in cimbro (la nuova lingua dei coloni tedeschi), tra questi “fugazer” che divenne “brandeler”.

 

 

 

(Valli del Pasubio)

L’etimo di Pozzer è sconosciuto. Nei registri si ritrova: Pozer, Pocer, Pozzer, Pozzera. A prima vista il nome potrebbe ricondurre alla professione dei “pozzeri” (coloro che costruivano i pozzi), un sottogruppo dell’Arte dei Mureri (corporazioni) che esisteva sin dal 1200, ma questo implicherebbe una derivazione veneta, o meglio veneziana, successiva ed un etimo del tutto latino (puteo). La pronuncia trentina (roveretana) odierna, con le vocali chiuse (potzér), deve assomigliare maggiormente a quella originaria piuttosto di quella vicentina.

 

 

Jacobi Julianus Fugacer (1459 d)

 

        Dominici Jacobi Fugacero

 

                Antonio Fugazere Fugazarii (1480)

 

                        Ioannes de Fugazariis de Malonga detto “Pozer” (1506)*

 

                               Francisco Pozzer (1542)

 

*il « Pozzer » più antico documentato, membro di una compagnia mineraria di Valli dei Signori (Valli del Pasubio si divideva in Valli dei Signori e Valli dei Conti).

 

(Cippo di confine con la dicitura “Valli dei Signori”)

Ad attestare la vicinanza, la quasi sinonimia, di Pozzer e Fugazzer, nei registri si trova menzionato ancora nel 1651 un “manso di Pozzer, sive Fugazzarii” (maso dei Pozzer, o piuttosto Fugazzari).

Dire se l’odierna contrada Pozzera a Valli abbia dato origine al soprannome ed in seguito al cognome Pozzer oppure se siano stati dei Pozzer a fondare la contrada e a darle in seguito il loro nome, è questione al momento non risolvibile. La prima ipotesi appare, tuttavia, più probabile: alcuni Fugazzeri che abitavano in Malonga (lama lunga: zona acquitrinosa estesa), l’attuale Mallunga, devono essersi trasferiti più a monte, alla Pozzera.

 

(Contrada Pozzera a Valli del Pasubio)

Verrebbe facile tradurre in italiano il termine pozzera con qualcosa che abbia a che vedere con le pozze (d’alpeggio?) o con zone umide in generale, ma bisogna ricordare che pozzer è termine cimbro. Secondo il Rapelli la voce veneta “pozo” venne assunta nelle parlate cimbre come designazione toponimica. Tuttavia, non è del tutto da scartare l’ipotesi di una mescolanza nel tardo medioevo di terminologia e significanti cimbri e veneto-latini: i Pozzer sarebbero stati i Fugazzer che abitavano alla Pozzera, cioè i Fugazzeri Dalle Pozze. Più a sud è presente il toponimo Pozza (cognomi Dalla Pozza, Pozza, Pozzi, Pozzani). Nella zona di Velo Veronese è presente il cognome Pozzerle con relativa contrada (1510 – Tretto): qui si evidenzia la provenienza cimbra del termine Pozzer di cui, come nei casi Pinter/Pinterle, Cumer/Cumerle, Pucher/Pucherle e altri, Pozzerle è diminutivo.

 

 

- I Pozzer trentini (1819)

 

Una delle migrazioni interne più significative è stata quella che riguardò Domenico Pozzer detto il “visentim”. Proveniente dalle “Valli vicentine” si accasò a Manzano, sposando Elena Bertolini dalla quale ebbe 3 figli maschi (Giovanni Batta, Domenico e Antonio) e numerose figlie, tra queste la primogenita Rosa Elisabetta (24 luglio 1819) nata a Manzano.

 

(Il paese di Manzano)

Le ragioni che spingevano gli abitanti delle Valli all’emigrazione erano quelle di sempre, ma in particolare sul finire del ‘700 ci fu una tremenda carestia che colpì tutto il Veneto, a cui seguirono numerose rivolte popolari.

E’ probabile che proprio in quegli anni, cercando di migliorare la propria condizione economica, la famiglia di Domenico si spostò da Valli verso Valdagno ed in seguito il solo Domenico raggiunse il territorio trentino. La particolarità dello spostamento di Domenico risiede nel fatto che grazie all’isolamento geografico piuttosto recente dagli altri Pozzer delle Valli, del Vicentino e del Veronese, Domenico risulta essere il solo progenitore di tutti quanti i Pozzer trentini (fino a prova contraria!).

Benchè nei registri delle nascite dei figli oltre a Valli venga nominata la Parrocchia di Valdagno quale provenienza di Domenico, la ricerca tra i nati fino al 1770 nella Parrocchia di S.Clemente di Valdagno non ha dato alcun esito.

Attualmente, nell’attesa di ricercare nelle parrocchie minori, il dato più promettente per Domenico Pozzer è quello che lo ritiene nato a Valli il 09 ottobre 1793, figlio di Mattio Pozzer del fu Giacomo Pozzer e di Maria Zullo figlia di Domenico Zullo. Da notare, tuttavia, che nella discendenza del “nostro” Domenico tali nomi (Matteo e Giacomo) non compaiono, come invece sarebbe lecito aspettarsi.

I libri dei matrimoni e dei morti di Manzano sono andati distrutti nel I Conflitto Mondiale.

 

 

- L’ emigrazione (1885)

 

Nel registro dei nati di Manzano compaiono nuovi Pozzer fino al 1853, figli e nipoti di Domenico. Ultimo Pozzer nato a Manzano è Primo Domenico figlio di Giovanni Batta Pozzer. Tra il 1853 e il 1856 deve essere avvenuto il trasferimento di gran parte della famiglia a Mama D’Avio, sicuramente dei figli Domenico jr. e Antonio, come si rileva dalla nascita nel 1856 di Albino Pozzer figlio di Domenico Pozzer che sposa Angela Bertolini (I nozze).

Anche Antonio sposa una Bertolini Caterina di Manzano, dei Bertolini detti “Faraoni”;

(Caterina Bertolini dei “faraoni” di Manzano)

la certezza della provenienza delle spose (Manzano), se non altro visti i loro cognomi da nubili, l’ubicazione e le poche risorse del territorio di Manzano e il successivo trasferimento delle famiglie, lasciano trapelare le condizioni economiche e sociali dei Pozzer: legati ad un’economia agricola di sussistenza, senza radici nel paese e quindi senza terre proprie e con una famiglia sempre più numerosa, non videro altra alternativa che partire per trovare nuova terra da coltivare. Non è da escludere anche la possibile vendita forzata della poca terra di loro proprietà a causa dell’ insostenibile aumento dell’imposta fondiaria che si ebbe nella seconda metà dell’800.

Ebbero in concessione le campagne sulla destra Adige, prima del paese di Mama d’Avio, ed il lavoro del mantenimento dell’argine del fiume. La casa che fu dei Pozzer di Mama è la prima che si incontra sulla sinistra (sotto la strada) provenendo da Avio, prima di arrivare al paese di Mama.

Dal 1860 si verificarono in tutto il Nord Italia grandi alluvioni che culminarono nella grande alluvione del 1892. Non sono quindi note le esatte ragioni che spinsero Domenico jr., la II moglie Carolina Campedelli con i figli Adelinda, Ruggero, Giuseppe ed il fratello Giovanni Batta con la moglie Elisabetta Vettori (e presumibilmente con i loro figli) ad emigrare nel novembre del 1885 in Brasile, partendo da Genova con il vapore “Brennero” che attraccò nel porto di Rio de Janeiro il 10 dicembre 1885, ma sicuramente le prospettive di vita dovevano essere mutate, se possibile, in peggio.

Questo ramo brasiliano si diresse verso la provincia di Rio Grande do Soul e in un primo tempo si stabilì nella Colonia di Antonio Prado per poi fermarsi a Dona Francisca. Mentre i contatti con i discendenti di Domenico jr. sono stati riallacciati, poco si conosce della sorte dei numerosi figli di Giovanni Batta (“dispersi nel Brasile”, scriveva il Prof. Luigino Pozzer).

Mentre Massimino Pozzer rimase ad Avio (figlio di Domenico jr., che non potè seguire il padre in Brasile perché impegnato nel servizio militare), i cugini Celeste e Giulio si trasferirono più a nord, a Rovereto, precisamente nei pressi del mulino, in via della Roggia, all’altezza dell’odierno incrocio semaforico tra via Benacense e via Abetone, a Lizzanella. In un secondo tempo le famiglie si spostarono un po’ più a sud, divenendo i “Pozzer da Lizzana”.

 

(Narcisa Lorenzi)                  (Giulio Pozzer)

              

 

 

 

Bibliografia

 

-         A. Saccardo, Valli del Pasubio – 2005

-         G. Mastrelli, I Nomi delle Località Abitate – P.A.T 2003

-         A. Boscato, C’era una volta a Valdagno – ASOF 2003

-         R. Vergani, Miniere e società nella montagna del passato – Cierre 2003

-         G. Dal Pozzolo, Storia e tradizioni in Val Leogra – CMLT 2001

-         G. Rapelli , Cognomi di Verona e del Veronese – La Grafica 1995

-         E. Mondini, Ala e Avio, un territorio costruito dall’uomo – CRA 1991

-         R. Pozzerle, Guardie e contrabbandieri sui Monti Lessini – Taucias 1990

-         A. Gorfer, Le Valli del Trentino – Manfrini 1983

-         L. Pozzer e I. Dossi Pozzer, Appunti – 1982/2005

 

Dennis Pozzer

dennis.pozzer@tin.itl

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