Nella
Costituzione Repubblicana del 1947, all’art. 12, si legge:
“La bandiera
della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e
rosso, a tre
bande verticali di eguali dimensioni”.
Il significato dei tre colori è:
Verde = Il colore delle nostre pianure. (1794: Zamboni - De Rolandis / Colore della
speranza di un'Italia libera e unita)
Bianco = La neve delle nostre cime. (1794: Zamboni - De Rolandis / Colore di Bologna)
Rosso = Il sangue dei caduti. (1794: Zamboni - De Rolandis / Colore di Bologna)
Dal discorso di Giosuè Carducci, tenuto il 7 gennaio 1897 a
Reggio Emilia per celebrare il 1° centenario della nascita del
Tricolore
«Sii
benedetta! Benedetta nell'immacolata origine, benedetta nella via di
prove e di sventure per cui immacolata ancora procedesti, benedetta
nella battaglia e nella vittoria, ora e sempre, nei secoli! Non rampare
di aquile e leoni, non sormontare di belve rapaci, nel santo vessillo;
ma i colori della nostra primavera e del nostro paese, dal Cenisio all'
Etna; le nevi delle alpi, l'aprile delle valli, le fiamme dei vulcani,
E subito quei colori parlarono alle anime generose e gentili, con le
ispirazioni e gli effetti delle virtù onde la patria sta e
si augusta: il bianco, la fede serena
alle idee che fanno divina l' anima nella costanza dei savi; il
verde, la perpetua rifioritura della speranza a frutto
di bene nella gioventù de' poeti; il
rosso,
la passione ed il sangue dei martiri e degli eroi, E subito il popolo
cantò alla sua bandiera ch' ella era la più bella
di tutte e che sempre
voleva lei e con lei la libertà»,
La Bandiera degli italiani
I colori della bandiera Nazionale Italiana furono stabiliti dal Senato di Bologna, con un documento datato 18 ottobre 1796, in cui si legge: "Bandiera coi colori Nazionali - Richiesto quali siano i colori Nazionali per formare una bandiera, si è risposto il Verde il Bianco ed il Rosso." Il tricolore fu reso Universale a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797, i deputati delle popolazioni di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia, su proposta del deputato Giuseppe Compagnoni, decreta "che si renda Universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di tre colori, Verde, Bianco e Rosso e che questi tre colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti". Il congresso della Repubblica Cispadana convocato a Modena il 21 gennaio del 1797 confermando le deliberazioni di precedenti adunanze decretò vessillo di stato il tricolore per virtù d'uomini e di tempi fatto simbolo dell'unità indissolubile della nazione. Ma perché proprio questi tre colori? Nell'Italia del 1796, attraversata dalle vittoriose armate napoleoniche, le numerose repubbliche di ispirazione giacobina che avevano soppiantato gli antichi Stati assoluti adottarono quasi tutte, con varianti di colore, bandiere caratterizzate da tre fasce di uguali dimensioni, chiaramente ispirate al modello francese del 1789. In realtá i primi a ideare la bandiera nazionale erano stati due patrioti e studenti studenti dell'Universitá di Bologna, Luigi Zamboni, natio del capoluogo emiliano, e Giambattista De Rolandis, originario di Castell'Alfero (Asti), che nell'autunno del 1794 unirono il bianco e il rosso delle rispettive cittá al verde, colore della speranza. Si erano prefissi di organizzare una rivoluzione per ridare al Comune di Bologna l'antica indipendenza perduta con la sudditanza agli Stati della Chiesa. La sommossa, nella notte del 13 dicembre, fallì e i due studenti furono scoperti e catturati dalla polizia pontificia, insieme ad altri cittadini. Avviato il processo, il 19 agosto 1795, Luigi Zamboni fu trovato morto nella cella denominata "Inferno" dove era rinchiuso insieme con due criminali, che lo avrebbero strangolato per ordine espresso della polizia. L'altro studente Giovanni Battista De Rolandis fu condannato a morte ed impiccato il 23 aprile 1796. Anche i reparti militari "italiani", costituiti all'epoca per affiancare l'esercito di Bonaparte, ebbero stendardi che riproponevano la medesima foggia. In particolare, i vessilli reggimentali della Legione Lombarda presentavano, appunto, i colori bianco, rosso e verde, fortemente radicati nel patrimonio collettivo di quella regione: il bianco e il rosso, infatti, comparivano nell'antichissimo stemma comunale di Bologna (croce rossa su campo bianco), mentre verdi erano, fin dal 1796, le uniformi della Guardia civica Bolognese. Gli stessi colori, poi, furono adottati anche negli stendardi della Legione Italiana, che raccoglieva i soldati delle terre dell'Emilia e della Romagna, e fu probabilmente questo il motivo che spinse la Repubblica Cispadana a confermarli nella propria bandiera. Al centro della fascia bianca, lo stemma della Repubblica, un turcasso contenente quattro frecce, circondato da un serto di alloro e ornato da un trofeo di armi.
L'epoca napoleonica
(Museo del Risorgimento di Milano) Il
Vessillo sventolò alla testa delle formazioni dei Patrioti
italiani,
che nell'ottobre 1796 si arruolarono volontariamente nell'Armata
d'Italia per combattere contro l'Austria. Napoleone, infatti, entrato
da vincitore a Milano il 10 maggio 1796, promuove
l’organizzazione
della "Legione Lombarda", forte di 3.471 uomini, nella quale ognuna
delle sette Coorti "avrà il suo Stendardo tricolorato
Nazionale
Lombardo distinto per numero, ed ornato degl'Emblemi della
Libertà".
Fu questa una delle prime insegne consegnate da Napoleone Bonaparte ai soldati lombardi, in piazza del Duomo a Milano, che nel 1796 combattevano nelle file dell'esercito francese. Il tricolore, bianco, rosso, e verde, allora distintivo unicamente militare, Napoleone la adottò il 15 maggio 1796 per le Legioni lombarde e italiane. Nell'ottobre dello stesso anno il Tricolore assunse il titolo di Bandiera rivoluzionaria italiana ed il suo Verde, proclamato Colore Nazionale, divenne per i Patrioti Simbolo di Speranza per un migliore avvenire: con questo valore fu adottata l'anno seguente dalla Repubblica Cisalpina. |
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Bandiera
della Guardia Civica Modenese della Repubblica Cispadana |
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Repubblica Cispadana Nella seduta del 7 gennaio 1797 i Delegati della Repubblica Cispadana, accogliendo una mozione di Giuseppe Compagnoni, decretano "che si renda Universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di tre colori, Verde, Bianco e Rosso". Nasce così il Tricolore come Vessillo Nazionale, La prima Bandiera Tricolore Cispadana ha i colori disposti in tre strisce orizzontali: il Rosso in alto, il Bianco in mezzo, il Verde in basso. Al centro è dipinto il Turcasso o Faretra con quattro frecce, a simboleggiare l'Unione delle quattro popolazioni di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia. Le lettere “R” e “C”, poste ai lati sono le iniziali di "Repubblica Cispadana". La ricostruzione storica del Primo Tricolore è di Ugo Bellocchi. |
Sala detta del Tricolore - Palazzo Comunale, Reggio Emilia Costruita su progetto dell'Architetto Lodovico Bolognini tra il 1772 e il 1787, la Sala era originariamente destinata a Sede dell'Archivio Generale della Municipalità. Il 27 dicembre 1796 ospitò il Congresso dei Deputati di Reggio, Modena, Bologna e Ferrara che, dopo avere proclamato la Repubblica Cispadana, il 7 gennaio 1797 ne adottarono come Vessillo il Tricolore Bianco, Rosso e Verde. Oggi è sede del Consiglio Comunale e delle più importanti Manifestazioni Civiche. |
La prima campagna d'Italia, che Napoleone conduce tra il 1796 e il 1799, sgretola l'antico sistema di Stati in cui era divisa la penisola. Al loro posto sorgono numerose repubbliche giacobine, di chiara impronta democratica: la Repubblica Ligure, la Repubblica Romana, la Repubblica Partenopea, la Repubblica Anconitana. La maggior parte non sopravvisse alla controffensiva austro-russa del 1799, altre confluirono, dopo la seconda campagna d'Italia, nel Regno Italico, che sarebbe durato fino al 1814. Tuttavia, esse rappresentano la prima espressione di quegli ideali di indipendenza che alimentarono il nostro Risorgimento. E fu proprio in quegli anni che la bandiera venne avvertita non più come segno dinastico o militare, ma come simbolo del popolo, delle libertà conquistate e, dunque, della nazione stessa.
Bandiera
nazionale e di stato a terra dal 20 agosto 1802 al marzo 1805. Il
tricolore cisalpino, forse ritenuto troppo simile a quello francese, o
troppo rivoluzionario, fu riarrangiato nel 1802 in un nuovo disegno. Il
drappo era quadrato. Invece la versione marittima, decretata
ufficialmente, come la versione di terra, il 30 agosto 1802 ma
già
descritta in un documento del 17 luglio, aveva una forma molto
allungata (prop. 3/8). Curiosamente, le insolite proporzioni del drappo
furono scelte perché stimate simili a quelle delle navi che
lo
inalberavano. |
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Repubblica Cisalpina |
Repubblica Italiana 20 agosto 1802-1805 |
Regno
Italico 1805-1814 |
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Bandiera di impiego generale dall'11 maggio 1798 al 20 agosto 1802. La Repubblica Cisalpina, nata dalla fusione delle repubbliche Transpadana e Cisalpina - e perciò estesa alla Lombardia, al territorio di Novara e a gran parte dell'Emilia - non ebbe un modello preciso di bandiera fino all'11 maggio del 1798. In tale data il Consiglio repubblicano rese ufficiale il tricolore verticale, primo esempio di bandiera italiana dal disegno odierno, anche se di forma quadrata. Nel gennaio 1802 il nome dello stato cambiò in Repubblica Italiana e il 20 agosto dello stesso anno anche il tricolore fu sostituito. |
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Dal
marzo/aprile 1805 alla primavera del 1814 bandiera del Regno Italico a
terra e in mare. Quando la Repubblica Italiana diventò Regno
Italico,
il disegno della bandiera non fu cambiato, ma venne aggiunta al centro
l'aquila d'oro napoleanica recante sul petto lo stemma di stato
dall'araldica incerta, caratteristica di quel periodo. |
1 bandiera della guardia nazionale milanese
(20-xi-1796) |
Il Risorgimento
Bandiera
nazionale Decretata come bandiera mercantile il 15 aprile
1848, già del Regno di Sardegna dal 1848, diventata del
Regno d'Italia
il 17 marzo 1861. Fu ammainata il 19 giugno 1946, quando l'Italia era
già una repubblica. Lo scudo dei Savoia rappresentava
l'unità nazionale
sotto la casa regnante. Il Tricolore adottato il 27 Marzo 1848
(rimarrà
in vigore fino al Giugno del 1946). Il 23 marzo 1848 Carlo Alberto di
Savoia rompe gli indugi e dichiara guerra all'Austria: ha inizio la
prima guerra di indipendenza. Lo stesso Re ordina che "Le truppe che
entreranno sul suolo lombardo inalberino ed assumano la bandiera
italiana bianca, rossa e verde, con in mezzo lo scudo di Savoia (croce
bianca in campo rosso)". L'incarico di disegnare il modello della nuova
bandiera fu affidato a Bigotti, segretario del Ministro dell'Interno.
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Regno di Sardegna (1848-1861) e Regno d'Italia (1861-1946) 1861 Tricolore del Regno d'Italia Il 18
febbraio 1861 si riunisce a Torino il primo Parlamento italiano e il 17
marzo viene proclamata la costituzione del Regno d'Italia. Il nuovo
Stato adotta tacitamente come bandiera nazionale quella del Regno di
Sardegna: il tricolore con lo stemma dei Savoia, orlato d'azzurro e
sormontato dalla corona reale. Per l'impiego come bandiera di stato e
della marina da guerra lo scudo dei Savoia doveva essere sormontato
dallo corona reale.
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Torino
18 Febbraio 1861 Apertura del Primo Parlamento Parlamento italiano -
Dipinto di T. van Elven
Nei tre
decenni che seguirono il Congresso di Vienna, il vessillo tricolore fu
soffocato dalla Restaurazione, ma continuò ad essere
innalzato, quale emblema di libertà, nei moti del 1831,
nelle rivolte mazziniane, nella disperata impresa dei fratelli
Bandiera, nelle sollevazioni negli Stati della Chiesa. Dovunque in
Italia, il bianco, il rosso e il verde esprimono una comune speranza,
che accende gli entusiasmi e ispira i poeti: "Raccolgaci un'unica
bandiera, una speme", scrive, nel 1847, Goffredo Mameli nel suo Canto
degli Italiani. E quando si dischiuse la stagione del '48 e della
concessione delle Costituzioni, quella bandiera divenne il simbolo di
una riscossa ormai nazionale, da Milano a Venezia, da Roma a Palermo.
Il 23 marzo 1848 Carlo Alberto rivolge alle popolazioni del Lombardo
Veneto il famoso proclama che annuncia la prima guerra d'indipendenza e
che termina con queste parole:"(…) per viemmeglio dimostrare
con segni esteriori il sentimento dell'unione italiana vogliamo che le
Nostre Truppe(…) portino lo Scudo di Savoia sovrapposto alla
Bandiera tricolore italiana." Allo stemma dinastico fu aggiunta una
bordatura di azzurro, per evitare che la croce e il campo dello scudo
si confondessero con il bianco e il rosso delle bande del vessillo.
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Regno
costituzionale delle Due Sicilie
Adottato il 03 Aprile 1848 da Ferdinando II di Borbone 1848-1849 |
Governo
provvisorio della Sicilia
1848-1849
Repubblica
Veneta
dal 27 Marzo 1848 al 24 Agosto 1849
Granducato costituzionale di Toscana
1848-1849
Il 9
febbraio si costituisce la Repubblica Romana che decreta la fine del
potere temporale e adotta come bandiera il tricolore, come del resto
già avevano fatto i governi provvisori dei Ducati
dell'Italia settentrionale sorti dopo la fuga degli antichi sovrani.
L'estrema difesa della Repubblica dagli attacchi delle truppe francesi,
capeggiata da Garibaldi, vede il sacrificio, tra gli altri, anche di
Goffredo Mameli, autore dell'inno nazionale.
Questo vessillo con il motto "Dio e popolo" sventolò dal balcone del Campidoglio durate la repubblica romana nel 1849. |
Regno delle Due Sicilie
Dall'unità d’Italia ai nostri giorni
Repubblica
Sociale Italiana
23 Settembre 1943 - Aprile 1945 La bandiera di combattimento delle Forze Armate della "Repubblica Sociale Italiana" entrata in vigore il 28 Gennaio 1944. |
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Repubblica Italiana
Bandiera
dei Corpi d'Armata dell'Esercito e dell'Aeronautica e dei reparti a
terra della Marina definita con D.L. n°1252 del 25 Ottobre
1947. La Bandiera è pulita e si compone di una freccia
d'ottone dorato, un'asta rivestita di velluto verde ed ornata con
bullette d'ottone, un drappo quadrato di cm.99 X 99 diviso
verticalmente in tre parti uguali, una fascia formante due strisce di
colore turchino azzurro ed un cordone argentato. Dal 5 Ottobre 2000
bandiera anche dell'Arma dei Carabinieri in quanto decretata IV Corpo
d'Armata d'Italia con DL n° 297.
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Il 14
marzo 1861 venne proclamato il Regno d'Italia e la sua bandiera
continuò ad essere, per consuetudine, quella della prima
guerra d'indipendenza. Ma la mancanza di una apposita legge al riguardo
- emanata soltanto per gli stendardi militari - portò alla
realizzazione di vessilli di foggia diversa dall'originaria, spesso
addirittura arbitrarie. Soltanto nel 1923 si definirono, per legge, i
modelli della bandiera nazionale e della bandiera di Stato.
Quest'ultima (da usarsi nelle residenze dei sovrani, nelle sedi
parlamentari, negli uffici e nelle rappresentanze diplomatiche) avrebbe
aggiunto allo stemma la corona reale. Durante il secondo conflitto
mondiale dal 1943 al 1945 la RSI adottò una propria
bandiera. Dopo la nascita della Repubblica, un decreto legislativo
presidenziale del 19 giugno 1946 stabilì la foggia
provvisoria della nuova bandiera, confermata dall'Assemblea Costituente
nella seduta del 24 marzo 1947 e inserita all'articolo 12 della nostra
Carta Costituzionale. E perfino dall'arido linguaggio del verbale
possiamo cogliere tutta l'emozione di quel momento. PRESIDENTE [Ruini]
- Pongo ai voti la nuova formula proposta dalla Commissione: "La
bandiera della repubblica è il tricolore italiano Cisalpino:
verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni". (E'
approvata. L'Assemblea e il pubblico delle tribune si levano in piedi.
Vivissimi, generali, prolungati applausi.)
Prima dell'Inno di Mameli, composto nel 1847, la musica che
rappresentava il nostro Paese era la Marcia reale d'odinanza di
Giuseppe Gabetti, un inno che rimase fino alla caduta della monarchia,
nel 1946. tra il 1946 ed il 1947 lo sostituirono La leggenda del Piave
e poi Fratelli d'Italia.
Nel 1947, furono definite anche le bandiere della flotta della Marina Militare e della Marina Mercantile:
La
bandiera della Marina Militare Italiana istituita il 9 Novembre 1947
con Decreto Legislativo n° 1305, con gli stemmi delle
Repubbliche marinare di Venezia, Pisa, Genova ed Amalfi, sormontate
dalla corona turrita e rostrata, per distinguerla sul mare da quella
messicana.
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Marina
Mercantile Bandiera
della Marina Mercantile recante al centro della banda bianca l'emblema
araldico delle quattro Repubbliche Marinare senza corona turrita e
rostrata per distinguerla da quella militare e da quella messicana
(D.L. n° 1305, 1947). |
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Nuovo
stendardo del Presidente della Repubblica Italiana In vigore da 4
novembre 2000 D.P.R. 9 ottobre 2000 (Gazz. Uff. 14 ottobre 2000, n.
241)
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