Titolo: Un Araldo per Valdemar Titolo originale: Arrows of the Queen Di: Mercedes Lackey Editore: Nord Pagine: 245 Prezzo:
Ai confini di Valdemar vive gente introversa e perbenista, egoista e insensibile, piena di stupidi pregiudizi e di un ignoranza senza fondo: è il popolo dei Possidenti, diviso in poche Famiglie, comandate da un Padre con una Prima Moglie e varie Mogli Aggiunte, dove i sentimenti più genuini ed intimi sono repressi come sconvenienti, e dove la cosa più importante è la rigida e spietata gerarchia con etichetta e regole tanto irragionevoli quanto opprimenti. A tutto questo una tredicenne, Talia, costretta con la forza all'"Onorato Matrimonio" al quale guarda con sommo orrore, osa ribellarsi! Ma Talia non è una ragazza qualunque: contro ogni imposizione sa leggere, fare di conto, ed è nata nel giorno della Vigilia di Mezza Estate... e l'unico suo sogno è di diventae un Araldo, avere, come ogni Araldo il suo Compagno -- che ha le sembianze di un cavallo -- e servire la Regina ed il Bene.
Uno dei libri più belli che abbia letto ultimamente. L'autrice sapientemente è in grado di forgiare personaggi del tutto credibili e pienamente completi, a tutto tondo, e per di più terribilemnte simpatici, Talia in primis. Anche lo sfondo, l'ambientazione non è lasciata al lettore con beneficio d'inventerio: la quotidianità, le azioni "prosaiche", sono parte inscindibile del romanzo. La narrazione non è mai pesante, non si notano digressioni fuori luogo, non vi sono terribili e melodrammatici monologhi in stile "essere o non essere" (come purtroppo accade a chi si lascia prendere la mano), tutta la profondità del libro è celata tra i dialoghi, la mai affettata simbologia, la dettagliata ricchezza della descrizione. Il libro non manca di umorismo, di momenti toccanti, non c'è invece il momento di esibizionismo eroico, di gesta smisurate, di gloria personale -- ottimo diversivo alla fantasy eroica in stile Drenai.
Ho apprezzato particolarmente l'ampio spazio riservato alla Magia, la Magia degli Araldi, ispirata al principio dei Talenti che ognuno di noi possiede, non una magia quindi fatta di formule magiche (o non solo, per lo meno) ma ottenuta con la forza di volontà e il lavoro interiore.
C'è anche un'altra particolarità, in questo romanzo: il fatto che sia un romanzo tutto (o quasi) femminile, vicenda di una ragazza dapprima umiliata in quanto donna, che conquista gradatamente l'indipendenza. Anche in questo sta la vera anima del libro, che definisco un classico romanzo di formazione -- molto ben riuscito del resto.