Fra i "pezzi forti" di questo romanzo ci sono, a mio giudizio, i personaggi. Eddison si e' rifatto alle figure "classiche" degli eroi e ci ritrae numerose figure di poderosi guerrieri che giganteggiano per le loro doti militari e che non sfigurerebbero accanto ad un Achille o un Aiace. Fra gli uomini di entrambi gli schieramenti troviamo figure molto belle; l'unico difetto e' che forse non sono sufficientemente differenziate (cosa distingue Corund da Corsus da Corinius?), ma nel complesso mi sono trovata ad apprezzare questi eroi. Mi ha colpito anche il fatto che, sebbene Eddison "parteggi" spudoratamente per i Demoni, pure ritragga figure interessanti anche nella fazione opposta (un po' come Omero con i Troiani).
Ma l'elemento piu' eclatante, quello che non si puo' fare a meno di notare, e' la particolarita' dello stile di questo romanzo. Pur tenendo conto che si tratta di un'opera del lontano 1922, lo stile appare decisamente arcaico e ricercato, e moltissimi sono i passaggi che ricordano in maniera impressionante i drammaturghi del seicento (Shakespeare in testa). Questo a volte conferisce alla narrazione una grandiosita' piacevole (soprattutto quando a parlare con tale magniloquenza sono i personaggi e non il narratore), ma assai spesso sfocia nella pesantezza, nelle lunghe descrizioni (infarcite di nomi di pietre preziose sconosciute ai piu') che appaiono decisamente noiose. A tratti, poi, la somiglianza stilistica diventa vera e propria citazione, il che mi lascia forse un po' perplessa (che senso ha riportare per intero sonetti di Shakespeare o opere simili e metterli in bocca ai personaggi come se fossero opera loro?).
Nel complesso, trovo difficile dare un giudizio unitario di questo
libro. Giacomo Rossini, parlando di Wagner, diceva che aveva "dei
bellissimi momenti, ma dei terribili quarti d'ora", ed e' una
definizione che ben si addice anche al "Serpente". A tratti lo stile
imponente, la grandiosita' dei personaggi, la drammaticita' un po'
barocca degli avvenimenti coinvolgono ed entusiasmano. Altre volte
pesano, mancano di equilibrio, o decisamente annoiano.
Dovendo giudicare tutto il libro, gli darei la sufficienza. Peccato che
questo voto risulti da una media fra parti decisamente belle ed altre
decisamente insufficienti.
Claudia Rege Cambrin in Marcotroll