Titolo: Lo Gnolo
Titolo originale:
Di: Alan Alridge
Editore:
Pagine:
Prezzo: Variabile

E' un libro ormai abbastanza vecchio, irreperibile attraverso le case editrici. Avrete occasione (forse) di trovarlo sulle bancarelle o in giacenza in qualche libreria.

Lo Gnolo e' una bella favola con tanto di morale, ambientata in America, parte nell'incontaminata natura dove vive il protagonista, Funghetto, e parte nel mondo degli umani, dove egli verra' trascinato dagli eventi e dai suoi nemici.
Uno Gnolo e' una creatura magica della foresta, un incrocio fra uno gnomo e una talpa (inglese: Gnome+Mole= Gnole), che vive in completa sintonia con la natura.
Lo Gnolo di cui tratta la favola e' Funghetto dei Volponi, sciamano del bosco in cui vive. Il suo territorio, pero', nonostante le sue protezioni, sta subendo l'avanzamento e la conquista da parte degli umani. Nel primo giorno che vediamo descritto, Funghetto viene inquietato da una serie di cattivi presagi e ammonimenti, e cosi' si reca a evocare il buono e possente spirito degli alberi, Molom, per chiedere aiuto e informazioni. Molom lo inviera' verso un'avventura molto pericolosa, alla ricerca di una pietra malefica e pericolosa, Baometto, che sta per essere rinvenuta dagli umani, per prenderla e distruggerla prima che sia Theverat, demone maligno, a impossessarne per i soliti, luridi scopi.

In realta', il senso assoluto, la morale naturalista, la critica alla tecnologia non e' niente di nuovo ne' di sorprendente, e il libro delude, se viene letto in questo senso.
Ma basta rimanerne lontani (d'altra parte, non credo fosse di fondamentale importanza neanche per l'autore) e concentrarsi sull'ambiente di fiaba in cui si muovono Funghetto e i suoi amici (Karbolico Strisciaterra, uno gnomo, e Neema Pansapido, una gnola). Anche quando vengono in contatto col mondo della tecnologia, infatti, i loro occhi incorrotti lo trasformano in un mondo strano e di fantasia... a partire dall'improbabile descrizione della macchina della luce di Karbolico (una Polaroid).
Deliziosi, poi, i Metrognomi, lontani parenti degli Gnomi installatisi nelle fogne di New York.
Come conclusione, il libro e' molto carino, piacevole e divertente. Nessuna pretesa, se non quella di divertire.
Consigliatissimo a chi ha amato lo Hobbit. (perche', in effetti, Gnolo e Hobbit sono quasi sinonimi...)

Voto: 7 1/2


­Ihc'Naib­


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