A dire il vero, in questa occasione lo zio Harry mi sembra lontano dalla qualita' raggiunta con "Nell'oscurita'" ma tutto sommato e' un libro che si lascia leggere.
E' una storia molto particolare, visto che si svolge praticamente nei palazzi della politica. E (forse a causa di un titolo un po' troppo spoileroso) si capisce da subito dove si andra' a finire (anche perche' i titoli dei romanzi successivi della saga non lasciano spazio a dubbi ^_^).
Krispos e' un povero bambino di uno sperduto villaggio di frontiera. Divenuto grande, fugge dalla comunita' perche' le tasse imperiali lo stanno rovinando. Si trasferisce dunque nella capitale dove (in maniera molto velata) comincia a leccare i piedi un po' a destra e un po' a sinistra fino ad ingraziarsi i favori dei piu' alti esponenti della societa' videssiana.
Qualcuno, quindi, potrebbe pensare che si tratti di un libro.... lento. Ed in effetti a volte ci si chiede quando la storia decollera'. Ma la cosa che mi e' piaciuta e' l'estrema precisione del vecchio Turtledove nel descrivere le giornate di un povero servo che viene dalla campagna.
Forse, e' un po' esagerata la cultura che l'autore conferisce a Krispos: un povero ragazzo della campagna non avrebbe poi quella grande capacita' di destreggiarsi (almeno all'inizio) nella dialettica dei potenti. E a volte, anche Turtledove se ne ricorda, tanto da far pensare al povero ragazzo in questione, di non riuscire a capire certe frasi pronunciate dai suoi interlocutori.
Come ho gia' avuto modo di apprezzare, Turtledove non si lascia scappare l'occasione per inserire il sesso nei suoi racconti. Qui lo fa in maniera molto piu' sfumata rispetto a "Nell'oscurita'" ma i continui riferimenti all'omosessualita', alla barbara tradizione di castrare gli uomini per ottenerne eunuchi, la presenza di donne piu' o meno compiacenti.... contribuiscono a dare alla vicenda un tocco di estrema concretezza.
E' un libro che mi riservo di consigliare quando avro' terminato la saga :)
Kralizec il Faltyn