Titolo: La lama infranta Di: Ann Marston Editore: Nord (Fantacollana 163) Pagine: 331 Prezzo: £24.000
Con questo libro si conclude la trilogia della "Spada delle Rune", o meglio,
si conclude per modo di dire, infatti sembra più l'inizio della nuova saga
che la conclusione di questa. La situazione, rispetto ai libri precedenti
cambia radicalmente e, non avendo ancora letto la seconda trilogia, non
riesco a capire il perché di questa divisione così netta quando, almeno
all'apparenza, non dovrebbe esserci divisione tra il terzo e il quarto
libro.
In questo capitolo la Marston torna alla narrazione in prima persona che
già aveva adottato nel primo libro. Ci sono però notevoli differenze. In
questo caso infatti tutto il racconto è sviluppato molto meglio del primo e
ci sono anche riferimenti più sottili, non è la semplice descrizione di
ciò che gira attorno al personaggio. Aiuta molto in questo senso la
divisione in tre parti, fortemente distinte tra loro, del racconto, in
questo modo infatti si ha la possibilità di conoscere il protagonista in
situazioni differenti il che rende più facile capire il suo modo di fare, i
suoi sentimenti. Anche l'introspezione è più sviluppata e riesce a rendere
maggiormente, rispetto al primo libro, un'immagine del personaggio. Rimane,
purtroppo è caratteristica di questo tipo di narrazione, il difetto di
avere delle figure comprimarie di poco spessore, difficilmente comprensibili
fino in fondo, e questo è, IMO, una grossa pecca, infatti molti dei
personaggi comparsi in questo libro sarebbero molto interessanti se meglio
descritti.
Cmq, al di là di considerazioni sul punto di vista adottato, lo stile ella
Marston è in continuo miglioramento, rimangono sua caratteristica i duelli
ben descritti anche se il loro numero diminuisce e lascia spazio alla
descrizioni di eventi o situazioni più coinvolgenti, anche se meno attive.
La trama è forse la migliore scritta finora dalla Marston in questa saga.
La divisione in tre parti distinte è utilissima e rende il racconto molto
fluido e interessante, inoltre alcune idee sono veramente degne di nota,
riesce a colpire più volte il lettore, cosa che nei precedenti le riesce in
poche occasioni.
Piccolo commento sulla trilogia: pensando a priori che cmq sarà necessaria
anche la lettura della succesiva (e spero non oltre) visto che questa non si
può ritenere conclusa, il giudizio è positivo, l'autrice cresce
notevolmente di libro in libro e diventa sempre più coinvolgente e
piacevole, inoltre il secondo libro è una piccola perla e da solo vale la
"fatica" di leggere anche gli altri.
Il sottoscritto la consiglia.