Titolo: Sentinelle dell'universo
Di: M. Weis e T. Hickman
Editore: Armenia
Pagine:
Prezzo: £ 29.500

SdU e' un libro decisamente anomalo nella produzione di W&H: non lo si puo' imho assolutamente considerare un libro puramente fantasy, ma una miscellanea di fantasy e fantascienza.

Tutto cio' risulta evidentemente chiaro dall'inizio: un'entita' stellare, Kendis Dai, perde ad opera del suo nemico, Il Vuoto, la compagna della sua vita. Questa infatti, tentata dal Vuoto, decide di assumere forma mortale per poter fare nuove esperienze. Kendis Dai e' ormai distrutto dalla perdita e decide di seguire l'amata fra i mortali, trascinandosi dietro il Vuoto.
Kendis lascia a dei fantomatici custodi i tre potenti artefatti con i quali governava l'universo: Il Manto di Kendis Dai, La spada della Notte e lo Scudo di stelle.

Partiamo da quest'ultimo: SdU infatti e' il primo libro della saga di Starshield (che per i non anglofoni significa proprio Scudo di Stelle) e racconta la ricerca del Manto ad opera dei terrestri che dovevano compiere il primo viaggio "a curvatura" della nostra civilta' e degli alieni che incontrano.

Cosa c'e' di fantasy? E' presto detto: l'universo e' molto diverso da come noi e l'equipaggio del Capitano Griffith lo concepiamo: a differenza di tutto quello che i nostri scienziati dicono, l'universo e' assolutamente disomogeneo: leggi fisiche che valgono sulla Terra sono spazzatura una volta attraversato un "fronte quantistico". Le navi stellari hanno bisogno di un'infinita' di sistemi di propulsione per poter continuare i loro viaggi... come i terrestri scoprono non appena passano il primo fronte.

La storia, come dicevo, e' fantasy proprio per questo: in alcune zone quantistiche la tecnologia e' del tutto inutile e la magia la fa da padrona: navi stellari che prima avevano il loro bel nucleo di curvatura alla Star Trek devono velocemente cambiarlo con una coppia di draghi... decisamente simpatica come cosa.

Le uniche macchine che operano in ogni fronte quantistico sono le menti sintetiche.
Data la loro proprieta' decisamente unica esse diventano immediatamente molto diffuse ed e' dalla loro "rivolta" che genera la storia... le menti operano in maniera decisamente originale (ma non posso dirvi come per evitare spoiler) ma un malfunzionamento, una domanda particolare, fa si' che inizino a credere che esse sono esseri senzienti e inizino a ribellarsi agli uomini.

Unico modo per fermare la loro rivolta e' ritrovare il Manto di Kendis Dai, unico strumento capace di dare la risposta alla domanda che manda in tilt le menti sintetiche.

Imho si tratta di un libro con buone potenzialita' decisamente non sfruttate: l'idea dei vari fronti quantistici avrebbe potuto portare alla creazione di mondi decisamente intriganti, ma non aspettatevi nulla di tutto questo (tranne poche piccole cose).
I personaggi sono quasi tutti mal delineati e stereotipati.
La storia in compenso si legge velocemente in quanto decisamente lineare.

Voto: 7 ­­


­Gorgon il Patryn­


Back